Sciopero globale per il clima, la generazione Greta torna in piazza anche per la pace

Kyoto Club: semplificare subito le autorizzazioni di impianti rinnovabili. Silvestrini: «Grazie alle fonti pulite è possibile ridurre la dipendenza dai combustibili fossili»

[25 Marzo 2022]

Oggi la generazione Greta torna nelle piazze di  tutta Italia, per partecipare al nuovo grande sciopero globale per il clima indetto dai Fridays For Future, per chiedere giustizia climatica e pace. Le ragazze e i ragazzi hanno negli occhi la guerra in Ucraina e in mano i dati dell’ultimo rapporto IPCC, dove si dice, ricorda il Wwf, che «Siamo già nel cambiamento climatico, ma ancora nella finestra per agire ed evitare le conseguenze più sconvolgenti e difficili da affrontare»; nelle loro voci un unico messaggio di pace e solidarietà per i giovani che abitano nei Paesi in guerra, ma anche nelle zone più colpite dagli impatti del cambiamento climatico».

Manifestazioni sono state annunciate in ben 679 piazze in tutto il mondo, dalla Svezia di Greta Thunberg all’Uganda di Vanessa Nakate, per chiedere giustizia climatica in un momento drammatico in cui una guerra incombe alle porte dell’Europa. Secondo i giovani  non ci sarà pace sostenibile da nessuna parte, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili forniti da autocrati e dittatori.

Anche per il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, lo sciopero mondiale per il clima di oggi  «Acquista un senso particolare in Europa in considerazione del barbaro attacco all’Ucraina. La riduzione della dipendenza dai combustibili fossili grazie alle rinnovabili ha infatti ha una doppia valenza nel nostro Continente: le energie pulite non solo forniscono un contributo positivo nell’accelerare la transizione ecologica, ma incidono anche sulle importazioni di gas proveniente dalla Russia».

Ma Silvestrini  ricorda che  «Il ruolo delle rinnovabili, fondamentale nel contrasto alla crisi climatica, “è purtroppo sottovalutato dal Governo a fronte della chiara disponibilità delle imprese ad investire rapidamente in questo settore. Disponibilità bloccata però dalla lentezza delle autorizzazioni: la decarbonizzazione ha bisogno di un quadro normativo, composto di regole chiare e semplici da applicare, e che diano tempi certi alle procedure ma anche di linee guida che indichino come le diverse tecnologie debbano essere realizzate. E proprio le lungaggini burocratiche rischiano di rallentare il processo di decarbonizzazione e il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030 e al 2050».

Alla manifestazione di Roma ci sono anche ragazzi e le ragazze di Wwf YOUng, la community del Wwf Italia, che partecipano alla mobilitazione con un corteo partito alle 9,30 da via Po in direzione Piazza della Repubblica per unirsi al Global Strike dei Fridays For Future. Alle ore 10.30 i volontari del Wwf YOUng hanno proposto  performance artistica su strada con musica e danza e spiegano che L’arte, come la Natura, è insieme bellezza e fragilità. All’arte nessuno è realmente indifferente quindi abbiamo scelto di esprimere proprio attraverso l’arte il disagio legato alla crisi climatica in cui ci troviamo e che riguarda tutti indistintamente. Questo appuntamento anticipa Earth Hour, l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale del Wwf che, attraverso il gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, sabato 26 marzo alle 20,30 unisce cittadini, istituzioni e imprese in un momento di raccoglimento globale per la pace, la protezione del clima e per il nostro Pianeta.  Sta diventando ormai chiaro a tutti noi che l’energia fossile è la radice delle peggiori crisi per l’umanità, quella climatica e quelle da cui scaturiscono i conflitti. Dobbiamo abbandonare definitivamente le fonti fossili e riconoscere nelle fonti rinnovabili e nel risparmio ed efficienza energetica e dell’uso delle risorse non solo il mezzo per una reale transizione ecologica, ma anche uno strumento di pace».