Quando si battono il petto i gorilla non bluffano

Svelati i segreti della comunicazione dei gorilla di montagna: i battiti indicano la reale dimensione corporea dei maschi

[9 Aprile 2021]

I battiti del torace dati dai gorilla maschi adulti indicano in modo affidabile le loro dimensioni corporee

Il battito del petto del gorilla è uno dei suoni più emblematici nel regno animale e anche noi lo utilizziamo per indicare chi si vanta in modo esagerato dei propri risultati. Tuttavia, fino a poco tempo fa non era chiaro quali informazioni trasmettessero i gorilla quando si esibivano in queste impressionanti performance. Ora lo studio “Chest beats as an honest signal of body size in male mountain gorillas (Gorilla beringei beringei)”, pubblicato su Scientific Reports da un team di ricercatori del Max-Planck-Institut für evolutionäre Anthropologie, del Dian Fossey Gorilla Fund International e della George Washington University, dimostra che i colpi che i gorilla si danno sul petto indicano in modo affidabile le dimensioni corporee e quindi l’abilità competitiva nei singoli gorilla. »Pertanto – sottolineano i ricercatori – è probabile che questa informazione sia cruciale per i maschi rivali e per le femmine nell’influenzare la scelta del compagno».

Di solito, quando si percuotono il petto i gorilla stanno in piedi in modo bipede e si battono rapidamente il petto con le mani a coppa in rapida successione. Al Max-Planck-Institut für evolutionäre Anthropologie sottolineano che «Il battito del petto è un suono unico perché non è una vocalizzazione, come il gracidare delle rane, ma piuttosto è una forma di comunicazione gestuale che può essere sia sentita che vista. Il suono del battito che emana può essere sentito a più di un chilometro di distanza. La presunta funzione dei battiti del petto del gorilla è quella di attirare le femmine e intimidire i maschi rivali».

I ricercatori hanno registrato i battiti del torace e hanno utilizzato una tecnica chiamata fotogrammetria per misurare in modo non invasivo le dimensioni corporee dei gorilla di montagna selvatici maschi adulti monitorati dal Dian Fossey Gorilla Fund nel Parc National des Volcans, in Rwanda, e hanno scoperto che «I maschi più grandi emettevano battiti del torace con frequenze di picco inferiori rispetto a quelli più piccoli. In altre parole, i battiti del torace trasmettevano informazioni riguardanti le dimensioni del corpo con il battito del torace».

Il principale autore dello studio, Edward Wright cdel Max-Planck-Institut ricorda che «Il battito del petto del gorilla è uno di quei suoni iconici del regno animale, quindi è fantastico che siamo stati in grado di dimostrare che le dimensioni del corpo sono codificate in queste esibizioni spettacolari».

In molte specie animali la dimensione del corpo è un attributo chiave perché spesso riflette la capacità di combattimento o competitiva. Precedenti ricerche dello stesso team avevano dimostrato che i maschi di gorilla più grandi erano i più socialmente dominanti e quelli di maggiore successo  in termini di riproduzione rispetto ai maschi più piccoli.

Un altro autore dello studio, Eric Ndayishimiye del Dian Fossey Gorilla Fund, evidenzia che «Condurre questo studio è stato impegnativo perché i battiti del torace hanno una durata relativamente breve e dovevamo essere nel posto giusto al momento giusto per ottenere le registrazioni sonore, oltre a stare alla larga da questi grandi e potenti animali potenti».

E’ probabile che i maschi rivali prestino attenzione alle informazioni sulla dimensione corporea del loro possibile antagonista trasmesse nei battiti del petto in quanto consentono loro di valutare l’abilità competitiva e questo li aiuterà a decidere se iniziare, intensificare o ritirarsi da una competizione aggressiva con un altro gorilla maschio. E’ anche probabile che le femmine utilizzino queste informazioni per scegliere i loro potenziali compagni.

Wright  ha detto in un’intervista a BBC News: «Per molto tempo abbiamo pensato che fosse una sorta di dimostrazione di quanto siano potenti, e lo fanno nei confronti di maschi e femmine. Rivolti ai maschi dicono: “Guarda, sono grande e forte, con me non si scherza”  e alle femmine: “Guarda, sono abbastanza grande e forte, forse vuoi scegliermi come compagno”. Per la prima volta possiamo essere veramente certi che, sì, la dimensione del corpo viene trasmessa in questi battiti del torace e il battito del torace è un segnale veritiero della dimensione del corpo».

Nella società dei gorilla, i gruppi sono normalmente formati da un maschio e un certo numero di femmine. Le femmine possono spostarsi tra i gruppi e i maschi sono quindi in competizione per attrarre la loro attenzione. I gorilla maschi imparano a battersi il petto sin dalla tenera età, diventando sempre più abili a farlo man mano che crescono.

Si pensa che i suoni che riescono a emettere i gorilla maschi battendosi il petto siano correlati alle dimensioni delle sacche d’aria vicino alla scatola vocale che si trova nei gorilla e in alcune altre grandi scimmie (ma non negli umani), che svolge un ruolo nei grugniti, nei ringhi e nei richiami dei gorilla

I ricercatori sono giunti alle loro conclusioni misurando le dimensioni del corpo dei gorilla maschi dalle fotografie, in base alla distanza tra le scapole dei gorilla e all’ampiezza della loro schiena. Utilizzando registrazioni sonore, hanno misurato la durata, il numero e le frequenze audio dei battiti del petto effettuati in natura dai gorilla silverback di montagna monitorati dal Dian Fossey Gorilla Fund. .

E’ interessante notare che i ricercatori hanno anche trovato una grande variazione tra i maschi sia nel numero di colpi che si danno sul torace sia nella durata del battito toracico. Wright conclude: «Questo suggerisce la possibilità che i battiti del torace possano avere firme individuali, ma sono necessari ulteriori studi per verificarlo».

Nel 2008 erano sopravvissuti in natura solo 600 gorilla di montagna ma, grazie a una maggiore protezione, a pattuglie anti-bracconaggio e a veterinari formati per prendersi cura dei gorilla in natura, ora sono oltre 1.000, ma vivono in un areale limitato alle aree protette della Repubblica democratica del Congo, del Rwanda e dell’Uganda, un’area dove imperversano guerre e guerriglie, bracconieri e malattie infettive trasmesse dagli esseri umani. Quindi, questi nostri magnifici, pacifici e potenti parenti sono ancora a forte rischio estinzione.