Gli orsi aiutano i ciliegi del Giappone a sopravvivere ai cambiamenti climatici
Ma le specie che si spostano più in alto rischiano di rimanere in “isole” fresche sempre più piccole
[27 Aprile 2016]
Lo studio “Mountain-climbing bears protect cherry species from global warming through vertical seed dispersal” pubblicato su Current Biology da un team di ricercatori giapponesi, sottolinea che «In un clima sempre più caldo, le piante sensibili alla temperatura devono spostarsi verso zone più fredde, che sono latitudine e altitudine più alte, con la dispersione dei semi». Dato che la temperatura cala con l’altitudine, -0.65 gradi centigradi ogni 100 metri sul livello del mare, con valori da 100 a 1.000 volte più grandi del calo delle temperature secondo la latitudine, gli scienziati giapponesi dicono che «La dispersione dei semi verticale è probabilmente un processo chiave per la fuga delle piante dal riscaldamento delle temperature». Ma finora nessuno studio aveva valutato la distribuzione dei semi verticale, a causa delle difficoltà tecniche o dell’alto costo. Lo studio, utilizzando un isotopo dell’ossigeno stabile, dimostra che «Gli orsi neri disperdono i semi del ciliegio selvatico per diverse centinaia di metri in verticale e che la direzione della dispersione è fortemente sbilanciata verso le cime delle montagne».
Gli orsi stanno quindi aiutando i ciliegi giapponesi a sfuggire all’aumento delle temperature, trasportandoli come fossero un ascensore all’interno delle loro viscere. Quando poi gli orsi defecano i semi di ciliegia i finiscono in un habitat molto più fresco di quello dove gli orsi hanno saccheggiato gli alberi.
Si tratta della prima prova che gli spostamenti deli animali possono aiutare le piante a far fronte al riscaldamento climatico. La maggior parte delle piante si può disperdere solo attraverso i semi, diffondendosi in tutte le direzioni come onde in uno stagno , ma non è il modo più efficace per trovare condizioni migliori nel mondo del global warming. Gli orsi invece mangiano le ciliegie e disperdono i semi, ma bisognava capire dove quei semi andassero a finire, quindi il team di ricercatori guidato da Shoji Naoe, del Forestry and Forest Products Research Institute di Ibaraki, ha cercato per 4 anni i noccioli di ciliegia nelle feci degli orsi nelle montagne a ovest di Tokyo. Naoe spiega: «Abbiamo studiato ciliegi perché i loro semi erano facili da rintracciare nelle feci di orso. La popolazione di ciliegi è a rischio di diminuzione a causa del riscaldamento globale, perché preferiscono habitat freddi».
Il team ha determinato che cosa era cresciuto in ogni buca fatta dagli orsi misurando anche il rapporto tra gli isotopi di ossigeno stabili nel tessuto vegetale, che variano seconda dell’altitudine. Questo ha permesso loro di calcolare quanto lontano, verso l’alto o verso il basso, l’orso aveva portato i semi in ogni buca. Con loro grande sorpresa, quasi tutti i semi sono stati depositati monte l’albero originario, spesso dopo un lungo cammino. I semi vengono evacuati dagli orsi in media a 307 metri di altezza in più rispetto ai boschi di ciliegi dove si cibano, un cambio di altitudine che corrisponde a un calo di 2° C, sufficiente a compensare il riscaldamento globale per qualche decennio.
Molto probabilmente, questo trasporto verso l’alto avviene perché gli orsi mangiatori di ciliegie trovano in montagna l’altro principale componente della loro dieta: la vegetazione giovane e tenera che compare proprio nei mesi in cui, più a valle, i ciliegi selvatici danno i loro, quindi gli orsi tendono a spostarsi verso l’alto, non verso il basso, rispetto ai ciliegi. Naoe sottolinea che «Con il riscaldamento del clima, molte specie avranno bisogno di potersi disperdere in habitat più freddi, spostandosi verso i poli o a una quota superiore». I risultati del team di Naoe suggeriscono che altre piante che danno frutti in primavera o all’inizio dell’estate potrebbero approfittare di questi “passaggi” verso l’alto nelle viscere degli orsi e di altri animali frugivori.
David Westcott, un esperto di dispersione dei semi della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation dell’Australia, ha detto a New Scientist che «Questa è, nel breve periodo, una buona notizia, ma le montagne alla fine si trasformano in cielo e le ciliegie in cielo non ci staranno molto bene. Invece, nel lungo periodo, le migliori possibilità di sopravvivenza per le specie possono essere quelle di migrare verso latitudini più elevate. Ma la fuga in salita può renderlo più difficile. Le specie che si spostano rapidamente ad una maggiore elevazione grazie alla orsi possono effettivamente ridurre le loro possibilità di fuggire a latitudini più elevate, perché restano sempre più bloccate su un’isola di habitat più fresco in diminuzione. Per alcune di queste specie, è probabile che, a lungo termine, sia a lungo termine una cattiva notizia».