La California brucia: più di 80.000 persone evacuate per il Blue Cut Fire

Sempre più persone esposte ad alti livelli di inquinamento e caldo

[18 Agosto 2016]

Nella contea di San Bernardino, nella California del sud, è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa di un gigantesco incendi che dal 16 agosto ha divorando rapidamente circa 30.000 acri, costringendo all’evacuazione obbligatoria più di  80.000 persone.

Da ieri mattina stanno bruciando centinaia di case vicino a El Cajon Pass, una zona di montagna a est di Los Angeles. Per ora si contano solo due feriti lievi tra i 700 vigili del fuoco  che stanno combattendo contro le fiamme: il loro team era rimasto intrappolato nell’incendio, ma alla fine è riuscito ad aprirsi un varco e a salvarsi.

Il gigantesco incendio, che gli americani chiamano Blue Cut Fire, sembra incontenibile anche a causa della siccità che ha colpito California: ThinkProgress spiega che «Le alte temperature e i venti hanno creato tornado di fuoco che troupe televisive riprendono sempre vicino al personale di emergenza».

Ieri le temperature a San Bernardino raggiungevano i 100 gradi Fahrenheit e l’aria nell’intera zona è molto secca. Sono state chiuse molte scuole e strade  statali, compresi tratti dell’Interstate 15, un importante collegamento tra San Bernardino e Los Angeles e alcune contee del  Nevada e dello Utah.

Il Blue Cut Fire  è iniziato martedi, intorno alle 10, 30 ora locale, ed è diventato rapidamente uno dei più grandi degli ultimi tempi per il massiccio numero di persone costrette a scappare di fronte alle fiamme ce si spostavano rapidamente attraverso le varie comunità montane e sciistiche di San Bernardino.

Le famiglie evacuate hanno dovuto scappare così in fretta che hanno abbandonato tutte le loro cose e nessuno sa cosa  troverà – se lo troverà – al ritorno.

Il Blue Cut Fire  è solo uno dei 9 incendi che stanno devastando la California e che la stanno soffocando in una cappa di smog tossico e particolato che può facilmente diffondersi con il vento in tutto il sud-ovest. Il fumo avrebbe già raggiunto Las Vegas.

Il gigantesco incendio avviene nel momento peggiore: la Southern California sta subendo smog e caldo record da anni e luglio è stato il più caldo mai registrato, mentre sono in aumento le giornate che superano di gran lunga ka soglia dell’inquinamento da ozono. Già la scorsa settimana, la qualità dell’aria nella regione non era così cattiva a dal 2009.

Le cause del Blue Cut Fire   sono ancora sconosciute, ma diversi studi, anche uno recente dell’Onu, collegano l’aumento dei grandi incendi californiani al riscaldamento globale a più stagioni macchia d’olio. A luglio i ricercatori delle università di Harvard e Yale hanno pubblicato un elenco di centinaia di contee negli Stati Uniti occidentali che sono a più alto rischio di esposizione a livelli pericolosi di inquinamento per l’aumento degli incendi. Secondo lo studio, gli incendi alimentati dai cambiamenti climatici saranno probabilmente più nocivi, più intensi e più frequenti e dureranno più lungo.

Il team di Harvard e Yale ha anche scoperto che tra il 2004 e il 2009, circa 57 milioni di persone negli Usa occidentali si sono trovati in mezzo alla cappa di  fumo degli incendi e dicono che questa cifra è destinato a salire a più di 82 milioni di persone tra 2046 e 2051, con evidenti conseguenze per l’ambiente e la salute.