In Somalia già un milione di profughi ambientali per siccità

La devastante siccità in Somalia ha raggiunto livelli senza precedenti e mancano i soldi per assistere i profughi interni

[12 Agosto 2022]

Secondo i dati sugli sfollati diffusi dall’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR) e dal Norwegian Refugee Council (NRC), «Più di 755.000 persone sono state sfollate internamente in Somalia a causa della grave siccità di quest’anno, portando la cifra totale a 1 milione di persone da gennaio 2021, quando è iniziata la siccità».

Mohamed Abdi, direttore nazionale dell’NRC in Somalia, «Questa pietra miliare di 1 milione rappresenta un enorme campanello d’allarme per la Somalia. La fame sta devastando l’intero Paese. Stiamo vedendo sempre più famiglie costrette a lasciarsi tutto alle spalle perché nei loro villaggi non c’è letteralmente acqua né cibo. E’ necessario aumentare urgentemente il finanziamento degli aiuti prima che sia troppo tardi».

In termini di vulnerabilità climatica, la Somalia nel 2019 era classificata al secondo posto a livello globale, dalla Global Adaptation Initiative dell’Università di Notre Dame  .

La ex colonia e protettorato italiano sta vivendo da due anni una terribile siccità, una situazione che in Somalia non si vedeva da più di 40 anni, e si prevede la quinta stagione delle piogge senza precipitazioni, cosa che provocherà lo sfollamento di molte più famiglie, dato che, come dicono quasi inascoltate da mesi le agenzie Onu e le ONG, la carestia incombe all’orizzonte.

La stagione delle piogge del 2022, da marzo a giugno, si è conclusa anticipatamente a maggio, con precipitazioni molto inferiori alla mediae piogge scarse o assenti a giugno. Le aree settentrionali hanno registrato dal 30 al 60% delle precipitazioni medie, mentre le aree centrali e meridionali hanno ricevuto dal 45 al 75% di pioggia, segnando la quarta stagione delle piogge fallita consecutiva dalla fine del 2020.

UNHCR e NRC riportano la testimonianza di Hussein, un anziano padre con 8 figli, che è arrivato di recente in un campo per sfollati con la sua famiglia, dopo essere fuggito dal suo villaggio dove la siccità ha devastato i raccolti e il bestiame. «Le persone rimaste indietro, non hanno alcuna possibilità – ha detto – E’ solo questione di tempo prima che muoiano. Anche qui potremmo morire perché non abbiamo niente».

Si prevede che nei prossimi mesi il numero di persone che soffrono la fame in Somalia aumenterà da circa 5 milioni a oltre 7 milioni a causa degli effetti del cambiamento climatico e dall’aumento dei prezzi dei generi alimentari.

Magatte Guisse, rappresentante dell’UNHCR in Somalia, ricorda che «Le comunità vulnerabili sono le più colpite dagli effetti della crisi climatica, che lasciano molte famiglie senza protezione e aumentano gli sfollati. La situazione in Somalia era già una delle più sottofinanziate prima di quest’ultima crisi. Mentre noi e i partner umanitari stiamo facendo il possibile per rispondere, abbiamo semplicemente risorse insufficienti. La comunità internazionale deve farsi avanti per salvare vite umane e sostenere questa risposta umanitaria».

A giugno, l’UNHCR aveva annunciato di aver bisogno di 9,5 milioni di dollari per la Somalia, come parte del suo appello regionale per il Corno d’Africa, per aiutare le comunità sfollate colpite dalla catastrofica siccità.