Al via a Torino il G7 Clima, energia e ambiente: dal Wwf 5 priorità per i leader

«Preoccupano le ambizioni della presidenza italiana di fare del nostro Paese l’hub del gas nel Mediterraneo, a cui si aggiunge scarso impegno in materia di finanza per il clima e la natura»

[26 Aprile 2024]

I Paesi del G7 – nessuno dei quali è in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 – si ritroveranno a partire dal 28 aprile alla Reggia di Venaria (Torino) per discutere di clima, energia e ambiente.

In particolare i ministri del G7, sotto la presidenza italiana, discuteranno delle principali sfide climatiche e ambientali che affliggono il nostro Pianeta: un’importante occasione per mettere in atto gli impegni sul clima della Cop28 di Dubai e del Quadro globale per la biodiversità.

Servono obiettivi ambiziosi, per questo il Wwf Italia chiede un testo finale che rinsaldi l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro i +1,5°C, l’abbandono definitivo dei combustibili fossili e l’attuazione rapida dell’obiettivo globale 30×30 per la protezione degli ecosistemi.

Un esito non semplice, contando anche l’aperta ritrosia con la quale il Governo Meloni sta affrontando la necessità della transizione ecologica.

«Preoccupano le ambizioni della Presidenza italiana di fare del nostro Paese l’hub del gas nel Mediterraneo, a cui si aggiunge uno scarso impegno in materia di finanza per il clima e la natura», confermano nel merito dal Wwf.

Per vigilare sugli sviluppi, a Torino sarà presente Mariagrazia Midulla, in qualità di responsabile Clima ed energia del Wwf Italia e di coordinatrice del Gruppo di lavoro su clima, energia e giustizia ambientale del C7, l’engagement group della società civile nazionale e internazionale per il G7.

«Dai leader che si riuniranno a Torino e dalla presidenza italiana – dichiara Dante Caserta, responsabile Affari legali e istituzionali del Panda nazionale – ci aspettiamo maggiore ambizione e coraggio per rafforzare gli obiettivi del Global stocktake della Cop28 ed evitare un ricorso sconsiderato ai fossili, a partire dal gas. Sarà necessario inoltre mobilitare finanziamenti aggiuntivi per il clima e la natura, a partire dai target finanziari definiti dal Quadro globale per la biodiversità».

Più nel dettaglio, col documento “From ambition to action: scaling up efforts and resources towards a just, nature positive and carbon neutral world”, il Wwf chiede alla presidenza italiana e ai leader G7 di assumere un ruolo di leadership sulle seguenti 5 priorità strategiche:

  •  Assicurare un impegno ambizioso dei Paesi G7 per il clima, a partire dalla necessaria attuazione del Global Stocktake adottato alla COP 28 di Dubai, definendo un National Determined Contribution (NDC) per il 2024 in linea con l’obiettivo comune di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. I Paesi G7 dovranno stabilire obiettivi e percorsi chiari per l’eliminazione dei combustibili fossili entro il 2040, attraverso la definizione di piani per arrivare al 100% dell’approvvigionamento energetico da fonti di energia rinnovabili e il massimo di efficienza energetica. È necessario un chiaro impegno dei Paesi G7 per escludere la pianificazione di nuove infrastrutture per i combustibili fossili, incluse le attività indirizzate all’esplorazione e alla produzione di gas, essendo il gas responsabile del 20% delle emissioni globali di CO2 legate all’energia e pertanto incompatibile con l’obiettivo 1,5°C.
  •  Assicurare un’attuazione rapida ed effettiva del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal (GBF), attraverso l’adozione delle Strategie e dei Piani di Azione per la Biodiversità in vista della COP 16, garantendo la giusta ambizione, oltre che adeguate risorse finanziarie, per il raggiungimento dell’obiettivo di conservare e gestire efficacemente almeno il 30% delle aree terrestri e delle acque interne e almeno il 30% delle aree marine e costiere entro il 2030.
  •  Accrescere i finanziamenti per il clima e la natura, mobilitando almeno 600 miliardi di dollari all’anno per il nuovo obiettivo collettivo quantificato in materia di finanziamenti per il clima e attuando con urgenza gli obiettivi finanziari del GBF, con particolare riferimento al Target 19, che richiede un aumento del totale delle risorse finanziarie internazionali legate alla biodiversità dai Paesi sviluppati ai Paesi in via di sviluppo (almeno 20 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 e almeno 30 miliardi di dollari all’anno entro il 2030).
  •  Affrontare la doppia crisi del clima e di perdita di biodiversità in tutti i settori socioeconomici, per garantire una transizione inclusiva verso sistemi agricoli e alimentari resilienti e sostenibili, eliminare la deforestazione e la conversione di habitat naturali dalle catene di approvvigionamento delle materie prime agricole, proteggere e ripristinare in modo sostenibile gli ecosistemi marini e le zone costiere.
  •  Costruire una partnership paritaria con l’Africa per accelerare l’eliminazione dei combustibili fossili, garantire l’accesso universale alle energie rinnovabili, sostenere il finanziamento per l’adattamento climatico e il raggiungimento dell’obiettivo 30×30.