Parco Nazionale del Gargano, il presidente spiega i perché della risoluzione del contratto con la direttrice
[16 Settembre 2020]
Riceviamo e pubblichiamo
«Nessuna discriminazione di genere o operazione politica, ma un’azione resasi necessaria per l’assenza di un adeguato bagaglio tecnico-professionale essenziale per dirigere la macchina amministrativa del Parco e per porre fine ad un atteggiamento incapace di creare condizioni relazionali ed operative idonee sia con la Presidenza che con buona quota dei dipendenti dell’Ente. Non da ultimo la segnalazione del reiterato uso dei mezzi dell’Ente per finalità non istituzionali».
Il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Pasquale Pazienza interviene sulle polemiche sollevate dopo la risoluzione del contratto con la direttrice Maria Villani per “mancato superamento del periodo di prova”.
La richiesta di ispezione da parte del Ministero arrivata da più parti è auspicata dallo stesso Pazienza, che oltre ad aver tempestivamente informato gli Uffici del Ministero delle criticità esistenti, ha anche attivato gli opportuni controlli interni tramite il coinvolgimento immediato del Collegio dei Revisori, valutando al contempo di intraprendere ulteriori iniziative.
«Un’ispezione del Ministero e l’avvio di attività d’indagine – sostiene Pazienza – servirebbero ancor di più e meglio a mettere in luce tutte le strumentalizzazioni, anche politiche, operate da chi sembra interessato ad alimentare sterili polemiche intorno a un Ente che invece ha ritrovato negli ultimi giorni un clima di serenità e di operatività».
Doverosa proprio a questo proposito, una precisazione sulla nomina di Vincenzo Totaro quale direttore facente funzioni dell’Ente. «A seguito dell’uscita dal ruolo della Villani, ho inviato una nota protocollata ai sette referenti delle Aree operative dell’Ente (gli unici titolati a ricoprire il ruolo di direttore facente funzioni) chiedendo chi tra loro si sarebbe voluto rendere disponibile. Non essendo giunta alcuna risposta, ho riunito i responsabili delle aree operative e ho chiesto loro di individuare un nome altrimenti la scelta sarebbe avvenuta per estrazione. La riunione si è chiusa con l’indicazione del nome di Totaro e con la redazione di verbali opportunamente firmati e pubblicati subito sul sito dell’Ente».
La nomina temporanea di Totaro, da qualcuno strumentalizzata come “azione ad orologeria”, non è dunque espressione diretta di Pasquale Pazienza, ma è il risultato di una procedura partecipata e trasparente aperta a tutti i potenziali aventi diritto, sollecitata dal Presidente e dettata dalla necessità di riorganizzare immediatamente la macchina amministrativa considerate le imminenti scadenze per presentare proposte progettuali per un importo totale di circa 6 milioni di euro, che altrimenti rischiavano di andare perse.
Rispondendo alle polemiche legate al fatto che Vincenzo Totaro abbia fatto parte dell’amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo sciolta per sospette infiltrazioni mafiose, Pazienza chiarisce: “Mi risulta che Totaro non abbia la fedina penale macchiata di alcunché (vedasi il certificato di casellario giudiziario e dei carichi pendenti), che abbia sempre lavorato nell’Ente senza subire alcuna forma di interdizione ed inoltre – cosa che stranamente non è mai stata rilevata da alcuno in tutti questi anni – è da sempre il referente responsabile dell’Area che gestisce gli appalti e i contratti, oltre ad essere l’interlocutore amministrativo dell’Ente con la Procura della Repubblica di Foggia per tutto ciò che attiene il tema degli abbattimenti dei manufatti abusivi».
Infine, Pazienza replica a quelli che definisce «i soliti noti» e che ad ogni occasione tirano in ballo la chiusura dell’Oasi Lago Salso e l’assenza del Piano del Parco. «Ho trovato l’Oasi già chiusa all’atto del mio insediamento e ho avviato la procedura di scioglimento e liquidazione dell’Oasi Lago Salso SpA a seguito di una verifica sull’operato dei suoi amministratori – chiarisce Pazienza – a conferma di un intento operativo orientato a ripristinare regolarità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Non può e non deve sfuggire che chi attacca è proprio chi è stato messo alla porta per il cattivo operato nella SpA. Sulla questione del Piano del Parco va evidenziato che, nonostante il fermo per Covid, ci siamo impegnati in questi mesi per attivare – tra le altre cose – le funzioni necessarie a produrre la documentazione richiesta dalla Regione Puglia per il completamento della procedura di approvazione. Questo del Piano è un tema su cui si discute dal lontano 2004 ma che solo ora, a dispetto delle inutili polemiche, sembra essere in dirittura d’arrivo».
di Ente Parco Nazionale del Gargano