Il Cile in stato di emergenza e in lutto nazionale per gli incendi catastrofici
Il Presidente Boric: «E’ la più grande tragedia che abbiamo vissuto come Paese dal terremoto del 27 febbraio 2010»
[5 Febbraio 2024]
Il 2 febbraio il presidente del Cile Gabriel Boric ha decretato lo stato di emergenza per catastrofe nelle province di Valparaíso y Marga Marga e ha detto che «La situazione degli incendi boschivi, soprattutto nella V regione, è molto difficile a causa delle temperature e dei venti, ma sappiate che siamo con il Governo, i Vigili del Fuoco, la CONAF (Corporación Nacional Forestal, ndr), i Carabineros e la società civile schierati al massimo delle capacità per affrontare l’emergenza. Ho deciso anche di dichiarare lo stato di emergenza per catastrofe per avere tutte le risorse necessarie».
Nei giorni successivi la situazione si è ulteriormente aggravata e si è estesa a diversi centri abitati, incenerendo o danneggiando più di 15.000 abitazioni e, secondo il Comité para la Gestión del Riesgo de Desastres (Cogrid), facendo almeno 112 vittime, gli sfollati sono decine di migliaia – 40.000 sfollati solo nella regione di Valparaiso – e la gente è stata costretta a fuggire anche dalla località turistica di Viña del Mar e da diversi quartieri dei comuni di Quilpué e Villa Alemana. 31.703 persone sono state colpite a Viña del Mar e altre 7.825 a Quilpué. In diversi comuni è stato decretato il coprifuoco dalle 8 di mattina a mezzogiorno per non intralciare il lavoro di chi è all’opera per spegnere le fiamme.
La ministra dell’interno, Carolina Tohá, ha spiegato che «I servizi di emergenza devono occuparsi dell’allontanamento delle vittime, delle abitazioni colpite e garantire la sicurezza. Questo coprifuoco ha lo scopo di garantire che i trasferimenti siano legati esclusivamente ai servizi di emergenza, alle potenziali evacuazioni e alle attività legate alla situazione attuale».
Un Grande incendio ha distrutto Fino a ieri in Cile erano stati censiti ben 165 incendi di cui 40 fuori controllo, altri 19 sotto osservazione e 102 domati. Gli incendi hanno causato anche interruzioni del traffico nel pieno della stagione turistica estiva boreale ed è stata chiusa anche la metropolitana di Valparaíso perché ponte ferroviario di Las Cucharas, che attraversa l’estuario del Marga Marga, è stato interrotto da un incendio.
l’incendio del Complesso Las Tablas – Reserva Lago Peñuelas, tra Viña del Mar e Valparaíso, è ancora attiv con due focolai monitorati e ha distrutto 8.500 ettari. Uno degli incendi attivi più grandi nella Regione di Valparaíso è quello di Lo Moscoso, che si estende tra i comuni di Quilpué e Villa Alemana, cheha devastato circa 1.350 ettari. Quello della diga La Luz 3, nel settore Curauma di Valparaíso, che ha incenerito quasi 60 ettari ma è molto difficile da spegnere per la presenza di burroni che rendono impossibile l’intervento via terra.
Il sottosegretario agli Interni, Manuel Monsalve, confida nel fatto che «Nei prossimi giorni non avremo più condizioni meteorologiche estreme. al mattino è prevista nuvolosità, con condizioni più favorevoli per il controllo degli incendi. Le condizioni sono migliorate sostanzialmente. Non c’è alcun rischio imminente per la vita delle persone».
Ma il tributo pagato dal Cile per questa ennesima catastrofe climatica è enorme e ieri il Presidente Boric ha dichiarato il lutto nazionale: «E’ la più grande tragedia che abbiamo vissuto come Paese dal terremoto del 27 febbraio 2010. Lo dico affinché possiamo misurare il dolore e l’entità di ciò che stiamo vivendo oggi qui nella quinta regione. Desidero informarvi che ho dichiarato il lutto nazionale per due giorni, a partire da domani, lunedì , perché è tutto il Cile che piange e soffre per i nostri morti. Dalla Regione di Valparaíso invio un abbraccio di solidarietà e le mie più sentite condoglianze a ciascuna delle vittime che hanno perso una persona cara e anche a coloro che hanno perso la casa, i ricordi e i loro averi. Sappiate che non sarete soli, che il governo, lo Stato e la solidarietà dei cileni, sempre presente in questi tempi difficili, sono con voi. Ancora una volta resisteremo».
Boric ha aggiunto: «La priorità di oggi, lo abbiamo detto ma lo ribadiamo, è salvare vite umane. Ci sono ancora focolai attivi. Curare i feriti e controllare gli incendi attivi perchè vengano combattuti il prima possibile. Il nostro dovere è proteggere i nostri vicini, le loro case e anche, perché so che è una preoccupazione di molti di voi, i loro animali domestici».
C’è il forte sospetto che molti degli incendi siano dolosi e Boric ha detto: «Voglio che sappiate che ho dato incarico di raccogliere tutte le informazioni affinché mentre affrontiamo l’emergenza si possa occuparsi parallelamente dell’origine degli incendi. Come ho detto ieri, è difficile pensare che possano esistere persone così miserabili e senza cuore, capaci di provocare così tanta morte e dolore. Ma se queste persone esistono, le cercheremo, le troveremo e dovranno affrontare non solo il ripudio dell’intera società, ma anche tutto il peso della legge».
