«Il Governo esca dal suo silenzio e dica quando intende approvare il Piano di adattamento al clima, al momento fermo dopo la fase di VAS, e definire i punti chiave necessari per elaborare i Piani urbani di adattamento al clima»

Caldo record e violente grandinate. Legambiente: il clima non è impazzito, è la crisi climatica che avanza

Sima: tra 2022 e 2023 in Italia 432 eventi climatici estremi, il 43 anni oltre 22mila morti e più di 100 miliardi di euro di danni

[24 Luglio 2023]

Secondo il nuovo focus, con dati inediti sui danni da grandinate , realizzato dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente, «Il clima non è impazzito. Quanto sta accadendo in Italia, colpita da caldo torrido, ondate di calore, grandinate e bombe d’acqua, ha un altro nome e si chiama crisi climatica».

Il Cigno Verde sottolinea che «Nei primi sei mesi del 2023, da inizio anno a giugno, nella Penisola sono stati 19 i danni dovuti da grandinate. Con questo ritmo si rischia a fine anno di superare i “bollettini” degli anni precedenti: 29 danni da grandinate nel 2022, 14 nel 2021, 9 nel 2020. Preoccupante anche il bilancio che va dal 2010 ad oggi (giugno 2023) e che conta ben 106 danni dovuti da grandinate. In questi anni le regioni più colpite sono state quelle del Nord e dell’area padana: Veneto (con 16 casi), Emilia-Romagna (13), Piemonte (12)».

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, evidenzia che «Le immagini delle grandinate e del violento nubifragio che hanno colpito diverse regioni del Nord Italia causando danni e feriti, unite a quelle del caldo record che sta attraverso a più riprese la Penisola ci ricordano che non c’è più tempo da perdere. Non si tratta solo di maltempo ma sono gli effetti della crisi climatica a cui bisogna rispondere con interventi e politiche climatiche più lungimiranti, come ha ricordato anche la stessa IPCC. Il Governo Meloni esca dal suo silenzio e ci dica quanto intende approvare il Piano di adattamento al clima, al momento fermo dopo la fase di VAS, Valutazione ambientale strategica, e quanto intende definire i punti chiave necessari per elaborare i Piani urbani di adattamento al clima e vincolare le risorse finanziare necessarie».

Legambiente ricorda che una recente ricerca di Cnr-Isac, pubblicata su Remote Sensing, ha accertato che «Per tutti gli eventi di grandine registrati nel Mediterraneo la tendenza è in crescita di circa il 30% nell’ultimo decennio. I fenomeni sono stati raggruppati in due categorie di severità: grandinate intense (caratterizzate da chicchi con diametro variabile da 2 a 10 cm) e grandinate estreme (associate alla formazione di aggregati ghiacciati con diametro superiore a 10 cm)». Lo studio sottolinea il legame tra questi fenomeni estremi e il riscaldamento globale, in particolare quello del bacino Mediterraneo, incluse le acque del suo mare.

Anche la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) interviene sul maltempo che ha investito il nord Italia e fa notare che «Solo tra il 2022 e i primi cinque mesi del 2023 in Italia si sono registrati 432 eventi climatici estremi di elevata gravità, che portano a oltre 100 miliardi di euro la stima dei danni economici subiti dal nostro Paese negli ultimi 43 anni, e più di 22mila morti complessivi».

Sima aggiunge che I dati ufficiali registrano 310 eventi climatici estremi sul territorio italiano nel 2022 (grandinate, nubifragi, trombe d’aria, ecc.) che hanno provocato anche 29 morti. Solo nei primi 5 mesi del 2023 c’è stato un incremento di fenomeni avversi del +135% rispetto allo stesso periodo del 2022: ben 122 eventi meteo estremi tra gennaio e maggio. La sola l’alluvione dell’Emilia Romagna dello scorso maggio ha provocato 17 vittime e danni per circa 10 miliardi di euro. Se si estende l’arco temporale, si scopre che negli ultimi 43 anni, tra il 1980 e il 2023, l’Italia ha registrato più di 22mila morti collegati ad eventi climatici estremi (escludendo i decessi legati alle ondate di calore), con il conto complessivo dei danni che supera i 100 miliardi di euro».

Il presidente SIMA, Alessandro Miani, conclude: «Lo scenario meteo che stiamo vivendo nell’alternarsi di caldo torrido, trombe d’aria e precipitazioni anomale è un segno inequivocabile che siamo vicini alla rottura di un millenario equilibrio in grado di sconvolgere il nostro modo di vivere, proprio come sta accadendo in questi giorni con una drammatica riduzione della nostra qualità della vita  I determinanti ambientali e climatici della salute devono diventare una priorità per i decisori (chiamando in causa il mondo della ricerca e innovazione) da cui ci si attende risposte e soluzioni immediate frutto di coraggiose decisioni da assumere su una prospettiva di medio-lungo termine».