UN Environment Assembly: la leadership necessaria per fare pace con il pianeta (VIDEO)
Il Covid, le tre crisi planetarie e la difficile strada verso un futuro giusto e sostenibile
[23 Febbraio 2021]
Aprendo la 5th UN Environment Assembly (UNEA-5) – che termina oggi e si tiene online – la direttrice esecutiva dell’United Nations environment programme (Unep), Inger Andersen ha ricordato ai ministri dell’ambiente di tutto il mondo che «Ci troviamo in un momento di grande sconvolgimento. A distanza di oltre un anno, stiamo ancora avvertendo tutti gli impatti della pandemia». La Andersen ha aggiunto che «La pandemia COVID-19 è indissolubilmente legata a tre crisi planetarie che abbiamo prodotto: la crisi climatica, la crisi della natura e della biodiversità e la crisi dell’inquinamento e dei rifiuti».
Rimandando per dettagli e cifre al recente rapporto “Making Peace With Nature”, «che fornisce una ripartizione completa del pericolo immediato che il pianeta deve affrontare, un rapporto che ovviamente fornisce anche le basi scientifiche per la nuova strategia a medio termine dell’Uep», la direttrice esecutiva dell’Unep ha sottolineato che «Come dimostra l’ UNEP@50 kick-off (presentato oggi, ndr), abbiamo impiegato mezzo secolo a lavorare per identificare e rallentare queste crisi. E abbiamo ottenuto molto. Ora comprendiamo appieno le cause e le soluzioni alle crisi. Abbiamo agito con molti accordi ambientali multilaterali, dalla guarigione dello strato di ozono, al rallentamento della crescita delle emissioni, all’aumento dell’azione sulla biodiversità. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento sono ora questioni che spostano gli elettori, i mercati e le pratiche commerciali. Ma dobbiamo riconoscere che la situazione sta peggiorando. Che fare più o meno le stesse cose, e farlo alla stessa velocità che abbiamo impiegato fino ad ora, non porterà cambiamenti al ritmo in cui è necessario. Dobbiamo riconoscere che è tempo che il nostro movimento cambi drasticamente. Dobbiamo riconoscere che abbiamo bisogno di uno sforzo di tutta la società per cambiare radicalmente i nostri modi se vogliamo fare la pace con il pianeta e quindi creare le condizioni ambientali in modo che tutta l’umanità possa prosperare, ora e per le generazioni a venire».
L’Assemblea UNEA è il principale organismo ambientale del mondo: è al centro dell’architettura ambientale definita a Rio+20 che riunisce tutte le agende ambientali. La Andersen ha detto che ora «Si tratta di decidere dove andare e quanto velocemente ci andiamo. La cosa più importante di tutte, riguarda le nostre vite. La maggior parte di noi che partecipa a questo meeting ha visto il proprio lavoro e la propria salute rallentare durante la pandemia. Altri non sono stati così fortunati. Abbiamo il dovere di prenderci cura di tutti coloro che hanno perso il lavoro, la salute, i membri della famiglia umana, la Terra, il futuro. Se non superiamo rapidamente le tre crisi planetarie, il pianeta si riscalderà e la natura appassirà».
Rivolta ai delegati la direttrice Unep ha sottolineato: «So che vi siete impegnati tutti. Avete fatto il vostro lavoro. Combattuto per l’ambiente. Adesso vi chiedo di fare di più. E’ ora di passare dal battere la grancassa allo sbattere delle porte. Perché la crisi ambientale che l’umanità sta affrontando non può essere affrontata nei modi e con i metodi di ieri. Perché la sfida è di proporzioni esistenziali. Perché il tempo non è più dalla nostra parte e l’azione deve essere adesso. Perché il fallimento semplicemente non è un’opzione. Dobbiamo fare in modo che le imprese, gli investitori e vostri stessi colleghi in altri ministeri si impegnino a trasformare il 2021 nell’anno in cui abbiamo iniziato a fare pace con la natura».
La Andrsen ha fatto notare che «Questo significa sostenere una ripresa ecologica dalla pandemia. Questo significa entrare a far parte del club net-zero e presentare contributi determinati nazionali più forti per l’Accordo di Parigi. Questo significa concordare un ambizioso biodiversity framework, sostenuto da mezzi per la sua attuazione. Questo significa mobilitare l’intero governo, l’economia e la società. Questo significa dispiegare rapidamente sforzi per rinnovare la natura durante l’UN Decade on Ecosystem Restoration. Questo significa adottare un nuovo chemicals management framework e raddoppiare i progressi in materia di inquinamento da plastica. E questo significa intensificare l’azione per garantire la salute planetaria, umana e animale attraverso la One Health Alliance. Abbiamo bisogno di questi impegni significativi e dell’azione sul campo che li accompagni, insieme alla solidarietà globale in modo da poterli costruire nella resumed session of UNEA-5 nel 2022.
La Andersen ha concluso: «Il mondo sta guardando. Non da ultimo la next next generation. La scorsa settimana si è tenuta la Youth Assembly e hanno chiesto la vostra leadership; il vostro impegno, la vostra a azione e il vostro coraggio. Sì, questo è un momento di grandi sconvolgimenti. Ma è nello sconvolgimento che l’umanità eccelle. E’ quando l’umanità si trova di fronte alla sua sfida più grave che dobbiamo alzare la testa dalla routine quotidiana e trovare modi migliori di essere. Quindi, possiamo fare pace con la natura. In modo che possiamo superare la povertà. In modo che possiamo dare giustizia. Invito voi, che componete l’United Nations Environment Assembly, ad accettare questa sfida esistenziale. Diciamo che quando il mondo ha convocato la massima autorità ambientale, i ministri dell’ambiente del mondo hanno accettato questa sfida. Dimostrando che erano in grado di vedere le divisioni del passato e invece di guardare verso l’orizzonte, con una determinazione d’acciaio, per riparare un pianeta in difficoltà. Ed essere la forza trainante che ci guida tutti verso un futuro giusto, pacifico e sostenibile».
