The Lancet: il devastante impatto sulla salute delle politiche di Trump e del neoliberismo reaganiano (VIDEO)
Politiche razziste e a favore dei ricchi. Ma il danno più duraturo è l’accelerazione del riscaldamento globale causato dal negazionismo climatico
[12 Febbraio 2021]
Lo studio “Health in the USA: under examination and under repair” pubblicato su The Lancet è la prima valutazione completa degli effetti sulla salute della presidenza di Donald Trump e rivela impatti devastanti su ogni aspetto della salute negli Stati Uniti. La Lancet Commission on Public Policy and Health in the Trump Era traccia anche i fallimenti politici che hanno preceduto e alimentato l’ascesa di Trump e che hanno messo gli Usa in condizioni di inferiorità rispetto ad altri Paesi ad alto reddito per quanto riguarda l’aspettativa di vita.
La Lancet Commission rivela che se gli Stati Uniti avessero tassi di mortalità equivalenti a quelli delle altre nazioni del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito). nel negli Usa nel 2018 sarebbero morti 461.000 americani in meno e nel 2020 ci sarebbero stati il 40% in meno dei decessi a causa del Covid-19. Inoltre, il rapporto stima che la rottamazione delle protezioni ambientali da parte di Trump abbia portato a 22.000 morti in più nel solo 2019.
La Lancet Commission fa notare che gli Usa stanno pagando i costi della rivoluzione neoliberista: il gap di aspettativa di vita rispetto ad altre nazioni ad alto reddito c ma con un’assistenza sanitaria universale ha iniziato a ampliarsi negli anni ‘80, quando il presidente Usa Ronald Reagan dette il via a politiche antigovernative e di concentrazione della ricchezza che annullarono molti dei progressi del New Deal e dei diritti civili. Lancet evidenzia che «La filosofia politica di Reagan, nota come neoliberismo, ha continuato a influenzare la politica sanitaria ed economica degli Stati Uniti sia sotto l’amministrazione repubblicana che democratica. Molte politiche di Trump, inclusi i tagli alle tasse e la deregulation a beneficio dei ricchi e delle imprese, l’austerità per i poveri e la privatizzazione del Medicare, emulano quella di Reagan». E sono le stesse ricette (flat tax e priovatizzazione della sanità sul modello lombardo) che propongono tra gli applausi Salvini, Meloni e Berlusconi in Italia e che nemmeno Draghi sembra più considerare qualcosa di contemporaneo.
Il rapporto avverte quindi anche noi che «Un ritorno alle politiche dell’era pre-Trump non è sufficiente per proteggere la salute. Sono invece necessarie riforme radicali per porre rimedio al razzismo di lunga data e ai quattro decenni di fallimenti politici che hanno indebolito le reti di sicurezza sociale e sanitaria e portato a una maggiore disuguaglianza». Secondo la Lancet Commission, «Questi fallimenti hanno reso gli Stati Uniti particolarmente vulnerabili alla pandemia di Covid-19. Tra il 2008 e il 2016, i tagli ai finanziamenti per le agenzie della sanità pubblica hanno portato alla perdita di 50.000 dipendenti in prima linea, vitali per combattere le epidemie. Il sistema sanitario frammentato e orientato al profitto non era preparato a stabilire le priorità e a coordinare la risposta alle pandemie. Quasi l’11% degli americani soffriva di insicurezza alimentare, aumentando il rischio di obesità e diabete e quindi di morte per Covid-19. E l’affollamento degli alloggi dovuto alla povertà ha contribuito a diffondere l’infezione nelle comunità di colore con scarso accesso alle cure mediche».
E le diseguaglianze acuitesi con l’amministrazione Trum sono costate care a minoranze e pover: il rapporto fa notare che, prima della pandemia, la mortalità tra le persone di mezza età tra i nativi e i neri americani era rispettivamente del 59% e del 42% più alta rispetto ai bianchi non ispanici e che «La pandemia ha ampliato del 50% il divario di mortalità tra neri e bianchi e ha ridotto l’aspettativa di vita dei latinos di oltre 3,5 anni. I tassi di mortalità da Covid-19 per le persone di colore sono 1,2 – 3,6 volte superiori a quelli dei bianchi non ispanici. Le morti da oppioidi, una delle principali cause di morte prima della pandemia, che stavano aumentando più rapidamente tra gli uomini neri di mezza età, sono aumentate in 40 Stati su 50 dall’emergere del Covid-19».
Il rapporto condanna anche il ritiro di Trump dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e la diminuzione dei finanziamenti all’Organizzazione panamericana della sanità, organismi essenziali per la risposta alla pandemia a livello globale, e la scarsa partecipazione Usa agli sforzi sanitari globali già prima della pandemia. Tutti atti scriteriati e ideologici c ai quali Biden sta cercando di rimediare.
