Legambiente aggiorna i dati dell’Osservatorio città clima
Crisi climatica, nel 2023 la Toscana è sul podio delle Regioni più colpite dagli eventi estremi
Ferruzza: «Diventerà la nostra nuova normalità, per questo nella Piana non potrà più esser collocato il progetto di nuovo aeroporto di Firenze»
[28 Dicembre 2023]
Gli eventi meteo estremi continuano a crescere in frequenza e intensità a causa della crisi climatica in corso, con la Toscana che risulta – secondo l’Osservatorio città clima di Legambiente – tra le Regioni più colpite a livello nazionale.
Nel Paese gli eventi estremi sono cresciuti del 22% nel corso del 2023, con la Toscana purtroppo sul podio con 44 disastri naturali; sono alla Lombardia (62) e all’Emilia-Romagna (59) è andata peggio.
Il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, pensa in particolare alla tragica alluvione del 2 novembre scorso che ha provocato 8 morti e danni per 2 miliardi di euro: «Abbiamo ancora gli occhi gonfi di tristezza e stupore per l’enorme tragedia che ha colpito Campi Bisenzio, Prato, Montemurlo, Agliana, Quarrata (oltre a Lamporecchio e Rosignano), ma i dati del bilancio finale di Città clima 2023 ci dicono che questa diventerà la nostra nuova normalità».
Non a caso in Toscana si conta uno stato d’emergenza ogni due mesi, come emerso nel corso dell’Earth technology expo di Firenze.
Basti osservare che in agosto a Empoli si è raggiunta la temperatura atmosferica di 41,8°C, , mentre il primo ottobre alla stazione meteorologica di Firenze Peretola si è arrivati a 33°C. Guardando invece dati Ispra sul dissesto idrogeologico, già oggi il 100% dei Comuni (e il 26% della superficie regionale) è invischiato nel problema.
In questo contesto oltremodo sfidante, la Regione sta già mettendo in campo uno sforzo importante per salvaguardare il territorio; sulla sicurezza idraulica vengono investiti circa 100 mln di euro all’anno in manutenzione e altrettanti in nuove opere, la Toscana è stata la prima Regione in Italia ad avviare – nel giugno scorso – il percorso di stesura del Piano di tutela dell’acqua, inoltre al Governo sono stati presentati progetti per oltre 800 mln di euro contro la siccità.
Nonostante tutto, la crisi climatica corre più veloce. È dunque urgente sia ridurre rapidamente le emissioni di gas serra dovute all’uso dei combustibili fossili, sia investire ancora di più sulla resilienza del territorio.
«Non sarà più possibile indugiare in politiche territoriali a dir poco irresponsabili – sottolinea nel merito Ferruzza – Nella Piana non potrà più esser collocato il progetto di nuovo aeroporto di Firenze, ma dovrà invece essere realizzata la più grande operazione di desigillatura del suolo della storia della nostra regione. Far spazio alla natura, delocalizzare ovunque possibile, riqualificare e rigenerare il patrimonio edilizio esistente e bloccare ogni nuovo tentativo di consumo di suolo vergine. Non abbiamo scelta, questa è l’unica opzione possibile se vogliamo davvero adattarci alla crisi climatica che stiamo vivendo».