Ormai 20 dei 35 segni vitali planetari sono già a livelli estremi record

Rapporto sul clima: siamo in un territorio inesplorato che mette in pericolo la vita sulla Terra

Secondo gli scienziati «tutte le azioni legate al clima devono essere fondate sull’equità e sulla giustizia sociale»

[26 Ottobre 2023]

Lo studio “The 2023 state of the climate report: Entering uncharted territory“, pubblicato su BioScience da 12 illustri scienziati guidati da William Ripple College of Forestry dell’Oregon State University (OSU), e da Christopher Wolf di Terrestrial Ecosystems Research Associates, afferma che «I segni vitali della Terra sono peggiorati oltre qualsiasi cosa l’uomo abbia mai visto, al punto che la vita sul pianeta è in pericolo».

Tra i co-autori del rapporto figurano: Bev Law dell’OSU College of Forestry, Jillian Gregg diTerrestrial Ecosystems Research Associates, Johan Rockström del Potsdam-Institut für Klimafolgenforschung, Thomas Newsome dell’University of Sydney, Luiz Marques dell’Universidade Estadual de Campinas, Timothy Lenton dell’University of Exeter, Chi Xu della Nanjing University, Saleemul Huq dell’Independent University Bangladesh, Leon Simons del Club of Rome Netherlands, Sir David Anthony King dell’ University of Cambridge.

The CO2 Foundation e l’avvocato Roger Worthington, proprietario della Worthy Brewing a Bend, hanno fornito un finanziamento parziale per questa ricerca.

Secondo Wolf, «Senza azioni che affrontino alla radice il problema dell’umanità che prende dalla Terra più di quanto può dare in sicurezza, siamo sulla buona strada verso il potenziale collasso dei sistemi naturali e socioeconomici e un mondo con un caldo insopportabile e carenza di cibo e acqua dolce».

Il rapporto  rileva che 20 dei 35 segni vitali planetari utilizzati dagli autori per monitorare i cambiamenti climatici sono a livelli estremi record e i avverte che  che nel 2023 molti record legati al clima sono stati battuti con margini enormi,  in particolare quelli relativi alle temperature oceaniche e al ghiaccio marino.

Gli scienziati fanno notare anche che una straordinaria stagione di incendi in Canada che ha prodotto emissioni di anidride carbonica senza precedenti.

Il rapporto arriva a 4 anni dal “World Scientists’ Warning of a Climate Emergency”  pubblicato sempre su BioScience da Ripple e dal suo team e co-firmato da oltre 15.000 scienziati di 161 Paesi.

Ora Ripple dice che «La vita sul nostro pianeta è chiaramente sotto assedio. Le tendenze statistiche mostrano modelli profondamente allarmanti di variabili e disastri legati al clima. Abbiamo anche riscontrato pochi progressi da segnalare per quanto riguarda la lotta dell’umanità al cambiamento climatico».

Ecco il punti chiave del 2023 state of the climate report:

I sussidi ai combustibili fossili – azioni dei governi che abbassano artificialmente il costo di produzione dell’energia, aumentano il prezzo ricevuto dai produttori o abbassano il prezzo pagato dai consumatori – sono quasi raddoppiati tra il 2021 e il 2022, da 531 miliardi di dollari a poco più di 1.000 miliardi di dollari.

Già quest’anno gli incendi in Canada hanno immesso nell’atmosfera più di 1 gigatonnellata di anidride carbonica, una cifra superiore alle emissioni totali di gas serra del Canada nel 2021 pari a 0,67 gigatonnellate.

Nel 2023, ci sono già stati 38 giorni con temperature medie globali di oltre 1,5 gradi Celsius superiori ai livelli preindustriali. Fino a quest’anno giornate del genere erano una rarità.

La temperatura superficiale media della Terra più alta mai registrata è stata registrata lo scorso luglio, e c’è motivo di credere che sia stata la temperatura superficiale più alta che il pianeta abbia mai visto negli ultimi 100.000 anni.

Di fronte a questi dati, Wolf  sottolinea che «Come scienziati, siamo estremamente preoccupati dall’improvviso aumento della frequenza e della gravità dei disastri legati al clima. La frequenza e la gravità di questi disastri potrebbero superare l’aumento delle temperature  tollerabile. Entro la fine del 21° secolo, molte regioni potrebbero trovarsi ad affrontare un caldo intenso, una disponibilità di cibo limitata e tassi di mortalità elevati».

Gli autori del nuovo rapporto affermano che «Sono necessarie politiche che mirino alla questione di fondo del “superamento ecologico”. Quando la domanda umana sulle risorse della Terra è troppo grande, il risultato sono una serie di crisi ambientali, compreso il declino della biodiversità. Finché l’umanità continuerà a esercitare una pressione estrema sul pianeta, qualsiasi strategia focalizzata solo sul carbonio o sul clima non farà altro che ridistribuire la pressione».

Ripple evidenzia che «Il nostro obiettivo è comunicare i fatti climatici e formulare raccomandazioni politiche. E’ un dovere morale degli scienziati e delle nostre istituzioni allertare l’umanità di qualsiasi potenziale minaccia esistenziale e mostrare leadership nell’agire».

Per questo gli autori del rapporto sollecitano «Una transizione verso un’economia globale che dia priorità al benessere umano e riduca i consumi eccessivi e le emissioni eccessive da parte dei ricchi». Raccomandazioni specifiche includono l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili, la transizione verso diete a base vegetale, l’incremento degli sforzi di protezione delle foreste e l’adozione di trattati internazionali sull’eliminazione del carbone e sulla non proliferazione dei combustibili fossili.

la coalizione di scienziati conclude. «Tutte le azioni legate al clima devono essere fondate sull’equità e sulla giustizia sociale. Le condizioni meteorologiche estreme e altri impatti climatici vengono avvertiti in modo sproporzionato dalle persone più povere, che hanno contribuito meno al cambiamento climatico».