Russia: colossali incendi nella Repubblica di Sakha e in Carelia. Brucia il Regno del permafrost (VIDEO)
Greenpeace Russia: colpa del riscaldamento globale e di leggi assurde
[4 Agosto 2021]
Il ministero della Difesa russo ha inviato una società di ingegneria per combattere gli incendi in Yakutia, che ora si chiama Repubblica di Sakha: «In base alla decisione del ministro della difesa, generale dell’esercito Sergei Shoigu, una società di ingegneria integrata da 109 persone e 16 veicoli è stata inviata dal distretto militare orientale per l’estinzione degli incendi nella Repubblica di Sakha (Yakutia)».
In Yakutia, la situazione degli incendi boschivi è diventata improvvisamente drammatica e, su ordine del presidente Vladimir Putin, sono stati mobilitati elicotteri Mi-8 e aerei da trasporto Il-76 che possono scaricare rispettivamente sulle fiamme 5 tonnellate e 42 tonnellate di acqua. Ma diversi aerei antincendio non sono riusciti a decollare dall’aerodromo di Mirny a causa della scarsa visibilità. Il 2 agosto, Mirny, una delle principali città russe per l’estrazione dei diamanti, è stata ricoperta da un denso smog.
La Yakutia è una delle regioni più pericolose della Russia dal punto di vista degli incendi. Lo stato di emergenza regionale è in vigore dal 1 luglio ed è vietato entrare nel bosco.
Come scrive The Siberian Times «Dalla Repubblica di Sakha arrivano oggi scene devastanti di cieli rosso scuro e il sole completamente oscurato dallo smog degli incendi». Quello che fino a pochi anni fa era conosciuto come il Regno del Permafrost sta diventando l’inferno degli incendi boschivi che, finora, hanno incenerito 2 milioni di ettari. A Yakutsk, la capitale di Sakha e la città più grande del mondo costruita sul permafrost, da settimane gli abitanti sono costretti a respirare il fumo degli incendi. Le persone che vivono negli insediamenti a est, ovest e nord della capitale hanno addirittura difficoltà a respirare.
Gli orsi bruni stanno uscendo dalle foreste per sfuggire agli incendi e ormai si avvicinano alle auto per elemosinare un po’ di cibo lungo le strade. Non si sa cosa stia succedendo agli altri animali delle foreste.
Attualmente più di 2.000 persone sono state mobilitate per combattere gli incendi nella Repubblica di Sakha, ma i primi incendi erano stati segnalati già il 4 maggio e la situazione è peggiorata significativamente durante giugno, che è stato anche il mese più caldo e più secco in Yakutia da quando sono iniziate le registrazioni alla fine del XIX secolo.
La superficie totale percorsa da incendi boschivi dal 1 gennaio al 2 agosto 2021 è stata di 13,4 milioni di ettari. Solo nel 2012 (16,0 milioni di ettari) e nel 2003 (14,5 milioni di ettari) gli incendi avevano devastato un’area maggiore.
Greenpeace Russia evidenzia che solo il 31 luglio l’area degli incendi boschivi era aumentata di altri 0,3 milioni di ettari, il 92% dei quali in Yakutia e che «I dati potrebbero non essere molto precisi o addirittura sottostimati a causa del fumo molto forte nelle aree dove si verificano gli incendi più grandi». Secondo i dati ufficiali di Avialesokhrana, l’aumento della superficie bruciata dagli incendi sarebbe minore, ma sempre vicino al record. Secondo Alexei Yaroshenko, a capo del dipartimento forestale di Greenpeace, «La differenza può essere spiegata con diversi motivi: il ritardo nelle segnalazioni ufficiali, la mancata contabilizzazione degli incendi per alcune categorie di terreni, la distorsione e l’occultamento delle informazioni e diversi standard contabili».
Nei successivi tre giorni la situazione degli incendi in Russia è ulteriormente peggiorata e il picco potrebbe essere stato raggiunto il 2 agosto.
A Greenpeace Russia denunciano che «Quest’anno si stanno verificando incendi catastrofici nei territori di diverse regioni del Paese. Dall’inizio dell’anno al 31 luglio, più di 12,5 milioni di ettari sono stati attraversati da incendi. Incendi particolarmente distruttivi si verificano in Yakutia, Carelia e nella regione di Irkutsk».
Le immagini satellitari mostrano che il fumo degli incendi boschivi in Yakutia va verso l’Artico e ricopre le città di Vilyuisk, Nyurba, Mirny e Udachny, così come molti villaggi nelle regioni occidentali della repubblica di Sakha, nell’estremo nord della regione di Irkutsk e nelle regioni adiacenti del Territorio di Krasnoyarsk Territorio. La situazione è difficile anche all’altro estremo della Russia, in Carelia, al confine con la Finlandia.
La metà delle foreste della Russia dovrebbe dovrebbe essere in qualche modo essere protetta dagli incendi. Ma guardando più a fondo si scopre che oltre il 40% delle foreste ricade nelle cosiddette “zone di controllo” dove, in base alla legge, gli incendi non vengono estinti, mentre un altro 10% delle foreste sono da silvicoltura o in terreni contesi, per la cui sicurezza nessuno è responsabile.
Per Yaroshenko, «Questo è dovuto sia ai crescenti cambiamenti climatici, dato che la stagione pericolosa degli incendi diventa sempre più lunga, sia alla siccità, sempre più frequente, lunga e intensa, sia al continuo declino del sistema di gestione forestale statale, alla folle legislazione forestale e a tutta una serie di problemi cronicamente irrisolti nella regione, a partire dalla protezione delle foreste».
Oggi Greenpeace Russia ha presentato al governo centrale di Mosca una lista di 9 azioni che possono costituire la base di un piano d’azione completo per gli incendi boschivi: 1, Ridurre significativamente l’area delle foreste non protette; 2. Eliminare il più possibile le pratiche antincendio dall’agricoltura e dalla silvicoltura; 3. Garantire integralmente dal punto di vista finanziario compiti e poteri forestali che sono stati affidati alle regioni; 4. Ridurre le scartoffie in modo che gli specialisti forestali abbiano il tempo di proteggere le foreste; 5. Cambiare le leggi che obbligano le persone a bruciare le foreste sulla loro terra; 6. Rafforzare la protezione delle aree naturali protette della Confederazione; 7. Educare l’opinione pubblica sulle misure di prevenzione degli incendi; 8. Sviluppare il volontariato antincendio nelle aree naturali; 9. Creare un sistema per una contabilità affidabile di tutti i tipi di incendi boschivi.