In un altro intervento Inger Andersen ha rimarcato che «A meno che non agiamo, le generazioni future erediteranno un pianeta serra con più carbonio nell’atmosfera che negli ultimi 800.000 anni. A meno che non agiamo, le generazioni future vivranno in città che affondano. Da Bassora a Lagos. Da Mumbai a Houston. A meno che non agiamo, le generazioni future saranno fortunate se riusciranno a vedere un rinoceronte nero . E a meno che non agiamo, le generazioni future dovranno convivere con i nostri rifiuti tossici, che ogni anno sono sufficienti per riempire 125.000 piscine olimpioniche. Come osserva il rapporto Making Peace with Nature dell’Unep, le emergenze ambientali della Terra devono essere affrontate insieme per raggiungere la sostenibilità. Ciò significa affrontare il filo rosso che lega insieme le nostre emergenze – decenni di take-make-scar – i nostri consumi e produzioni insostenibili, affrontandoli per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile».
La direttrice dell’Unep ha quindi tracciato il ritratto di un leader che agisce per il pianeta: «Leadership per il pianeta significa fidarsi della scienza; Significa azione immediata; Significa essere all’altezza degli accordi globali; Significa reinventare il multilateralismo; Significa portare tutti sotto il grande “tendone delle decisioni”; Significa non lasciare nessuno indietro; Significa finanziamenti e solidarietà internazionale; Significa proteggere i poveri e i vulnerabili. Leadership per il pianeta significa fare pace con la natura».
All’UNEA-5 è intervenuto anche il segretario generale dell’Onu António Guterres, che si è detto convinto che «Durante questo periodo di crisi e fragilità, il benessere e la prosperità umani possono essere notevolmente migliorati dando priorità alle soluzioni basate sulla natura».
Anche per Guterres la pandemia di Covid-19, che spinge milioni di persone verso la povertà e fa aumentare le disuguaglianze tra le persone e i Paesi, acuisce una gtriplive emergenza ambientale, con «Un’epidemia di inquinamento che si sta togliendo la vita a circa 9 milioni di persone all’anno».
E il capo dell’Onu ha sottolineato che il 2021 «E’ un anno critico per ripristinare il nostro rapporto con la natura» e, riferendosi al rapporto Making Peace with Nature, ha evidenziato «La necessità di un pianeta sano per lo sviluppo sostenibile».
Per Guterres, i meeting internazionali che faranno seguito all’UNEA-5 per affrontare la perdita di biodiversità, l’inquinamento chimico, la salute degli oceani, la desertificazione e il disagio climatico sono «Opportunità per aumentare l’ambizione e l’azione. Quest’anno sarà un anno impegnativo con una grande responsabilità per articolare la dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile. I governi e le persone devono comprendere nel loro stesso DNA che tutte le sfide ambientali, sociali ed economiche sono interconnesse. E devono essere affrontate insieme. Sullo sfondo degli oceani che si riempiono di plastica e diventano più acidi, della minaccia catastrofica delle temperature che salgono a più di 3 gradi Celsius e della biodiversità che cala a un ritmo pericoloso, non c’è altra scelta che trasformare le economie e le società valorizzano la natura. Dobbiamo mettere la salute del pianeta al centro di tutti i nostri piani e politiche. La ragione economica è chiara».
E le cifre presentate dall’Onu lo dimostrano: «Sebbene più della metà del prodotto interno lordo (PIL) globale dipenda dalla natura, il capitale mondiale legato alla natura è diminuito del 40% in poco più di due decenni, portando il World Economic Forum a elencare la perdita di biodiversità e il collasso dell’ecosistema come una delle 5 principali minacce che l’umanità dovrà affrontare nel prossimo decennio».
Guterres ha aggiunto: « L’urgenza di agire non è mai stata più chiara» e ha esortato tutti i ministri partecuipanti all’UNEA-5 a «Generare una volontà globale di azione: una trasformazione del nostro rapporto con la natura». E ha avvertito che, prima che si tenga a Glasgow, a novembre, la 26esima Conferenza delle parti Unfccc, «Tutti i paesi dovranno farsi avanti con National determined contribution più ambiziosi, con obiettivi per il 2030 coerenti con la carbon neutrality entro il 2050. Ed entro l’UN Biodiversity Conference a Kunming, in Cina, le nazioni devono mostrare come invertiranno la perdita di specie e di ecosistemi con obiettivi e mezzi di attuazione concreti. E’ importante garantire un solido post-2020 framework per una sana gestione delle sostanze chimiche e dei rifiuti, sostenendo alternative che salvaguardino la salute delle persone e dell’ambiente. Gli oceani devono anche essere salvaguardati mettendo fine alle pratiche di pesca insostenibili, espandendo le Aree marine protette e riducendo drasticamente l’inquinamento marittimo».
Guterres ha citato il successo della protezione dello strato di ozono come «Un’ispirazione e una guida per tutti i nostri sforzi per proteggere l’ambiente globale. Ma sappiamo tutti che le parole non bastano. Gli impegni devono essere sostenuti da piani chiari e credibili» e ha concluso: «Non posso sopravvalutare l’importanza delle vostre deliberazioni (…) In larga misura, la vitalità dell’umanità su questo pianeta dipende dai vostri sforzi. Con leadership, determinazione e impegno per le generazioni future, sono convinto che possiamo dare un pianeta sano a tutta l’umanità non solo per sopravvivere, ma per prosperare».