Abbiamo già oltrepassato cinque dei confini per vivere in sicurezza sulla Terra (VIDEO)
Prove schiaccianti dimostrano che solo giustizia ed equità assicureranno la stabilità planetaria
[1 Giugno 2023]
Secondo lo studio “Safe and just Earth system boundaries”, pubblicato su Nature da un numeroso team di ricercatori internazionali guidato da Johan Rockström, direttore del Potsdam-Instituts für Klimafolgenforschung (Pik): «Gli esseri umani stanno correndo rischi colossali per il futuro della civiltà e di tutto ciò che vive sulla Terra».
Lo studio è stato redatto da più di 40 scienziati della Earth Commission, messi insieme da Future Earth, che è la pietra angolare della Global Commons Alliance e fornisce la prima quantificazione dei confini del sistema Terra sicuri e giusti a livello globale e locale per quanto riguarda diversi processi e sistemi biofisici che regolano lo stato del pianeta.
Al Pik evidenziano che «per la prima volta, la sicurezza e la giustizia per l’umanità vengono valutate e quantificate per le stesse variabili di controllo che regolano il supporto vitale e la stabilità della Terra. La giustizia, valutata sulla base dell’evitare danni significativi alle persone in tutto il mondo, porta a confini del sistema Terra più rigorosi. Questo è estremamente impegnativo».
Rockström sottolinea: «Siamo nell’Antropocene, stiamo mettendo a rischio la stabilità e la resilienza dell’intero pianeta. Ecco perché, per la prima volta, presentiamo numeri quantificabili e una solida base scientifica per valutare lo stato della nostra salute planetaria non solo in termini di stabilità e resilienza del Sistema Terra, ma anche in termini di benessere umano ed equità/giustizia».
L’altro autore principale dello studio, Joyeeta Gupta, co-presidente dell’Earth Commission, evidenzia che «la giustizia è una necessità per l’umanità per vivere entro i limiti planetari. Questa è una conclusione condivisa in tutta la comunità scientifica in molteplici valutazioni ambientali di peso. Non è una scelta politica. Prove schiaccianti dimostrano che un approccio giusto ed equo è essenziale per la stabilità planetaria. Non possiamo avere un pianeta biofisicamente sicuro senza giustizia. Questo include la definizione di obiettivi giusti per prevenire danni significativi e garantire l’accesso alle risorse alle persone, e per le giuste trasformazioni per raggiungere tali obiettivi».
La Earth Commission ha quantificato i confini giusti e sicuri per il clima, la biodiversità, l’acqua dolce e diversi tipi di inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, e ha concluso che «la maggior parte sono stati violati. Ad esempio, le attività umane stanno alterando i flussi idrici, quantità eccessive di nutrienti vengono rilasciate nei corsi d’acqua a causa dell’utilizzo di fertilizzanti, e restano aree naturali limitate. Questo pone minacce esistenziali per un pianeta stabile, per gli ecosistemi e il loro contributo vitale alle persone. Dato che decine di milioni di persone sono già danneggiate dall’attuale livello di cambiamento climatico, il mondo ha già superato il confine climatico giusto e sicuro, che è fissato a 1° C al di sopra dei livelli di temperatura preindustriali».
Rockström ammette che «i nostri risultati sono piuttosto preoccupanti. All’interno dei 5 domini analizzati, diversi confini, su scala globale e locale, sono già stati oltrepassati. Questo significa che, a meno che non si verifichi una trasformazione tempestiva, è molto probabile che i punti critici irreversibili e gli impatti diffusi sul benessere umano saranno inevitabili. Evitare questo scenario è fondamentale se vogliamo garantire un futuro sicuro e giusto per le generazioni attuali e future».
Un altro autore dello studio, Dahe Qin, co-presidente della Earth Commission e direttore del comitato accademico dell’Accademia cinese delle scienze, aggiunge: «Il sistema Terra è in pericolo, poiché molti elementi di ribaltamento stanno per oltrepassare i loro tipping point. Finora, nella letteratura scientifica sono stati identificati diversi elementi di non ritorno, tra i quali 9 sono correlati alla criosfera. L’Asia high mountain cryosphere (Ahmc) sta cambiando rapidamente e sta per diventare un nuovo elemento di ribaltamento, che può avere un impatto sull’economia sociale regionale».
La definizione degli obiettivi globali si è concentrata sul cambiamento climatico e sulla limitazione del riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C e puntando a 1,5° C secondo l’Accordo di Parigi. La scienza dimostra anche chiaramente che è necessario gestire tutti gli altri sistemi e processi biofisici sulla Terra che determinano la vivibilità sul pianeta.
Wendy Broadgate, direttrice esecutiva di Future Earth e direttore del Global Hub della Svezia, spiega che «il sistema Terra è un insieme interconnesso di processi biofisici che operano attraverso regioni e livelli. L’interferenza in una parte del mondo può avere enormi ripercussioni in altre regioni. L’impiego dei confini planetari come punto di ingresso per un’azione olistica e trasformativa sosterrà una progressione impattante e giusta verso un mondo sicuro e giusto»
Il nuovo studio si basa su prove scientifiche autorevoli che definiscono le condizioni biofisiche per mantenere un pianeta stabile per sostenere la vita sulla Terra (“safe”), oltre a valutare in che modo si possono evitare danni significativi agli esseri umani e ad altre specie. I precedenti tentativi scientifici di definire i confini ambientali, come il Planetary boundary framework, hanno esaminato le condizioni globali necessarie per mantenere un pianeta stabile e salvaguardare la vita sulla Terra.
La Broadgate è convinta che «una trasformazione sicura e giusta verso un pianeta gestibile richiede un’azione collettiva urgente da parte di più attori, in particolare nei governi e nelle imprese, per agire all’interno dei confini del sistema terrestre per mantenere intatto il nostro sistema di supporto vitale del pianeta. La gestione dei beni comuni globali non è mai stata così urgente o importante».
Rockström conclude: «Con questa valutazione scientifica globale, forniamo a tutti gli stakeholders confini scientifici che possono consentire uno sviluppo mondiale prospero ed equo su un pianeta stabile, un futuro migliore per le persone e il pianeta. Questa nuova scienza funge da input per lo sviluppo di obiettivi basati sulla scienza che possono essere adottati da città, imprese e Paesi per affrontare le crisi sistemiche globali del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità, del sovraccarico di nutrienti, dell’uso eccessivo di acqua e dell’inquinamento atmosferico».