Petizione promossa da Legambiente per chiedere di prendersi cura dei giganti bianchi sotto scacco della crisi climatica
Firma per i ghiacciai. Persi 880 km3 di ghiaccio, nelle alpi riduzione dello spessore medio di 34 metri (VIDEO)
Chieste al Governo azioni concrete sui 7 interventi indicati nel Manifesto per una governance dei Ghiacciai e salvare il nostro ecosistema
[27 Ottobre 2023]
A causa della crisi climatica, i ghiacciai stanno scomparendo ad una velocità mai vista prima. È tempo di agire subito e una firma può fare la differenza. Per questo Legambiente lancia oggi sul suo sito la petizione on line “Firma per i ghiacciai” per prendersi cura dei giganti bianchi sotto scacco della crisi climatica. Firmando sulla landing page – attiva sul sito di Legambiente – sarà possibile sottoscrivere e chiedere l’attuazione delle sette azioni al centro richieste che Legambiente lancia con la petizione e con il “Manifesto per una governance dei Ghiacciai e delle risorse connesse” che Legambiente ha presentato a settembre nella tappa finale di Carovana dei ghiacciai, la campagna internazionale promossa dall’associazione ambientalista e da CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) – in collaborazione con Allianz Foundation, con partner principale FRoSTA, partner sostenitori Sammontana e Seiko e partner tecnico Ephoto.
Ecco le richieste di Legambiente.
Migliorare la governance. Chiediamo di istituire contesti di confronto tra amministratori regionali e locali, gruppi di ricerca, associazioni e imprese, per migliorare la capacità di governance dei ghiacciai europei, le conoscenze e il know-how scientifico e tecnico.
Mettiamo in rete le esperienze. Vogliamo promuovere e mettere in rete le esperienze provenienti da diverse situazioni geografiche, politiche e climatiche.
Mettiamo in rete le competenzr. Vogliamo creare una rete di competenze multidisciplinari da condividere per costituire una Governance Europea dei Ghiacciai (EGG).
Orientiamo le scelte dell’Ue. Vogliamo orientare le scelte dell’Unione Europea alla tutela degli ambienti glaciali, dai ghiacciai alle calotte glaciali e alla riduzione degli impatti sulla criosfera e sull’uso del suolo e dell’acqua.
Il monitoraggio del rischio. Vogliamo costruire un sistema europeo di monitoraggio del rischio criosferico, mettendo in comune le esperienze maturate a livello locale e regionale e costruendo un sistema comune di regole.
Accrescere la consapevolezza. Vogliamo collaborare con le Università, i Centri di ricerca e la Scuola per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni e per sviluppare percorsi di formazione al fine di costruire nuove professionalità nel campo della mitigazione e dell’adattamento.
Mitigazione e adattamento. Vogliamo valorizzare e coordinare gli strumenti e le politiche internazionali per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle Alpi, in particolare quelle sviluppate dalla Convenzione delle Alpi come il Piano d’Azione Clima 2.0 della Convenzione delle Alpi, le Linee Guida per l’adattamento locale ai cambiamenti climatici nelle Alpi e le relative iniziative di attuazione come la “Carta di Budoia per l’Adattamento Locale ai cambiamenti climatici”
Il cigno verde spiega che «Obiettivo della petizione è raggiungere il più alto numero possibile di firme, perché la crisi climatica è ora, non c’è più tempo da perdere. Sette le linee di intervento indicate nel Manifesto e che riguardano il miglioramento della governance, la messa in rete delle esperienze e delle competenze, l’orientare le scelte dell’Ue alla tutela degli ambienti glaciali, lavorare sul monitoraggio del rischio, accrescere la consapevolezza, e lavorare su azioni di mitigazioni e adattamento. Azioni importanti per prendersi cura dei ghiacciai, antica memoria del nostro Pianeta e sentinelle della crisi climatica in atto».
Ogni anno i giganti bianchi arretrano e si fondono sempre di più come racconta da quattro anni la Carovana dei ghiacciai, la campagna itinerante che monitora lo stato di salute dei ghiacciai alpini e che quest’anno ha assunto per la prima volta una dimensione internazionale facendo tappa anche in Austria e Svizzera, perché la crisi climatica non conosce confini tantomeno le Alpi.
Secondo il Rapporto European State of the Climate 2022, in Europa, dal 1997 al 2022, i ghiacciai hanno perso circa 880 chilometri cubi di ghiaccio (un parallelepipedo con una base di all’incirca 3 x3 chilometri alto 100 chilometri). Tra le zone più colpite ci sono le Alpi, con una riduzione dello spessore del ghiaccio, mediamente, di 34 metri. Sebbene i ghiacciai di grandi dimensioni presenti in Svizzera e Austria reagiscano più lentamente ai cambiamenti climatici, pesante il quadro emerso oltreconfine con il percorso internazionale di Carovana dei Ghiacciai 2023. Il maestoso ghiacciaio dell’Aletsch (VS), il fiume di ghiaccio più grande delle Alpi, non esisterà più nel 2100 se il riscaldamento climatico proseguirà con i ritmi attuali. «Per questo – dice Legambiente – è fondamentale mettere in campo interventi e politiche climatiche più ambiziose non più rimandabili chiedendo a Governo e istituzioni interventi concreti, puntuali e di lungo periodo.
Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente e Vanda Bonardo, responsabile nazionali Alpi di Legambiente, concludono: «A causa della crisi climatica le montagne europee si stanno riscaldando a una velocità circa doppia rispetto al resto del continente, offrendo uno spaccato del futuro, un’anticipazione di quello che succederà tra una decina d’anni in altre parti dei Paesi europei. A preoccupare è soprattutto l’accelerazione della fusione dei ghiacciai che stiamo toccando con mano e raccontando con la nostra campagna Carovana dei ghiacciai chiedendo, al tempo stesso, la definizione di una governance europea e interventi concreti non più rimandabili. Una richiesta che è al centro della nostra petizione attraverso la quale invitiamo cittadini e i rappresentati del mondo della scienza, della cultura, dello sport, dello spettacolo a sostenerci con una firma per chiedere a governo e istituzioni di attuare le azioni che proponiamo al centro del ‘Manifesto una governance dei Ghiacciai e delle risorse connesse».