I risultati di un nuovo studio italiano sull’International journal of climatology
Clima, se non riduciamo le emissioni la probabilità di alluvioni raddoppierà entro il 2100
Maugeri: «La frequenza con la quale si presenteranno precipitazioni eccezionali dipenderà fortemente dalle misure che verranno adottate»
[12 Ottobre 2023]
La comunità scientifica internazionale è già concorde nell’affermare che la crisi climatica sta portando a un incremento nella frequenza e nell’intensità degli eventi meteo estremi – come del resto sta già avvenendo nel nostro Paese –, ma un nuovo studio italiano contribuisce a delineare meglio i rischi.
Pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica International journal of climatology, lo studio è frutto degli sforzi congiunti di Università degli Studi di Brescia, Ictp di Trieste e Università Statale di Milano, che hanno dimostrato il possibile incremento della frequenza e dell’intensità delle alluvioni a causa del riscaldamento globale, nel recente passato e nel prossimo futuro.
I ricercatori hanno esaminato – mediante i modelli di previsione meteorologica – quattro serie secolari di dati pluviometrici italiani, osservazioni pluviometriche giornaliere disponibili su griglia in diverse regioni del Pianeta e dataset di rianalisi ottenuti a scala globale.
Il quadro è piuttosto chiaro: nella maggior parte del globo – nonostante qualche incoerenza tra le varie regioni – negli ultimi decenni è in corso «una tendenza all’incremento della frequenza dei record di intensità della pioggia con il tempo, e quindi di eventi piovosi estremi, in particolare sulla regione europea».
I ricercatori hanno poi simulato cosa accadrebbe in futuro, con un riscaldamento globale in linea con l’Accordo di Parigi sul clima (RCP2.6) oppure in caso di inazione (RCP8.5), ovvero seguendo il cosiddetto scenario “business as usual”.
Nel primo caso «l’accentuazione dei record pluviometrici sarà contenuta, e affrontabile con adeguate misure di adattamento. In caso contrario, alla fine del XXI secolo, in molte aree del globo, la probabilità di avere eventi pluviometrici di intensità senza precedenti rispetto al passato potrebbe aumentare fino a più del 100%, con gravi implicazioni per diversi settori socioeconomici».
In altre parole la probabilità di alluvioni estreme raddoppierebbe, e le misure di adattamento non riuscirebbero a fare adeguatamente fronte al nuovo scenario climatico.
«I risultati di questa ricerca – spiega Maurizio Maugeri, climatologo dell’Università Statale di Milano – mettono in evidenza chiaramente come l’evoluzione futura della frequenza con la quale si presenteranno precipitazioni eccezionali dipenderà fortemente dalle misure che verranno adottate a livello planetario per contenere la crescita delle concentrazioni atmosferiche di composti climalteranti».