Negli ultimi 1200 anni non è mai stato così caldo

Gli anelli degli alberi rivelano che il caldo attuale va oltre le normali fluttuazioni naturali

[7 Agosto 2023]

Lo studio “Fennoscandian tree-ring anatomy shows a warmer modern than medieval climate”, pubblicato su Nature da un team internazionale di ricercatori guidato dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggi della Svizzara (WSL) si basa su una nuova cronologia degli anelli degli alberi e diostra che «L’attuale riscaldamento non ha precedenti durante gli ultimi 1200 anni».

Lo studio affronta anche alcune teorie sul clima medioevale care ai negazionisti climatici: «Il Medioevo e i secoli successivi sono stati turbolenti anche dal punto di vista climatico: non solo c’è stata una “Piccola Era Glaciale”, ma anche il suo contrario: l'”Anomalia Climatica Medievale”, durante la quale potrebbe essere stato insolitamente caldo – ricordano al WSL – Quest’ultima è chiaramente visibile nelle temperature ricostruite dagli anelli annuali degli alberi. Infatti, le temperature medievali ricostruite vi sono rappresentate come perfino più alte di quelle odierne. Questo è stato a lungo un rompicapo perché non esiste una spiegazione fisica per questo eccezionale caldo medievale. I modelli climatici non sono quindi in grado di simularlo e mostrano solo temperature moderatamente calde per l’anomalia climatica medievale».

Uno degli autori principali dello studio, Georg von Arx del WSL e dell’ Oeschger Centre for Climate Change Research dell’Universität Bern, spiega che «Le ricostruzioni precedenti si basano sulla larghezza o sulla densità degli anelli annuali degli alberi. Entrambe dipendono in larga misura dalla temperatura, ma a volte altri fattori giocano un ruolo nel determinare l’ampiezza o la densità degli anelli degli alberi». Insieme ad altri ricercatori del team di ricerca dendroscienze del WSL, von Arx ha creato una nuova ricostruzione basata su un metodo particolarmente preciso per estrarre informazioni sulla temperatura dagli alberi e dallo studio è emerso che «A differenza dei lavori precedenti, i nuovi risultati portano alla stessa conclusione dei modelli climatici: l’anomalia climatica medievale era più fredda di quanto si pensasse, almeno in Scandinavia, da dove proveniva il legno studiato. Il riscaldamento odierno è quindi probabilmente al di là della gamma di fluttuazioni naturali delle temperature degli ultimi 1200 anni».

I ricercatori hanno utilizzato un nuovo metodo ottimizzato al WSL per misurare lo spessore delle pareti cellulari delle cellule di legno negli anelli annuali degli alberi e il spiega il primo autore dello studio e ricercatore del WSL Jesper Björklund, evidenzia che «Ogni singola cellula di ogni anello registra le informazioni climatiche in cui si è formata. Analizzando centinaia, a volte migliaia di cellule per anello, è possibile ottenere informazioni climatiche straordinariamente precise»

Per la nuova cronologie, i ricercatori hanno misurato le pareti cellulari di 50 milioni di cellule provenienti  da 188 pini silvestri (Pinus sylvestris) vivi e morti, i cui anelli annuali coprono un periodo di 1170 anni. Sulla base di queste misurazioni, i ricercatori hanno poi ricostruito le temperature estive nella regione di studio e le hanno messe in relazione sia con le simulazioni dei modelli del clima regionale sia con le precedenti ricostruzioni basate sulla densità degli anelli annuali, e dicono che il risultato è inequivocabile: «Le temperature dei modelli climatici e le nuove misurazioni corrispondono» e Björklund aggiunge: «Questo significa che ora ci sono due rappresentazioni indipendenti del clima regionale che trovano entrambe temperature più basse durante il Medioevo, fornendo nuove prove che questa fase non era così calda come si pensava in precedenza. Al contrario, entrambe  mostrano che l’attuale riscaldamento è senza precedenti, almeno nell’ultimo millennio, e sottolineano il ruolo delle emissioni di gas serra sulla variabilità della temperatura scandinava».

Le precedenti ricostruzioni basate sulla densità degli anelli degli alberi, invece, indicavano temperature significativamente più alte per l’anomalia climatica medievale e più basse per il riscaldamento attuale.

Von Arx conclude avvertendo che «Questo è un aspetto critico, perché tali ricostruzioni vengono prese in considerazione quando si valuta l’accuratezza dei modelli climatici. Se le ricostruzioni precedenti venissero utilizzate come parametro di riferimento, si sminuirebbe notevolmente l’influenza umana sull’attuale riscaldamento climatico e si ridurrebbe la fiducia nelle proiezioni dei modelli».