Intanto mentre fa un caldo asfissiante, i turisti non cessano di cercare di raggiungere i luoghi di vacanza in auto e la sottosegretaria all’agricoltura Ignacia Fernández, il direttore esecutivo della CONAF Christian Little e al capo del dipartimento OS5 dei Carabineros tenente colonnello Erick Venthur, hanno lanciato un appello ai e nuovi vacanzieri perché rispettino le azioni preventive in materia di incendi. Little, ha ricordato che «Il 99,7% degli incendi sono provocati dall’uomo e il 66% di essi sono dovuti a negligenza, come un falò spento male o l’uso di uno strumento che genera calore o scintille».
Già il 15 gennaio, il Wwf Chile aveva invitato a «Intensificare le misure di prevenzione degli incendi boschivi e a rafforzare l’intero sistema di risposta a questo tipo di emergenza. Questo, considerata l’esistenza di diversi focolai di incendi a livello nazionale e le elevate temperature registrate negli ultimi giorni che potrebbero prolungarsi anche nelle prossime settimane, creando condizioni favorevoli per questo tipo di incidenti».
Trevor Walter, coordinatore del programma Paisajes Terrestres de Wwf Chile e dell’Iniciativa Transformacional sobre Restauración de Paisajes de Wwf in America Latina, aveva avvertito: «Abbiamo visto sforzi importanti da parte del settore pubblico e privato per evitare catastrofi come quelle verificatesi nelle stagioni estive del 2017 e del 2023, come dimostra l’aumento del 47% del budget Conaf per questa voce, così come in altre azioni . specifica. Tuttavia, la minaccia è sempre più alta e dovrebbe spingerci a promuovere anche iniziative sostanziali a medio e lungo termine, compresi piani di prevenzione più forti a livello nazionale, un rafforzamento della nostra azione per il clima e l’implementazione di soluzioni basate sulla natura, mano nella mano con il ripristino delle foreste, tra le altre misure per diversificare gli usi del suolo nel territorio».
Il Wwf Chile ricorda che «La devastazione lasciata dagli incendi boschivi va oltre i danni visibili, le perdite materiali e, in sfortunate occasioni, le vite umane. Gli incendi colpiscono duramente anche la fauna, in molti casi specie autoctone ed endemiche; Distruggono l’habitat della biodiversità naturale, la banca dei semi e la microbiologia del suolo. Inoltre indeboliscono i mezzi di sussistenza delle comunità che dipendono dalla natura, come la raccolta di prodotti forestali non legnosi e i servizi ecosistemici di cui le persone beneficiano. Inoltre, hanno gravi effetti sulla salute .delle persone, poiché gli incendi e l’erosione, fenomeni accentuati dai cambiamenti climatici, stanno avendo un grave impatto sulla qualità dell’aria, sulla salute umana e sull’ambiente. Ad esempio, lo scorso aprile, uno studio Lancet Countdown South America ha collocato il Cile come il paese della regione con il più alto tasso di mortalità prematura attribuibile all’esposizione sistematica all’inquinamento atmosferico, con 240 morti per milione di abitanti».
Secondo Walter, «La crisi climatica e gli incendi boschivi si sono ono aggravati negativamente, considerando che alcuni fattori come le alte temperature, la siccità, la mancanza di umidità negli alberi, nei cespugli e nell’erba; insieme ad estati più lunghe, più calde e più secche, come conseguenza del cambiamento climatico, stanno causando la registrazione di incendi boschivi più frequenti e più duraturi in tutto il mondo. In Cile si è verificata un’estensione della stagione degli incendi boschivi, dove gli schemi spaziali e temporali di questi incidenti sono diventati sempre più ricorrenti, estesi ed estremi».
Secondo i dati del Centro del Clima y la Resiliencia (CR)2 , tra il 1985 e il 2009 la stagione dei grandi incendi si estendeva da novembre e aprile. Nel periodo 2010-2018 si era allungata da ottobre a fine maggio.
E Walter fa notare che questo è un cane che si morde la coda: «Un altro effetto critico degli incendi massicci è che possono praticamente annullare la cattura del carbonio effettuata dalle foreste, provocando, al contrario, emissioni di CO2 che non possono essere mitigate. Questo implica una battuta d’arresto nell’obiettivo della neutralità carbonica proposto dallo Stato del Cile entro il 2050 per affrontare il cambiamento climatico. Pertanto, nel medio e lungo termine è necessario attuare una migliore pianificazione e organizzazione territoriale per prevenire l’espansione degli incendi, nonché dotarsi tempestivamente di una Legge sugli incendi boschivi e di un Servizio forestale nazionale (SERNAFOR). Ciò, insieme all’incorporazione delle suddette soluzioni basate sulla natura nelle politiche pubbliche in modo completo. Si tratta di misure che, oltre a contribuire alla conservazione della biodiversità, contribuiscono al mantenimento dei servizi ecosistemici che favoriscono il benessere umano, come l’acqua, e generano anche paesaggi resilienti agli impatti climatici».