Il flashmob di Legambiente e Cipra in Valle d’Aosta
Carovana dei ghiacciai, stop all’eliturismo per difendere l’ambiente delle Alpi
Bonardo: «L’Italia è l’unico Paese alpino sprovvisto di normativa in materia di voli a motore in zone di montagna»
[21 Agosto 2023]
A causa della crisi climatica i ghiacciai europei hanno perso 880 km cubi di ghiaccio solo negli ultimi 25 anni, e anche mentre scriviamo la situazione in quota è assai critica, dato che tutti i ghiacciai alpini sono sopra lo zero termico.
A gravare su questi ecosistemi già molto fragili, soprattutto in Italia c’è anche la pratica insostenibile dell’eliturismo, ovvero l’uso ludico dell’elicottero.
Una pratica denunciata oggi da Legambiente e Cipra durante la prima tappa della consueta Carovana dei ghiacciai, con un flash mob organizzato questa mattina in Valle d’Aosta, nei pressi del ghiacciaio del Rutor.
L’obiettivo è quello di chiedere alle istituzioni nazionali una normativa in materia di voli a motore in zone di montagna che vieti l’utilizzo ludico dell’elicottero, e agli operatori turistici valdostani – delle altre regioni – di abbandonare gradualmente questa pratica.
Solo in Valle d’Aosta, infatti, ci sono sei comprensori che propongono ai turisti in inverno l’eliski e nelle altre stagioni voli panoramici in elicottero sul monte Bianco, sul Rosa, sul Cervino e appunto sul ghiacciaio del Rutor.
«Per portare in quota i turisti che lo desiderano e che non sono inclini all’escursionismo è sufficiente sfruttare i tanti impianti di risalita esistenti – spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente Cipra Italia – Non vi è alcun bisogno di un dispendioso volo in elicottero della durata di 20 minuti. Il fastidioso andirivieni di elicotteri sopra le teste di chi cammina o sceglie l’alta quota in cerca di quiete è un invito a cambiare valle. L’Italia è l’unico Paese alpino sprovvisto di normativa in materia di voli a motore in zone di montagna, sebbene siano noti i problemi causati dal sorvolo a bassa quota, da quelli ambientali causati dal rumore, al rischio di provocare il distacco di valanghe, al disturbo arrecato ad altre pratiche sportive (in particolare lo scialpinismo e l’escursionismo) o in generale ad altre forme di fruizione silenziosa della montagna».
Da qui la richiesta istituzioni nazionali di stabilire al più presto un chiaro sistema regolatorio, dove sia consentito e normato l’utilizzo dei velivoli destinati a voli di soccorso, servizio, protezione civile ma che vieti l’utilizzo ludico dell’elicottero (eliski ed eliturismo in primis).
Una proposta legislativa da cui (ri)partire c’è già: «Quanto richiesto – conclude infatti Bonardo – già era scritto e previsto dalla proposta di legge del 2000 che arrivò ad un passo dall’approvazione del Parlamento, in larga parte condiviso da tutte le associazioni e dall’Enac, e dalla quale si invita a ripartire».