Russia: alla Duma proposta di legge per vietare la cattura di orche e delfini per i delfinari
La Russia presidente di turno dell’Arctic Council. Esperti e Wwf: creare Zone di protezione dei mammiferi marini
[9 Marzo 2021]
La deputata della Duma di Stato della Federazione Russa, Svetlana Bessarab di Russia Unita, il Partito di Vladimir Putin che ha la maggioranza assoluta nel Parlamento russo. ha stilato un disegno di legge che propone di vietare la pesca dei mammiferi marini in Russia, anche per scopi culturali ed educativi.
La Bessarab ha detto all’Izvestia che «La cattura di orche, delfini e foche è vietata per motivi morali ed etici in molti Paesi. Inoltre, l’effetto terapeutico della terapia con i delfini non è stato confermato dalla comunità scientifica».
Greenpeace Russi ha subito detto di sostenere l’adozione di questa legge e ha ricordato che «A fine 2019, una petizione per il divieto di cattura di cetacei sul portale dell’Iniziativa pubblica russa ha ricevuto 100mila firme: cioè quante sottoscrizioni sono necessari perché la domanda venisse presa in considerazione dal gruppo di esperti. Tuttavia, il gruppo di esperti ha in realtà respinto questa petizione. E l’iniziativa dei deputati della Duma di Stato, al contrario, è sostenuta da migliaia e milioni di persone che si oppongono alla cattura di delfini e orche».
Commentando la notizia della presentazione del progetto di legge, Hovhannes Targulyan di Greenpeace Russia ha sottolineato che «Nel 2018 e 2019, Greenpeace è stata fortemente coinvolta in questo problema, insieme ad altre ONG e persone premurose. Insieme siamo riusciti a ottenere il rilascio di orche e beluga dalla prigione delle balene. L’adozione del divieto si è rivelata un argomento più complicato, ma è positivo che la questione stia lentamente andando avanti»,
Anche Marine Connection accoglie con favore la notizia della presentazione del progetto di legge della Bessarab ed evidenzia che «Se accettata e approvata, la nuova legislazione rappresenterebbe un importante passo avanti non solo per l’eliminazione graduale dei delfinari del Paese, poiché molte strutture fanno ancora affidamento sul loro rifornimento con cetacei catturati in natura, ma vedrebbe la fine delle catture di orche e beluga dai loro branchi selvaggi e che vengono esportati in Cina a scopo di intrattenimento».
Marine Connection denuncia che «Nell’estate 2018, quattro società russe che forniscono mammiferi marini agli acquari hanno catturato quasi 100 orche e beluga nel corso di diversi mesi per scopi “culturali ed educativi”’. Gli animali hanno languito per qualche tempo in recinti limitati nella baia di Srednyaya (la prigione delle balene citata da Greenpeace Russia, ndr), nell’estremo oriente della Russia, destinati a vivere negli acquari cinesi». Dopo una protesta internazionale alla quale hanno preso parte scienziati e ONG ambientaliste russe e internazionali e il famoso attore Leonardo DiCaprio, i cetacei sono stati alla fine rimessi in libertà. Ma alcuni esemplari sono scomparsi mentre erano ancora tenuti in cattività nei recinti e con ogni probabilità sono morti. Le catture sono state dichiarate illegali e alle società responsabili sono state inflitte multe.
Marine Connection «Appoggia con tutto il cuore questo ultimo disegno di legge che è in preparazione per la prima lettura nella camera bassa dell’Assemblea federale della Russia» e assicura che continuerà il suo lavoro «Per assicurarci che queste orribili catture non avvengano mai più nelle acque russe chiedendo che la legislazione sia messa in atto il prima possibile e che tutte le catture in narura terminino definitivamente. Non possiamo permettere che questo continui: abbiamo bisogno del vostro sostegno per porre fine alle crudeli catture di cetacei, non solo in Russia ma in Giappone, Cuba e in altri Paesi in cui esiste un mercato per questi mammiferi marini».
Intanto, il 3 marzo, durante una tavola rotonda del convegno Marine Mammals of the Holarctic, esperti e Wwf Russia hanno proposto soluzioni al problema della protezione degli habitat dei mammiferi marini e garantire allo stesso tempo importanti processi di sviluppo economico.
Il Wwf ricorda che in Russia «Nel 2020 è stato cancellato l’unico atto legale a tutela dell’habitat dei mammiferi marini. La moderna rete di aree naturali protette non soddisfa tutte le sfide che i fragili ecosistemi marini artici devono affrontare oggi. Per proteggere alcune specie di animali, compresi quelli rari ed elencati nel Libro rosso della Federazione Russa, e per preservare la biodiversità artica in generale, aiuterà molto un approccio speciale alla protezione dell’habitat dei mammiferi marini, comprese le zone con diversi regimi di restrizione. Un tale sistema dovrebbe garantire un sano equilibrio tra la necessità di sviluppo economico dell’Artico e la necessità di preservare gli ecosistemi marini, nonché la loro intrinseca biodiversità».
Tatiana . Shuvalova, direttrice del programma Regolamentazione della protezione ambientale e gestione della natura del Wwf Russia, ha sottolineato che «Nel 2021, la Russia guida l’Arctic Council. Questa è senza dubbio una grande responsabilità per i russi e per il mondo intero. Conservare l’Artico non è un compito facile e proteggere i mammiferi marini che sono parte integrante di questo ecosistema complesso e fragile è un passo importante verso lo sviluppo sostenibile del nostro Paese e del pianeta nel suo complesso. Non perdiamo la speranza di ricevere risposte alle nostre lettere che chiedono di aiutare a proteggere i mammiferi marini inviata a ministeri e dipartimenti, e ci aspettiamo ancora dal ministero delle risorse naturali e dal ministero dell’agricoltura un supporto per risolvere il problema e contiamo anche sull’aiuto dei loro colleghi del ministero dei trasporti»
Durante la tavola rotonda, gli esperti hanno proposto approcci scientifici e legali per risolvere il problema e gli scienziati dell’Istituto Severtsov di ecologia ed evoluzione dell’Accademia russa delle scienze hanno presentato modi efficaci per limitare l’attività economica senza utilizzare l’istituzione di Aree naturali particolarmente protette e che si basano sull’analisi dei fattori che hanno il maggiore impatto sulle zone marine più significative dal punto di vista della protezione .
Secondo gli esperti dell’Istituto legislativo e di diritto comparato del governo della Federazione Russa hanno detto che il modo più semplice è quello di modificare a legge federale sulla pesca e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche e il codice fondiario della Federazione russa e di approvare il regolamento sulle Zone di protezione dei mammiferi marini (ZOMM) da parte del governo federale, che stabilisce i tipi di attività economiche limitate o vietate entro i confini delle ZOMM. Una soluzione difficile ma efficace potrebbe anche essere l’adozione di una legge federale speciale sulla protezione dei mammiferi marini, compresa la creazione di un sistema di misure speciali per la loro protezione, specificando il regime legale delle ZOMM.
Il Wwf è convinto che «Il problema delle zone di conservazione dei mammiferi marini richieda un’attenzione speciale e una rapida soluzione. Questo è importante per preservare la natura russa, garantire il benessere dei cittadini ed è necessario per rafforzare la reputazione del Paese durante la presidenza russa dell’Arctic Council».