Il ministero del tradimento ecologico. Blitz a Parigi di 8 organizzazioni per il clima

Il rilancio dell’energia nucleare è un’aberrazione energetica, ecologica e climatica

[7 Novembre 2023]

Ieri, alle 7,45, a Parigi 193 attivisti di ANV-COP21, Alternatiba Paris, Dernière rénovation, Extinction Rebellion Île-de-France, Greenpeace France, Les Amis de la terre, Réseau Sortir du nucléaire e 350.org hanno bloccato simbolicamente il Ministero della transizione ecologica (Transition écologique), ribattezzandolo Ministero del tradimento ecologico (ministère de la trahison écologique). Le 8 lorganizzazioni hanno così voluto denunciare all’unisono la politica energetica del governo francese che va contro l’emergenza climatica e sociale e spiegano: «Abbiamo costruito un muro di blocchi di cemento davanti all’ingresso del ministero, esposto striscioni sulla facciata e sugli alberi e occupato i locali per far passare questo messaggio».

Gli attivisti innalzavano cartelli con le scritte: “Passoires thermiques – Stop aux fausses promesses”, “Le nucléaire ne sauvera pas le climat”, “Ni pétrole, ni charbon, ni gaz – Non aux projets fossiles”, “Sobriété, efficacité, 100% renouvelables”. Mentre i portavoce delle associazioni erigevano un muro di blocchi di cemento per bloccare l’ingresso al portone principale, i climbers  hanno srotolato uno striscione lungo 5 metri con la scritta “Chiuso per inazione climatica”.

Gli attivisti hanno sottolineato che «Il cambiamento climatico è qui, lo viviamo, lo sentiamo e lo soffriamo nella nostra carne. Tuttavia, il governo si sta impantanando nella deviazione climatica sostenendo nuovi progetti sui combustibili fossili e rilanciando l’energia nucleare. Con la messa in servizio di un terminale GNL galleggiante per continuare a importare gas fossile, in particolare lo shale gas americano, e il rilancio forzato dell’energia nucleare che non consentirebbe di risparmiare un solo grammo di CO2 prima del 2037, Emmanuel Macron spreca miliardi di euro in tecnologie che sono troppo lente e costose.

Gli scienziati dell’IPCC sono unanimi: per mantenere il riscaldamento globale a 1,5° C, dobbiamo abbandonare tutti i nuovi progetti sui combustibili fossili. Nel breve e medio termine, l’energia nucleare è inefficace nella lotta contro il cambiamento climatico poiché i reattori nucleari non vedranno la luce prima di 15 o 20 anni. Dobbiamo però mettere in atto azioni strutturali nei prossimi 10 anni affinché siano efficaci nel mitigare il cambiamento climatico!»

In un comunicato congiunto, le organizzazione ricordano che «Mentre il prossimo decennio sarà cruciale per mettere la Francia sulla giusta traiettoria climatica, il governo sta ancora ritardando l’attuazione delle misure necessarie per decarbonizzare in modo rapido e massiccio il nostro mix energetico, e si sta impantanando nel promuovere ipotetiche soluzioni tecnologiche e nei combustibili fossili».

Gaëlle Nourry-Gardien, portavoce dell’ANV-COP21, «Mentre stiamo già sperimentando e avvertendo le conseguenze del cambiamento climatico in tutto il mondo, il governo francese continua a precipitarsi a capofitto nelle scelte energetiche in totale contrasto con il senso di urgenza. Ecco perché otto organizzazioni del movimento per il clima si uniscono attorno alla stessa richiesta: avviare la transizione energetica per abbandonare i combustibili fossili il più rapidamente possibile e investire massicciamente nella sobrietà, nell’efficienza energetica e nelle energie rinnovabili, senza sprecare soldi su tecnologie troppo lente e costose come la costruzione di nuovi reattori nucleari».

Secondo ANV-COP21, «Se gli investimenti previsti nel nucleare fossero investiti nel rinnovamento efficiente di tutti i filtri e degli impianti termici, che richiedono 85 miliardi di euro, si eviterebbero emissioni di 20,2 MtCO2e/anno ed elimineremmo quasi 12 milioni di persone dalla povertà energetica in un decennio. La stessa somma investita in un mix di infrastrutture energetiche rinnovabili eviterebbe 4 volte più emissioni di CO2 rispetto alla costruzione di 6 nuovi EPR 2».

 Pauline Boyer, responsabile della campagna Transition énergétique di Greenpeace France, ha ricordato che «La comunità scientifica è unanime: contenere il riscaldamento globale entro un massimo di 1,5° C rispetto all’era preindustriale è vitale per preservare al meglio le condizioni di vita delle generazioni attuali e future. Tuttavia, il governo moltiplica annunci e politiche pubbliche che allontanano irrimediabilmente da questo obiettivo. Il rilancio dell’energia nucleare, i cui nuovi reattori si ispirano a uno dei più grandi fiaschi industriali francesi e che non sarebbe operativo nella migliore delle ipotesi prima del 2037, è un’aberrazione energetica, ecologica e climatica».

Per Greenpeace France il tradimento compiuto dal ministero della Transizione Ecologica è reso palese dall’autorizzazione all’installazione di un terminal GNL galleggiante a Le Havre per l’importazione di gas fossile, il cui impatto ambientale e sociale è catastrofico e dal rilancio del nucleare , con un piano per costruire nuovi reattori, il primo dei quali non sarà operativo prima del 2037.  «Da un lato – f notare Greenpeace – il governo aumenta la propria capacità di consumo di combustibili fossili, dall’altro punta su una tecnologia che non farà risparmiare un solo grammo di CO2 nei prossimi 15 anni». Mentre, «Investire i 52 miliardi di euro stanziati dal Governo per la costruzione di 6 nuovi reattori nucleari nello sviluppo delle energie rinnovabili permetterebbe di evitare quattro volte più emissioni di CO2 entro il 2050, triplicando al contempo la produzione di elettricità».

Per Lorette Philippot, responsabile campagne di Amis de la Terre France, «Il governo è ancora lungi dall’essere impegnato ad eliminare gradualmente i combustibili fossili. Al contrario, le importazioni di gas fossile sotto forma di GNL stanno accelerando con la moltiplicazione dei progetti di importazione e dei contratti a lungo termine. Suggerendo che il GNL sarebbe verde, il governo è complice dei piani di espansione dell’industria dei combustibili fossili e in particolare di Total. Risultato: 8 anni dopo l’Accordo di Parigi, Total è la prima impresa privata al mondo nello sviluppo di bombe al carbonio».

Léa Gabordau, coordinatrice di Alternatiba Parigi, conclude: «Di fronte all’emergenza ecologica e sociale, investire in infrastrutture nucleari che saranno pronte tra 20 anni è una follia, quando ci sono soluzioni che possono essere messe in atto adesso. In Francia sono 12 milioni le persone in povertà energetica, soprattutto nei quartieri popolari, persone vulnerabili. I progetti devono iniziare adesso. Dobbiamo ristrutturare urgentemente le case, stanziando un budget di 5 miliardi di euro aggiuntivi all’anno fino al 2040 per rendere possibile la ristrutturazione efficiente di 700.000 case all’anno»,

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