Dissesto idrogeologico, appello di Costa: «Il ddl CantiereAmbiente diventi presto legge»
La Regione Piemonte chiede lo stato di emergenza, ma il 15 ottobre si era rifiutata di dichiarare l’emergenza climatica
[22 Ottobre 2019]
Commentando i danni subiti dal nord-ovest del Paese a causa del maltempo, il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha detto che «Le tragedie che stanno vivendo i cittadini liguri e piemontesi sono immense e gridano vendetta. Voglio far sentire tutta la mia vicinanza alle famiglie delle vittime e a chi in queste ore è rimasto senza casa. E’ necessario tutelare il territorio e costruire un’Italia resiliente a questi fenomeni meteorologici violenti e improvvisi. Con il piano stralcio del Ministero dell’Ambiente abbiamo affidato alle due regioni rispettivamente fondi per 10 e 35 milioni di euro, con il piano stralcio 2019, per aprire cantieri per la messa in sicurezza delle zone più vulnerabili. Alle regioni e ai comuni dico: fate presto e bene nella spesa. In attesa che il disegno di legge “CantiereAmbiente” sia approvato al più presto. Con quella legge sarà ancora più facile aprire cantiere, sburocratizzare i procedimenti e come ministero dell’Ambiente ci mettiamo al fianco degli enti locali per la progettazione delle opere».
Intanto in Piemonte la situazione meteorologica è temporaneamente migliorata, anche se già da domani si segnalano nuove intense precipitazioni.
Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha annunciato che «La Regione Piemonte chiederà lo stato di emergenza per i danni causati dal maltempo in Piemonte. Quando conteremo i danni, oltre a far piangere il cuore, non possiamo lasciare soli sindaci e privati, abbiamo bisogno che lo Stato ci sia«. Poi ha chiesto anche di esentare dal pedaggio il tratto di autostrada Alessandria Est-Alessandria Ovest, essendo praticamente l’unico possibile attraversamento della città.
Citrio ha detto che «La stima dei danni è ancora in corso, perché il fenomeno si è concentrato tutto nella notte tra lunedì e martedì, ma è evidente che sono rilevantissimi. E’ una situazione drammatica, che affrontiamo con l’orgoglio dei piemontesi, ma chiedendo allo Stato di fare la sua parte. La presenza di Borrelli (Capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, ndr), rimasto in contatto tutta la notte con l’assessore Gabusi, a meno di 24 ore dal fenomeno è la prova che siamo fiduciosi che questo avverrà. Ma questa ondata di maltempo rappresenta un’emergenza nell’emergenza, poiché arriviamo da un’estate terribile per il Piemonte, colpita da bombe d’acqua, trombe d’aria e fenomeni alluvionali che ricorrono a 25 anni dalla tragica alluvione del 1994».
Peccato che la stessa maggioranza di centro destra del Piemonte che ora accusa gli estremi climatici di aver causato questa situazione il 15 ottobre si sia rifiutata di dichiarare lo stato di emergenza climatica come gli avevano chiesto i ragazzi di Friday For Future e Legambiente e che lo stesso Cirio abbia detto in quell’occasione: «Sì alla sensibilizzazione ma senza atteggiamenti ideologici». Sono bastati 5 giorni per chiedere lo stato di emergenza…
Naturalmente Cirio l’ha buttata sul dagli all’ambientalista tirando fuori l’ormai trita accusa salviniana e “popolare” degli alvei dei fiumi occupati dalla vegetazione e ha chiesto al premier Giuseppe Conte «anche un intervento normativo, perché i nostri sindaci devono poter pulire i loro fiumi senza il timore di denunce. La tutela dell’ambiente è fondamentale, ma prima di ogni cosa viene la sicurezza dei cittadini».
In Liguria la Regione segnala Allagamenti diffusi e l’esondazione del rio San Rocco a Ceriale ed evidenzia che «E’ stato un evento molto potente e violento che fortunatamente è passato velocemente e ha prodotto disagi diffusi ma contenuti». Il temporale, con picchi di 14 millimetri in 5 minuti, ha determinato allagamenti diffusi. Si segnalano frane nella frazione di Carpenara in Val Varenna, in via Rubens a Vesima con 4 evacuati e un’ostruzione del rio Canaletta con due evacuati in via Derca a Fabbriche nella frazione di Mele. Tutte le persone sono state evacuate in via cautelativa.
La perturbazione ha avuto una elevata attività elettrica, accompagnata da vento molto forte con raffiche fino a 118 km/ora. «Fino ad ora – conclude la Regione Liguria – la velocità del fenomeno ha evitato conseguenze più pesanti sul territorio tra Varazze e la Valpolcevera, particolarmente fragile a causa delle precipitazioni dei giorni precedenti. Permane comunque una forte instabilità atmosferica e la possibilità di avere repentini innalzamenti dei torrenti. Rimane attivo il monitoraggio su tutta la regione».