Il nostro è il terzo Paese più ricco di diversità vegetale dell'area mediterranea
Piante endemiche: al via progetto per conoscere e tutelare le specie italiane
Università di Pisa: grazie al finanziamento del Miur saranno attivati 15 nuovi contratti per giovani ricercatori
[26 Marzo 2019]
All’università di Pisa sottolineano che «le piante endemiche italiane, presenti cioè solo nel nostro territorio, sono oltre 1.400, un dato che ci rende il terzo Paese più ricco di diversità vegetale dell’area mediterranea. Tuttavia, si sa ben poco di molte di queste specie: spesso una descrizione morfologica di massima e poco più». Per colmare questa lacuna e contribuire alla protezione di queste piante, è appena partito un progetto (Prin) dell’Università di Pisa finanziato dal ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) che per i prossimi 3 anni, coinvolgerà le università di Genova, Camerino, Napoli Federico II, Palermo e Cagliari.
Lorenzo Peruzzi, dell’università di Pisa, che coordina il lavoro, spiega che «Numerosi studiosi saranno impegnati nel progetto e attiveremo anche 15 nuove collaborazioni per giovani ricercatori per raccogliere dati sulle varie specie, con attività sia sul campo che in laboratorio».
Infatti, la sfida che si pone il progetto è quella di «accumulare nuove conoscenze per circa il 10% della flora endemica nazionale, integrando vari metodi di indagine sistematica, fra cui analisi distributive, morfologiche e genetiche, in modo da quantificare oggettivamente affinità e differenze tra le varie specie».
Peruzzi ricorda che «Le piante endemiche sono la componente di maggior valore di una flora, spesso soggette ad un elevato rischio di estinzione. Per poterle tutelare efficacemente dobbiamo prima conoscerne meglio le caratteristiche».
Per questo, uno degli obiettivi del progetto è quello di aggiornare lo stato di rischio delle specie studiate secondo gli standard dell’International Union for Conservation of Nature de della sua Lista Rossa.
Il via al progetto è stato dato a Pisa da Gianluigi Bacchetta ( università diCagliari), Paolo Caputo (Napoli), Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci (Camerino), Gianniantonio Domina (Palermo), Luigi Minuto e Gabriele Casazza (Genova) che hanno stabilito di concentrare il lavoro su alcuni gruppi appartenenti a quattro famiglie botaniche particolarmente ricche di specie endemiche (Asteraceae, Caryophyllaceae, Fabaceae e Plumbaginaceae) fra cui ad esempio i generi Armeria (“Spilloni”), Dianthus (“Garofani”‘), Ptilostemon (“Cardi”) e Santolina (“Crespoline”).
Peruzzi conclude: «Grazie a questo progetto riusciremo a contribuire significativamente allo sviluppo delle conoscenze sulla flora endemica italiana. Questi studi serviranno anche a cementare ed innalzare ulteriormente il livello qualitativo delle collaborazioni tra botanici sistematici italiani, incluse nuove leve in formazione».