Un rarissimo esemplare di ibis eremita ucciso a colpi di fucile vicino a Roma
«Negli ultimi due anni il tasso di perdita in Italia a causa del bracconaggio è aumentato significativamente, sono urgentemente necessarie misure efficaci e coordinate»
[16 Febbraio 2022]
Le Guardie venatorie volontarie della Lipu hanno ritrovato la carcassa di un rarissimo esemplare di ibis eremita, all’interno dell’Azienda agricola di Castel di Guido (Roma), ovvero nei pressi – seppure all’esterno – della Riserva naturale statale Litorale romano e dell’Oasi Lipu di Castel di Guido: è risultato essere stato investito da una rosa di pallini da caccia (nonostante la chiusura generale dell’attività venatoria), probabilmente esplosi da molto vicino, considerato l’alto numero degli stessi ritrovati nel corpo dell’ibis.
«Mentre il bracconaggio miete ogni giorno nuove vittime – dichiara il vicepresidente della Lipu, Alessandro Polinori – tra cui esemplari di specie ad alto interesse conservazionistico come l’ibis eremita, le istituzioni italiane continuano a latitare nell’attuazione del Piano nazionale, che necessita di un forte inasprimento delle pene e dell’aumento dei controlli, oltre a quelli messi in campo dai Carabinieri forestali. 180mila cittadini, ad oggi inascoltati, hanno sottoscritto la petizione della Lipu, nell’ambito della campagna #stopbracconaggio finanziata dal progetto Life Abc, per chiedere l’indispensabile azione normativa contro il bracconaggio. La nostra impressione è che l’intervento della Commissione europea contro le inadempienze italiane sia imminente. Dove non agisce il buon senso e la politica agiranno le sanzioni».
Sicuramente l’uccisione per bracconaggio di un ibis eremita non passa inosservata. Questa specie è stata una delle prime a beneficiare di una norma di protezione, introdotta già nel 1505 in Austria, che prevedeva il divieto assoluto di caccia se non per i nobili: norma che già a quel tempo non era rispettata, portando rapidamente la specie all’estinzione in tutta Europa. Da tempo però la specie è però protagonista di un progetto Life, curato dal Waldrappteam, volto alla reintroduzione in Europa dell’ibis eremita.
Il responsabile del progetto di reintroduzione dell’ibis eremita, Johannes Fritz, spiega nel merito che «negli ultimi due anni il tasso di perdita in Italia a causa del bracconaggio è aumentato significativamente. In 14 casi è stato possibile verificare questo crimine ambientale come causa di morte, mentre ci sono stati un totale di 17 casi verificati nei sei anni precedenti. Questo è uno sviluppo allarmante in Italia e l’attuale caso di Leonardo suggerisce che la situazione non migliorerà nel 2022. Sono quindi urgentemente necessarie misure efficaci e coordinate contro il bracconaggio in Italia».
Sotto questo profilo, anche secondo il Wwf Italia è «necessario e urgente che il Parlamento disponga un severo inasprimento delle sanzioni e fornisca un concreto supporto alle forze di polizia e alla Magistratura anche attraverso una decisa capillarizzazione dell’attività di sorveglianza e prevenzione dei reati, tramite l’istituzione di un sistema di allerta e raccolta dati centralizzato».