Rimini: il Corpo forestale sequestra 4 delfini per maltrattamento
[13 Settembre 2013]
Una nota struttura ubicata nel nostro paese e molto visitata da grandi e piccoli, ha raggiunto un primato europeo poco virtuoso. Si tratta del delfinario di Rimini dove il Corpo forestale dello Stato Servizio centrale Cites e personale del Comando provinciale forestale di Rimini, ha sequestrato quattro delfini appartenenti alla specie “Tursiops truncatus”, (delfino dal naso a bottiglia).
In precedenza, a fine luglio, una task force interministeriale composta da funzionari del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, da medici veterinari del ministero della Salute e da esperti di mammiferi marini, aveva effettuato verifiche ai fini del rispetto della normativa in materia di giardini zoologici, durante le quali sono state riscontrate diverse irregolarità amministrative, a causa delle quali, il Corpo forestale dello Stato ha elevato sanzioni amministrative per circa 18.000 euro.
Tra le irregolarità riscontrate: assenza di riparo dal sole e dalla vista del pubblico; carenza di un adeguato sistema di raffreddamento e di pulizia dell’acqua; vasche di contenimento irregolari e vetuste non adatte a consentire un adeguato movimento dei tursiopi e a garantirne la salute fisica e psichica, dato che costretti ad una convivenza coatta nel gruppo sociale dove erano inseriti.
I delfini, tra l’altro, secondo gli esperti della task force, non erano sottoposti a un idoneo programma di trattamenti medici veterinari come testimonia l’assenza di vasche predisposte a tal fine, o adibite alla quarantena o ad ospitare le femmine durante il periodo di gravidanza e allattamento.
E poi la “ciliegina sulla torta”: l’ipotesi del reato di maltrattamento animale. Da qui il sequestro, il primo di questo tipo in Europa, che è stato disposto dal Giudice per le Indagini preliminari di Rimini su richiesta dalla Procura della Repubblica dello stesso Tribunale.
Ora il Corpo forestale sta eseguendo il trasferimento dei quattro delfini sequestrati, due femmine e due maschi, il più piccolo di circa sei anni, che saranno trasferiti presso l’Acquario di Genova. Nella sede ligure, i tursiopi verranno inseriti nelle due vasche curatoriali, non visibili al pubblico adiacenti la vecchia vasca espositiva per effettuare il consueto periodo di quarantena. Durante questo periodo di acclimatamento, saranno effettuati tutti i controlli veterinari necessari al monitoraggio dello stato di salute degli animali e avviate le cure di cui avranno bisogno.