Clima, quest’anno la Padania è già sull’orlo di una siccità irreversibile

Anbi: «Resta la necessità di avviare celermente un piano infrastrutturale, perché resta poco tempo per non pregiudicare l'agricoltura italiana di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici»

[5 Maggio 2022]

Meuccio Berselli, Segretario dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, è intervenuto al Macfrut di Rimini portando la crisi climatica in primo piano: «C’è la seria possibilità che zone del bacino padano restino senz’acqua», ha dichiarato Berselli in perfetta consonanza coi dati raccolti nel report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche, che certifica come le recenti piogge non abbiano sostanzialmente inciso su uno stato di siccità, che «pare quest’anno ormai irreversibile» per le regioni del nord Italia come spiegano da Anbi.

«Si prospetta una stagione di grande difficoltà idrica, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione dovranno gestire con grande professionalità ed in concerto con le esigenze dei territori – conferma Francesco Vincenzi, presidente Anbi – Resta la necessità di avviare celermente un piano infrastrutturale, perché resta poco tempo per non pregiudicare l’agricoltura italiana di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici».

I provvedimenti per un maggior rilascio d’acqua nei maggiori corpi idrici, hanno sortito l’effetto desiderato, incrementando, però, le portate in maniera troppo esigua: il Po, pur segnando una crescita lungo tutta l’asta, resta assai lontano dalla media mensile ed a Cremona (353,6 metri cubi al secondo) rimane addirittura sotto al minimo storico, registrato a maggio (mc./sec. 469).

In Lombardia anche il fiume Adda continua a decrescere ed oggi registra una portata inferiore di quasi il 70% rispetto al siccitosissimo 2017, mentre in Veneto – dove la Regione ha dichiarato lo stato di crisi idrica – il fiume Adige è oltre 2 metri sotto i livelli del 2021 ed oltre mezzo metro più basso del 2017.

Che fare? «Il Piano laghetti, che prossimamente presenteremo con Coldiretti, è una grande opportunità, perché opererà nel senso della compatibilità fra grandi esigenze del Paese: agricola, ambientale ed energetica», anticipa Massimo Gargano, dg di Anbi.