Campagne di nuovo allagate dal maltempo, in un decennio danni da 14 miliardi di euro
Emergenza clima, Coldiretti: gennaio 2021 è stato «segnato da ben 36 eventi estremi»
«Si pagano gli effetti dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente»
[1 Febbraio 2021]
Il 2020 si è chiuso come l’anno più caldo mai registrato in Europa e nel mondo, e anche il 2021 è iniziato all’insegna della crisi climatica: dal monitoraggio Coldiretti condotto sulla base dei dati dell’European severe weather database (Eswd) emerge un gennaio «segnato da ben 36 eventi estremi tra grandinate, tornado, nevicate anomale, valanghe e bombe d’acqua che hanno colpito lungo tutta la Penisola, nelle città e nelle campagne».
E se l’ultimo anno è stato caratterizzato dal «15% di precipitazioni in meno», le precipitazioni legate all’ultima allerta meteo diramata dalla Protezione civile in molte regioni da Nord a sud del Paese hanno portato a esondare numerosi corsi d’acqua, come Turano e Velino nel Lazio o il fiume Calore in Campania.
«Si pagano gli effetti – continua la Coldiretti – dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. Il Recovery fund è una opportunità per intervenire e realizzare una grande rete di bacini di accumulo capace di garantire una costante disponibilità di acqua per l’agricoltura e la produzione di energia rinnovabile».
Anche perché fronteggiare gli eventi meteo estremi non è affatto un’esigenza temporanea, come documentano ad esempio i dati recentemente raccolti da Legambiente nell’Osservatorio nazionale CittàClima: «Nel 2020 nella Penisola, segnata anche quest’anno da nubifragi, siccità, trombe d’arie, alluvioni, ondate di calore sempre più forti e prolungate, sono stati registrati 239 fenomeni meteorologici intensi – dato in crescita rispetto ai 186 eventi del 2019 – e 20 vittime. 101 sono stati i casi di allagamenti da piogge intense; 80 casi, invece, di danni da trombe d’aria – in forte aumento rispetto alle 48 del 2018 ed alle 69 del 2019, 19 esondazioni fluviali, 16 danni alle infrastrutture, 12 casi di danni da siccità prolungata, 10 di frane causate da piogge intense. In aumento anche gli eventi che riguardano due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni alle infrastrutture».