Il rendimento energetico degli investimenti su solare ed eolico e quelli per catturare la CO2 a confronto per la prima volta. Studio internazionale con la partecipazione dell’Università di Firenze
Mitigazione climatica: le rinnovabili funzionano meglio della cattura e stoccaggio del carbonio e sono più economiche
Inutile nascondere il gas serra “sotto il tappeto”, meglio investire sulle energie rinnovabili
[9 Aprile 2019]
«Il modo più efficace di combattere i cambiamenti climatici è passare il più rapidamente possibile alle energie rinnovabili», a dirlo è lo studio “Comparative net energy analysis of renewable electricity and carbon capture and storage”, pubblicato su Nature Energy da da Sgouris Sgouridis (Masdar Institute, Khalifa University di Abu Dhabi), Michael Carbajales-Dale (Clemson University), Denes Csala (Lancaster University), Matteo Chiesa (Masdar Institute e UiT The Arctic University of Norway) e Ugo Bardi (università di Firenze)
All’università di Firenze sottolineano che «Il team internazionale è stato il primo a comparare l’investimento energetico necessario per passare a impianti che sfruttano l’energia ricavata dal sole e dal vento con il costo necessario a realizzare nuove tecniche di “cattura” del CO2 applicate alle centrali elettriche a combustibili fossili come gas e carbone».
La Carbon capture and storage (Ccs) per le centrali elettriche a combustibili fossili è percepita dai suoi sostenitori come una tecnologia essenziale per la mitigazione climatica, ma quasi tutte le associazioni ambientaliste fanno notare che si tratta in gran parte di tecnologie molto costose e a livello di prototipo e la limitata capacità installata fino ad oggi solleva preoccupazioni sulla capacità del Ccs di arrivare a un livello sufficiente per poter avere un impatto reale e rapido. Invece, gli impianti solari ed eolici per produrre elettricità rinnovabile sono già molto diffusi e hanno dimostrato un potenziale di espansione rapido.
Bardi, docente di chimica fisica dell’ateneo fiorentino, spiega che «Lo studio risponde a una domanda fondamentale: nella situazione di urgenza climatica in cui ci troviamo, è più conveniente ridurre le emissioni degli impianti convenzionali, oppure passare direttamente alla produzione di energia con tecnologie pulite e rinnovabili?. Alla base dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 2015, ci sono modelli che si basano sulla possibilità di “sequestrare” il carbonio emesso dalle centrali elettriche a carbone e gas seppellendolo sotto terra per impedire che vada nell’atmosfera e causi il riscaldamento per effetto serra. Ma interrare il carbonio è come nascondere il problema sotto il tappeto e si tratta di una tecnologia tutta da valutare, dato che non è mai stata sperimentata su larga scala».
I ricercatori hanno calcolato il rendimento energetico in relazione all’energia investita per tecnologie di Carbon capture and storage (Ccs) in diverse centrali elettriche a combustibili fossili, comprese quelle a carbone e gas, usando un metodo detto di “ciclo di vita”, che valuta l’energia necessaria per costruire gli impianti, gestire la manutenzione e poi smantellarli alla fine del ciclo operativo. Hanno poi confrontato questi risultati con il ritorno ottenuto dagli investimenti in sistemi di energia rinnovabile, come parchi eolici e pannelli solari, valutando le variabili legate al costo di produzione e di manutenzione di pannelli solari e turbine e alle caratteristiche dei luoghi in cui vengono installati, inclusa la necessità di immagazzinare l’energia prodotta. «Il risultato – dicono – è che, anche nel caso di fonti rinnovabili moderatamente efficienti, il ritorno in termini di energia è migliore rispetto a quello che si avrebbe costruendo nuove centrali elettriche a combustibili fossili con cattura del carbonio.
Lo studio dimostra che per ridurre le emissioni di CO2 dell’industria energetica gli investimenti in tecnologie rinnovabili offrono generalmente un rendimento energetico migliore rispetto al Ccs: «Pertanto, le fonti rinnovabili e lo stoccaggio forniscono un approccio energeticamente più efficace alla mitigazione climatica rispetto alla costruzione di centrali a combustibile fossile Ccs».
Bardi conclude: «I risultati sono chiari, per ogni combinazione ragionevole dei parametri, l’energia rinnovabile vince sul “sequestro” del carbonio. Il vantaggio, non solo monetario, suggerisce che dovremmo impegnarci al massimo in questa direzione per combattere i cambiamenti climatici».