Perché ci sono sempre più forti temporali nel centro nord italiano
Oggi è di nuovo allerta meteo arancione su Lombardia e Marche, mentre a luglio sono stati registrati oltre 150mila fulmini solo sul territorio lombardo
[4 Agosto 2023]
Il dipartimento della Protezione civile, d’intesa con le Regioni interessate, ha diramato una nuova allerta meteo per la giornata di oggi: a causa dei temporali alimentati dai flussi d’aria freddi provenienti dal nord Europa, si attende un «peggioramento delle condizioni meteo su gran parte del centro-nord, con associato un sensibile calo delle temperature».
Da qui l’allerta meteo arancione nelle Marche e su gran parte della Lombardia. Non solo: è stata valutata allerta gialla su Lazio, Umbria, Abruzzo, settori di Toscana, Marche, parte di Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, province autonome di Trento e Bolzano e Lombardia.
Gli eventi meteo estremi sono sempre esistiti, ma l’incremento nella loro frequenza e intensità è direttamente legato alla crisi climatica in corso, come ormai accertato dalla comunità scientifica, a partire dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell’Onu.
Un esempio pratico di questo trend arriva dai temporali che si sono abbattuti sulla Lombardia nell’ultimo mese, passati in rassegna in un nuovo report di Arpa Lombardia.
«Il report di Arpa – commenta Romano La Russa, assessore regionale alla Protezione civile – certifica quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: il verificarsi, sempre più spesso, di eventi atmosferici particolarmente intensi e, talvolta, violenti, con tutto ciò che ne consegue a livello di danni sul territorio».
Sono ad esempio oltre 150mila i fulmini registrati sul territorio lombardo nel mese di luglio 2023, quasi 30 mila in ognuna delle singole giornate del 12, del 21 e del 24 luglio. Tutte le province hanno registrato rovinose grandinate con ‘chicchi’ fino a 10 centimetri di diametro, precipitazioni abbondanti e violente raffiche di vento che hanno imposto alla Protezione civile un lavoro eccezionale.
Ma quali sono le condizioni che hanno portato a fasi temporalesche così intense? «I motivi principali di temporali così forti ed estesi – spiega Fabio Carella, dg di Arpa Lombardia – sono legati all’espansione verso il Mediterraneo a più riprese di una massa d’aria molto calda di origine nordafricana, che sul nord Italia si è ritrovata ad essere sovrastata da venti più freschi in discesa dal nord Atlantico».
Ma l’energia che poi si riversa al suolo sotto forma di temporali non arriva solo dall’Africa. Proviene anche dall’impennata delle temperature del mar Mediterraneo, che è sempre meno freddo nei mesi invernali e d’estate supera ormai periodicamente soglie di caldo record: a fine luglio è stata raggiunta una temperatura media superficiale di circa 30°C, come mostra l’analisi del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici.
Anche i dati messi in fila da Greenpeace col progetto “Mare caldo” permettono di capire cosa succede all’enorme quantità di calore che si accumula sulla superficie del Mediterraneo nei mesi estivi: «Il mare – argomentano dall’associazione ambientalista – ha “accumulato” il 90% del calore prodotto dal riscaldamento globale antropico. Che fine fa tutta quest’energia? Ovviamente, aumenta le temperature del mare, in superficie e pian piano anche in profondità. Ma una parte si sfoga sotto forma di uragani e tempeste».