Terzo Polo a rischio riscaldamento globale

Nel lungo periodo, nell’Asia meridionale mancherà l’acqua. Aumenta il rischio per molte specie in via di estinzione

[29 Aprile 2022]

Secondo li nuovo rapporto “A Scientific Assessment of the Third Pole” pubblicato dall’United Nations environment programme (Unep) in collaborazione con Third Pole Environment, Pan-TPE e Unep-International Ecosystem Management Partnership, «Le montagne ricoperte di ghiacciai dell’Asia meridionale, che forniscono acqua potabile a miliardi di persone, si stanno riscaldando a un ritmo allarmante. La regione, conosciuta come il Terzo Polo per l’enorme quantità di ghiaccio che contiene, si è riscaldata a quasi il doppio della media globale».

Il Terzo Polo copre oltre 5 milioni di chilometri quadrati e si estende dall’Afghanistan a ovest fino alla Cina a est. Comprende le catene montuose del Pamir-Hindu Kush, dell’Himalayan, dell’Hengduan, del Tienshan e del Qilian, circa 100.000 Km2 di ghiacciai e alimenta più di 10 sistemi fluviali e 12.000 laghi. Si chiama Il Terzo Polo perché è il più grande deposito di acqua ghiacciata dopo i Poli Nord e Sud. È anche conosciuto  come la “Torre dell’acqua asiatica” in quanto fornisce acqua a oltre 2 miliardi di persone, il 30% della popolazione mondiale.

Per ora l’area sta diventando sempre più umida, ma gli esperti temono che nei decenni a venire, il ritiro dei ghiacciai potrebbe portare a carenze d’acqua in tutto l’Asia meridionale e orientale.

Uno degli autori del rapporto, Deliang Chen dell’università di Göteborg, sottolinea che «Stiamo vedendo che alcuni fiumi hanno già superato il picco della portata di acqua, mentre altri lo faranno nei prossimi decenni. A lungo termine c’è preoccupazione per la scarsità di acqua».

Il nuovo rapporto rileva che «Nella regione il permafrost si sta degradando, la stagione di crescita si sta espandendo e i livelli dei laghi sono aumentati di 0,14 milioni di metri all’anno.  In tutta la regione, le stagioni stanno diventando meno affidabili e gli eventi estremi, come inondazioni, siccità e valanghe di ghiaccio, stanno diventando più comuni».

Chen conferma: «Il rischio di catastrofi è in aumento. I cambiamenti tra gli anni e le stagioni stanno diventando maggiori».

Gran parte della popolazione del Terzo Polo vive di agricoltura e l’aumento della variabilità, le inondazioni, la siccità e le temperature mettono tutti a rischio i loro mezzi di sussistenza».

Chen evidenzia che «E’ molto chiaro che il riscaldamento globale causato dall’uomo sta causando un aumento del riscaldamento climatico nell Terzo Polo».

Il nuovo studio arriva poche settimane dopo la pubblicazione di un importante rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)  che ha avvertito che il mondo sta finendo il tempo per evitare una catastrofe climatica globale e che «L’umanità deve ridurre del 50% le emissioni di gas serra entro il 2030 per mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5° C», considerati  una linea rossa per la Terra.

Il rapporto Third Pole evidenzia anche i rischi che i cambiamenti climatici provocati dall’uomo potrebbero avere sulle specie autoctone di una regione dove vivono oltre 169 specie animali incluse nella Lista rossa delle specie minacciate dell’International Union for the Conservation of Nature (IUCN), delle quali 16 sono in pericolo di estinzione, 66 sono in via di estinzione e 87 sono vulnerabili. Specie che includono il leopardo delle nevi, il panda gigante, l’antilope tibetana e la gru dal collo nero.

Chen conclude: «Questa è una regione unica. Ha bisogno di essere protetta».