L’insostenibile impatto dei cambiamenti climatici sulla piante alpine
Lo rivela uno studio del National Trust for Scotland
[19 Agosto 2016]
Una ricerca realizzata in quota dal National Trust for Scotland sulle fragili piante alpine della Scozia dimostra che «Gran parte della nostra flora di montagna si trova di fronte l’estinzione»
La diminuzione della copertura nevosa neve disteso, la primavera più secca e mite, gli inverni più umidi stanno avendo un forte impatto sulle piante che crescono nelle zone di montagna della Scozia.
Il National Trust for Scotland ha monitorato piante rare a terra fiducia, come la sassifraga delle Highland (Saxifraga rivularis), ha rivelato il preoccupante ritmo al quale le piante si stanno estinguendo: «In alcuni casi, le piante sono completamente scomparse dai siti a bassa quota in cui una volta si trovavano».
Il team di esperti scozzesi ha monitorato i dati su queste piante risultati da fin dagli anni ’50 e dice che «Dimostrano l’impatto delle temperature più calde in quota sulle specie protette».
Attualmente il Trust è impegnato in una ricerca dettagliata, un ciclo di 6 anni, che sta producendo le prove della tendenza a lungo termine verso l’estinzione, in particolare nelle arre più in basso ed esposte a sud. Negli ultimi anni, a Coira nam Beith, a Glencoe, una popolazione di sassifraga delle Highland si è ridotta dalle 300 piante degli anni ’90 a soli 31.
Secondo Dan Watson un ecologista del National Trust for Scotland, «Il nostro monitoraggio dimostra che il cambiamento climatico sta interessando le montagne della Scozia a un ritmo allarmante. Il monitoraggio del Trust traccia la diminuzione di piante rare artico-alpine come Snow Pearlwort (Sagina nivalis) sul Ben Lawers e la sassifraga delle Highland a Glencoe e dimostra come le popolazioni siano in declino alle quote più basse. Nel frattempo, le piante temperate comuni meno in grado di far fronte a condizioni climatiche estreme si stanno spostando più in alto le colline. Poiché la distribuzione di piante presenti in quota sta cambiando, è necessario un maggiore lavoro per confermare la portata del problema. Questi risultati sono prove certe dell’aumento delle temperature in montagna e della diminuzione della copertura di neve sui pendii meridionali e alle quote più basse. Le stime attuali indicano che il manto nevoso a 1.060 m è previsto che si ridurrà del 21% negli anni 2050».
Gli ambientalisti scozzesi dicono che i risultati sono preoccupanti e che «Rafforzano la necessità di misure forti volte a ridurre le emissioni di gas serra». Lang Banks, direttore del Wwf Scotland, conclude: «Questo ci ricorda che sono necessarie azioni coraggiose per proteggere la vita selvatica e garantire tutti i vantaggi dell’andare verso un’economia a zero emissioni di carbonio. Questi importanti studi rivelano il fatto preoccupante che, a causa dei cambiamenti climatici, molte delle specie vegetali della scozia che amano il freddo stanno letteralmente scappando fuori dalla montagna. E’ quindi vitale che tutti i nostri politici eletti siano a conoscenza di queste scoperte e che continuino a sostenere l’azione per affrontare il cambiamento climatico».