Richard Horton, redattore capo di The Lancet ricorda che «Mentre gli Stati Uniti occupano una posizione di primo piano nell’ global health security index, la pandemia di Covid-19 ha dimostrato quanto sia stata deplorevolmente inadeguata l’assistenza sanitaria e il sistema sanitario pubblico del Paese nel proteggere la salute della nazione. disuguaglianze e in nessun luogo questo è più evidente che negli Stati Uniti. Nei momenti di instabilità, il mondo ha bisogno di Stati Uniti forti, sostenuti da una popolazione sana, per guidare una risposta globale».
Steffie Woolhandler, co-presiede della Lancet Commission con David U. Himmelstein (entrambi Distinguished Professors alla City University di New York e docenti di medicina all’Harvard University) aggiunge che «La salute degli americani si stava deteriorando anche se la nostra economia era in piena espansione. Questo disaccoppiamento senza precedenti tra salute e ricchezza nazionale segnala che la nostra società è malata. Mentre i ricchi prosperavano, la maggior parte degli americani perdeva terreno, sia dal punto di vista economico che medico. L’amministrazione Biden deve riavviare la democrazia e attuare le politiche sociali e sanitarie progressiste necessarie per mettere il paese sulla strada per una salute migliore».
E la Lancet Commission on Public Policy and Health in the Trump Era accusa l’ex presidente Usa di aver sfruttato politicamente le malattie croniche e le disuguaglianze profondamente radicate: «Trump ha sfruttato la rabbia dei bianchi a basso e medio reddito per le loro prospettive di vita in peggioramento per mobilitare un animus razzista e la xenofobia; li quindi arruolati per dare il loro sostegno a politiche a beneficio di individui e società benestanti e per minacciare la salute della maggior parte degli americani, compresi i sostenitori di Trump».
Anche se dannose per molte persone non ricche, le politiche di destra di Trump hanno danneggiato particolarmente le persone di colore. La Lancet Commission sottolinea come Trump abbia minato i diritti civili, incoraggiato la polizia repressiva e la repressione degli elettori, attuato politiche di immigrazione dure e razziste e perseguito politiche abitative e di assistenza medica che hanno incoraggiato la segregazione e tagliato la copertura sanitaria.
Mary T. Bassett, direttrice dell’FXB Center for Health and Human Rights all’Harvard University, fa notare che «La Commissione sottolinea come le disparità razziali nella salute sono aumentate negli ultimi quattro anni, soprattutto perché il Covid-19 ha richiesto il suo triste e diseguale tributo tra la popolazione di neri, latini e indigeni. La risposta disastrosa e pasticciata alla pandemia ha chiarito come le disuguaglianze razziali esistenti e di lunga data non siano state semplicemente affrontate. E’ ora di smetterla di dire che questi gap prevenibili non possono essere eliminati. Il rapporto chiama a soluzioni strutturali, risarcimenti compresi, per garantire a tutti il diritto alla salute».
La Lancet Commission ha rilevato che le politiche pro-ricchi e razziste di Trump hanno aggiunto alti 2,3 milioni di statunitensi ai 28 milioni non erano assicurati quando è entrato in carica, con perdite della copertura sanitaria concentrate tra le minoranze etniche e i bambini. »Altri 726.000 bambini non sono stati assicurati durante il suo mandato – denuncia il rapporto – Nel frattempo, ha aumentato il flusso di fondi pubblici agli assicuratori privati, che ora ricavano la maggior parte dei loro guadagni da programmi governativi, aumentano i costi del Medicare di circa 24 miliardi all’anno e raccogliendo profitti record durante la pandemia di Covi-19».
Adam Gaffney, membro della Lancet Commission, specialista in cure polmonari alla Cambridge Health Alliance e alla Harvard Medical School, racconta che «La nostra terapia intensiva è stata l’ultima tappa per molti pazienti danneggiati dal disprezzo di Trump per i fatti, la scienza e la compassione. Ma decenni di assistenza sanitaria basata sulla disuguaglianza, la privatizzazione e il profitto hanno posto le basi per queste tragedie. La nostra Commissione ha concluso che la riforma Medicare for All con un pagamento unico è l’unica via da seguire».
Oltre a esaminare le diffuse carenze del sistema sanitario statunitense, la ;Lancet Commission sottolinea «L’enorme sottofinanziamento dell’US Indian Health Service (IHS), che è obbligato dai trattati a fornire assistenza a 2,2 milioni di cittadini tribali. Il budget dell’IHS è circa un quarto della spesa sanitaria media pro capite negli Usa; sarebbero necessari altri 2,7 miliardi di dollari per soddisfare le esigenze operative minime dell’IHS e 37,6 miliardi di dollari sarebbero necessari nel 2021 per soddisfare le elevate esigenze di salute delle popolazioni tribali».
