Accelerare l’adattamento climatico in Africa per rispondere alle crisi del Covid-19 ed economica

Guterres: «Un nuovo percorso di sviluppo globale. Il modello attuale non offre risultati. Le dinamiche di mercato sono cambiate profondamente»

[7 Aprile 2021]

Il Leaders’ Dialogue on the Africa Covid-Climate Emergency  convocato dall’African Development Bank (ADB) e dal Global Center on Adaptation (GCA) in stretta collaborazione con l’Onu, ha riunito Capi di Stato e di governo africani, partner bilaterali, capi di organizzazioni internazionali e agenzie sviluppo agenzie. ADB e GCA sono convinti che «L’urgenza delle gravi crisi del Covid-19 e del clima richiede uno slancio accelerato negli sforzi di adattamento dell’Africa. Sebbene l’Africa sia riuscita relativamente bene a proteggersi dalla peggiore crisi sanitaria del 2020, i tassi di infezione in molti Paesi stanno aumentando e stanno emergendo nuovi ceppi del virus. Nel frattempo, l’impatto del Covid-19 sullo sviluppo dell’Africa è già dolorosamente chiaro: la prima recessione in 25 anni, con un’attività economica che dovrebbe diminuire di oltre il 3% nel 2020, il che potrebbe portare fino a 40 milioni di persone in povertà estrema».
Rispondendo alla richiesta urgente dei leader africani di un nuovo e più ampio lavoro per accelerare gli sforzi di adattamento climatico in Africa, l’ADB e i GCA stanno unendo le forze per utilizzare le loro competenze, risorse e reti complementari per sviluppare e attuare un nuovo audace Africa Adaptation Acceleration Program (AAAP) per stimolare azioni resilienti al clima attraverso un triplice approccio vincente per affrontare il Covid-19, i cambiamenti climatici e la crisi economica. Il programma sosterrà l’attuazione della visione dell’Africa Adaptation Initiative e  il suo obiettivo è quello di raggiungere una copertura regionale equilibrata delle iniziative di adattamento attraverso programmi e progetti regionali e continentali.
L’AAAP è stato presentato al Leaders’ Dialogue on the Africa Covid-Climate Emergency  per definire una roadmap  comune per la sua attuazione e il dialogo ha presentato alla comunità globale le esigenze dell’Africa per ampliare e accelerare azioni, finanziamenti e partnership  basati sull’AAAP e tradurli in un consenso strategico tra le principali parti interessate sulla necessità di accelerare l’adattamento climatico nel continente africano .

Il Leaders’ Dialogue on the Africa Covid-Climate Emergency precede à un altro importante forum sul cambiamento climatico che si terrà  il 22 aprile, in occasione dell’Earth Day, quando gli Stati Uniti ospiteranno i leader mondiali per discutere di clima e chiudere così definitivamente l’epoca negazionista di Donald Trump. Il più grande evento climatico dell’anno sarà la 26esima Conferenza delle parti dell’Unfccc (COP26) che si terrà a Glasgow a novembre. Mentre la COP27 si terrà in Africa nel 2022.

Intervenendo al Leaders’ Dialogue on the Africa Covid-Climate Emergency, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha sottolineato che «Mentre il mondo si trova di fronte a una pandemia, una recessione e una crisi climatica, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, COP26, a novembre, offre un’opportunità convincente per l’Africa di trasformare l’ambizione in realtà. In questo contesto, è chiaro che abbiamo bisogno di una svolta nell’adattamento e vorrei sottolineare 5 imperativi affinché ciò sia possibile: Primo, ho chiesto a tutti i membri del G7 e ad altri Paesi sviluppati, nonché alle banche multilaterali e nazionali di sviluppo, di aumentare la quota di finanziamenti per il clima destinati all’adattamento e alla resilienza ad almeno il 50% del loro finanziamento climatico totale. Oggi i finanziamenti per l’adattamento e la resilienza rappresentano solo il 20% dei flussi finanziari totali per il clima. Secondo, chiedo a tutti i governi e alle imprese di integrare i rischi climatici nelle politiche e nelle decisioni di investimento, inclusi budget e appalti. I Paesi in via di sviluppo devono essere dotati degli strumenti e dei mezzi per raggiungere questo obiettivo. Informazioni accurate e aggiornate sui rischi sono il primo passo fondamentale per un’efficace gestione del rischio. Terzo, dobbiamo aumentare gli strumenti finanziari per la risposta alle catastrofi come i meccanismi di pooling del rischio. L’Africa Risk Capacity merita maggiori investimenti.

Quarto, i partner bilaterali e multilaterali devono aumentare il sostegno alle iniziative regionali di adattamento e resilienza, come la Great Green Wall Initiative e le Commissioni per il bacino del Sahel e del Congo. Infine, e quinto, chiedo che alla COP26 siano messe sul tavolo proposte concrete per rendere l’accesso ai finanziamenti per il clima più facile e veloce, anche per le nazioni africane».

