Wwf: sul Corpo forestale dello stato «è stata fatta la scelta più difficile e contraddittoria»
Cgil–Cfs: il sogno di una Polizia ambientale al servizio del Paese si è definitivamente spento
[22 Gennaio 2016]
Continuano le prese di posizione contro la decisione del Governo di sciogliere il Corpo forestale dello Stato e accorparne gran parte delle funzioni a Carabinieri. Dopo Legambiente interviene il Wwf , che avrebbe preferito un altro epilogo per il futuro del Corpo forestale.
Secondo il Panda, «la legge delega consentiva al Governo la possibilità di una riforma radicale della Forestale senza necessariamente un accorpamento ad altre forze della Polizia. Questa ipotesi, di gran lunga la più ragionevole ed efficace per le esigenze del nostro paese, non è stata presa in considerazione. Il Governo ha invece predisposto una norma che accorpa il Corpo ad altre forze di Polizia, cioè di fatto, lo smembra. E’ vero che la gran parte dei forestali dovrebbero andare ai Carabinieri, ma è altrettanto vero che una parte di competenza andrà alla Guardia di Finanza e che il passaggio ai Carabinieri sarà solo su base volontaria. Il Governo ha dunque rinunciato alla scelta, anche in questo caso la più logica ed efficace, ovvero, un accorpamento specialistico alla Polizia di Stato che, non essendo un corpo militare, avrebbe permesso il passaggio in blocco di tutto il Corpo Forestale»
Detto questo, il Wwf, «ribadisce la propria massima stima nei confronti dell’Arma dei Carabinieri riconoscendone il profondo valore e lo straordinario operato, ma ritiene che in questo caso la scelta di militarizzare delle funzioni di controllo e prevenzione ambientale, oltre a quelle di gestione delle Riserve dello Stato, di tutela della biodiversità ed educazione ambientale, avrebbero trovato altrove una più naturale collocazione».
Il Wwf avverte il governo che «Il provvedimento si presta a inevitabili critiche che emergeranno in sede delle Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato. Così come scritto, la norma si presta anche a possibili importanti ricorsi che i singoli forestali potranno avanzare. La complessità dei problemi che potrebbero nascere è tale da rendere paradossale il fatto che tale decisione sia all’interno di un contesto definito di “semplificazione” della Pubblica Amministrazione».
Il Panda conclude con l’auspicio che «i pareri obbligatori previsti da parte delle Camere e del Consiglio di Stato possano portare ad una serie di correttivi importanti che salvaguardino non tanto la repressione dei reati ambientali , certamente garantita all’interno dell’Arma dei Carabinieri, ma tutte quelle funzioni specialistiche tra cui, in primis, la gestione delle Riserve Naturali dello Stato, funzioni che rischiano di soccombere rispetto ad altre urgenze».
Sulla sua pagina Facebook Francesca Fabrizi, coordinatrice nazionale della CGIL- Corpo Forestale dello Stato, scrive: «Oggi è un giorno triste. Da cittadino, perché il mio Paese torna indietro di 60 anni e comincia un anacronistico percorso di militarizzazione dello Stato, desindacalizzazione e repressione del dissenso. Da Forestale perché il nostro sogno di una Polizia Ambientale, Forestale e Agroalimentare al servizio del Popolo e del Paese, moderna ed efficiente, si è definitivamente spento. Esultano i massoni, che finalmente vedono attuata una parte del disegno del compianto Gelli, esulta il Governo che ha finito di girare un altro spot pubblicitario di autopromozione, esultano le ecomafie e gli speculatori ambientali che finalmente avranno un potere militare fidato ad ingessare la libertà di azione del loro unico antagonista, esultano gli alti vertici del Corpo che si sono saputi abilmente riciclare vendendo il personale in cambio del mantenimento dei propri privilegi. Io invece, almeno per oggi, piango. Ma da domani ricomincia la battaglia per impedire, con tutti i mezzi possibili, che questo piano oscurantista sia attuato. E per chiedere, insieme alla parte più numerosa, sana e democratica dei lavoratori di polizia dell’Arma dei Carabinieri, la SMILITARIZZAZIONE di tutte le Forze di Polizia e di Pubblica Sicurezza. Ma oggi piangete con me, perché è un giorno triste».