Tra le cose sicuramente peggiori fatte dall’ex presidente Usa, la Lancet Commission cita come il suo danno più duraturo l’accelerazione del riscaldamento globale causate da GTrump con l’incoraggiamento della combustione di combustibili fossili e il ritiro dall’Accordo di Parigi. Il rapporto descrive dettagliatamente l’annullamento di almeno 84 protezioni ambientali e del mondo del lavoro. Durante il mandato di Trump, dal 2016 al 2020, gli Usa hanno subito i maggiori aumenti di inquinamento e di morti per cause ambientali e professionali. La Lancet Commissio stima che «Solo nel 2019, siano morti 22.000 americani in più per cause ambientali e professionali rispetto al 2016, è la prima volta che tali decessi sono aumentati dopo 15 anni di progressi costanti». Non male per un presidente populista e sovranista che aveva promesso di difendere i lavoratoiri americani…
Anche La Lancet Commission sem bra aver tirato un respiro di sollievo dopo l’entrata in carica della nuova Amministrazione Biden, ma ricorda che «La via che si allontana dalla politica della rabbia e della disperazione di Trump non può condurre alle politiche del passato»- Per questo raccomanda azioni esecutive immediate, comprese alcune già intraprese dal presidente Biden, come la revoca del divieto per l’ingresso dei musulmani negli Usa e il ritorno nell’Oms e nell’Accordo sul clima di Parigi.
Ulteriori raccomandazioni, molte delle quali richiederanno l’approvazione del Congresso, includono: Abrogare i tagli fiscali del 2017 alle imprese e ai ricchi, implementare nuove tasse sui beni e aumentare le tasse sulle plusvalenze e sui guadagni elevati. Attuazione del Green New Deal, fine dei sussidi e delle agevolazioni fiscali per i combustibili fossili e divieto dell’estrazione del carbone e della plastica monouso. Aumentare la spesa pubblica per i programmi sociali, attualmente il 18,7% del prodotto interno lordo, al 24,2% (la media dei paesi del G7) e abrogare i limiti di tempo e le restrizioni agli immigrati nei programmi di welfare e nutrizione. Applicazione rigorosa del diritto di voto e dei diritti civili. Riformare la polizia e i sistemi di giustizia penale che opprimono le comunità di colore e hanno riempito le prigioni. Nuovi investimenti nell’istruzione e nelle istituzioni sanitarie al servizio delle minoranze e risarcimenti alle comunità di colore per le ricchezze loro negate e confiscate in passato. Attuazione di una riforma del sistema a pagamento unico (Medicare for All) che copra tutti i residenti negli Stati Uniti che reindirizzerebbe i 626 miliardi di dollari, attualmente sprecati ogni anno in fatturazione e amministrazione, alla cura dei pazienti e un ruolo diretto per il governo nello sviluppo dei farmaci, piuttosto che semplicemente pagare per la ricerca che successivamente porta profitti alle imprese private. Una riduzione della spesa militare dall’attuale livello del 3,4% del PIL alla media dell’1,4% delle altre nazioni del G-7. Circa un quarto di questo dovrebbe essere reindirizzato agli aiuti esteri per raggiungere il livello raccomandato dalle Nazioni Unite. Il resto dovrebbe essere utilizzato per affrontare bisogni sociali urgenti. Abrogare l’emendamento Hyde e i regolamenti che trattano i servizi per la salute sessuale in modo diverso dagli altri servizi sanitari. Una massiccia mobilitazione di risorse per scongiurare la catastrofe climatica.
Kevin Grumbach, Hellman Endowed Professor e a capo del Department of family and community medicine dell’università della California – San Francisco, ha concluso: «Le azioni disastrose di Trump hanno aggravato i fallimenti di lunga data nella politica sanitaria negli Stati Uniti. Sappiamo cosa ci vorrà per creare una società sana. Abbiamo solo bisogno della volontà politica per farlo».
Commentando lo studio al quale non hanno partecipato, David Blumenthal, presidente del Commonwealth Fund and Margaret Hamburg, e Margaret Hamburg, vicepresidente della Nuclear Threat Initiative ed ex commissaria dell’U.S. Food and Drug Administration, scrivono: »La critica della Commissione all’assistenza sanitaria degli Stati Uniti è ampia, profonda e innovativa. Fornisce una revisione approfondita della presidenza e dell’amministrazione di Donald Trump e dei molti ordini esecutivi distruttivi che ha firmato, che hanno portato, tra le altre cose, a una perdita della copertura sanitaria per milioni di residenti negli Stati Uniti. Il rapporto potrebbe servire come punto di partenza per le azioni correttive e le politiche della nuova amministrazione del presidente Joseph Biden e della vicepresidente Kamala Harris. La cosa difficile è che la strada per la riforma dell’assistenza sanitaria negli Stati Uniti richiede un attivismo politico del tipo più elementare, qualcosa che va ben oltre la zona di comfort di molti professionisti della salute. Se quel lavoro – da parte degli operatori sanitari e di altri – dovesse avere successo, rafforzato dalle abbondanti e convincenti prove contenute in questo rapporto della Commissione, gli Stati Uniti potrebbero riposizionarsi per affrontare alla radice le cause fondamentali della nostra crisi sanitaria, che spesso derivano dalle disuguaglianze di reddito, istruzione, alimentazione, alloggio, giustizia e opportunità di lavoro disponibili per gli americani».