Guterres ha evidenziato che il sostegno all’adattamento climatico in Africa è fondamentale e ha sollecitato tutti i partner internazionali a farsi avanti per sostenere l’African Adaptation Acceleration Programme, ricordando che «I Paesi africani continuano a contribuire poco alle emissioni globali, tanto è profonda la povertà energetica del continente. Eppure l’Africa è in prima linea per gli impatti climatici drammatici, dalle inondazioni ai cicloni e alla siccità che possono spazzare via decenni di progressi nello sviluppo dall’oggi al domani. La pandemia di Covid-19 ci ha ricordato che non possiamo permetterci di ignorare i rischi noti. Abbiamo bisogno di sforzi di adattamento su larga scala, di informazioni sui rischi, preventive e sistematiche per proteggere le persone e le comunità e per costruire un futuro ad alta resilienza. Tuttavia, una persona su tre non è adeguatamente coperta dai sistemi di allerta precoce. La copertura globale, insieme a infrastrutture sostenibili e altri passaggi, può dare al mondo un doppio dividendo: evitare perdite future e generare guadagni economici. La Global Commission on Adaptation ha rilevato che ogni dollaro investito nell’adattamento potrebbe produrre quasi 4 dollari in benefici. L’adattamento non deve essere la metà trascurata dell’equazione climatica».

Il segretario generale dell’Onu continua a chiedere ai Paesi del G20 e ai principali emettitori di presentare  nuovi e più ambiziosi Nationally Determined Contributions  (NDC), definendo azioni e politiche concrete per i prossimi 10 anni e costruendo una coalizione globale per raggiungere le emissioni net zero entro il 2050, in linea con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale a non più di 1,5 gradi Celsius. A esorta anche tutti i Paesi del mondo ad allineare i loro pacchetti di ripresa post-Covid-19 con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi.

Rivolto ai leader Africani, Guterres ha detto che «Abbiamo un’opportunità unica in questa generazione per tracciare un nuovo percorso di sviluppo globale. Il modello attuale non offre risultati. Le dinamiche di mercato sono cambiate profondamente. Nel 2020, i finanziamenti per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica sono stati 4 volte maggiori rispetto all’energia fossile.  Le soluzioni  energia rinnovabile impiegano più di 10.000 lavoratori stabili in Kenya e si prevede che tale numero crescerà di un altro 70% nei prossimi due anni. Tuttavia, negli ultimi 10 anni solo il 2% degli investimenti globali nelle energie rinnovabili è andato all’Africa, in pochi Paesi, anche se il continente dispone di risorse rinnovabili abbondanti e non sfruttate. I vecchi modelli di sviluppo e utilizzo dell’energia non sono riusciti a fornire un accesso universale all’energia agli africani. Centinaia di milioni di persone continuano a lottare ogni giorno perché non dispongono di un accesso affidabile e conveniente all’elettricità o stanno cucinando con combustibili inquinanti e nocivi. Possiamo fornire l’accesso universale all’energia in Africa principalmente attraverso l’energia rinnovabile. Chiedo un pacchetto completo di sostegno per raggiungere questo obiettivo prima della COP26. E’ realizzabile. E’ necessario. E’ in ritardo. Ed è intelligente: l’azione climatica è un’opportunità di investimento da 3 trilioni di dollari in Africa entro il 2030. Una transizione energetica giusta per l’Africa è fondamentale, che riconosca la situazione e le circostanze uniche e speciali dell’Africa, che comprende il dover affrontare il problema di un mix energetico di transizione».

Ma il capo dell’Onu ha sottolineao che «Dobbiamo affrontare un grave gap finanziario. Il 14% della popolazione mondiale vive nell’Africa subsahariana, ma solo il 3% dei finanziamenti globali per il clima affluisce nella regione. L’impegno di 100 miliardi di dollari assunto oltre un decennio fa deve essere mantenuto. Ho chiesto a tutte le nazioni del G7 di raddoppiare il loro sostegno finanziario per il clima e la quota delle sovvenzioni. I Paesi sviluppati e i principali finanziatori devono garantire un rapido spostamento dei miliardi per sostenere gli investimenti verdi africani, aumentare la resilienza e creare le condizioni per una finanza privata su larga scala. Il settore privato deve intensificare e organizzarsi per fornire soluzioni immediate e concrete ai governi.  Le autorità locali possono collaborare con i sindacati e i leader della comunità sulla riqualificazione e sulle reti di sicurezza sociale. Le nazioni africane possono aprire la strada incorporando ambiziosi piani di adattamento e mitigazione nei loro NDC aggiornati. Ma prima devono riguadagnare la loro autonomia fiscale. All’ High-Level Event on Debt and Liquidity convocato la scorsa settimana, ho ribadito la mia richiesta di una moratoria estesa sui pagamenti del debito, di una riduzione o cancellazione mirata del debito e, se è il caso, di una riforma dell’architettura del debito internazionale.  Dobbiamo assicurarci che gli Special Drawing Rights già resi disponibili da alcuni Paesi, o che saranno presto rilasciati, vengano applicati, fornendo un supporto efficace alla ripresa sostenibile e inclusiva del continente africano».

Guterres ha concluso: «In quanto continente che ha contribuito meno alla crisi climatica, l’Africa merita il sostegno e la solidarietà più forti possibili. Le nazioni africane stanno mostrando la leadership. L’Africa Adaptation Acceleration Program e molte altre ambiziose iniziative africane devono avere la forza per realizzare pienamente i loro obiettivi. Potete contare sulla mia piena mobilitazione. L’Onu è fortemente impegnata a lavorare con voi – e sottolineo la parola “con” – per assicurarvi il sostegno di cui avete bisogno per tracciare la strada verso un futuro prospero e sostenibile».