Bufera sulla BBC: troppo spazio al negazionista climatico Lord Lawson senza contestarlo
Gli ascoltatori inferociti costringono la BBC a chiedere scusa. In Italia sarebbe fantascienza
[25 Ottobre 2017]
La BBC oggi chiede scusa ai suoi ascoltatori e il dipartimento lamentele ammette che «avrebbe dovuto contrastare i punti di vista dello scettico climatico Lord Lawson in un’intervista ad agosto».
Lord Nigel Lawson, Barone Lawson di Blaby, ex cancelliere in un governo del Partito Conservatore e noto negazionista climatico, durante un’intervista al programma Today della BBC aveva detto che «dati ufficiali» dimostrano che le temperature medie del mondo erano in realtà «leggermente diminuite», smentendo così che sia in corso un riscaldamento globale.
Tesi che il Met Office britannico, l’agenzia meteorologica e climatica del Regno Unito, ha dimostrato che è falsa ma che non è stata contestata in diretta a Lord Lawson.
La BBC ha ammesso di aver «violato le sue “linee guida sull’accuratezza e sull’imparzialità”» dopo che l’apparizione del super-conservatore Lord Lawson a Today, il programma di punta di Radio 4, aveva scatenato una serie di lamentele da parte degli ascoltatori. Lawson era stato invitato a discutere di “An Inconvenient Sequel: Truth to Power” l’ultimo film sul cambiamento climatico dell’ex vicepresidente Usa e Premio Nobel Al Gore e ne ha approfittato per dire che «I dati ufficiali hanno dimostrato che durante questi ultimi 10 anni, non è successo niente», anzi: «la temperatura media mondiale è leggermente diminuita». Inoltre Lord Lawson ha sostenuto che l’Intergovernmental panel on climate change (IPcc) dell’Onu avrebbe confermato che negli ultimi 10 anni non c i sarebbe stato un aumento negli eventi climatici estremi.
Peter Stott, Met Office, che è intervenuto il giorno dopo a Today, ha detto che le statistiche citate da Lord Lawson non erano corrette e lo ha decisamente smentito affermando che «L’Ipcc ha chiaramente indicato che un aumento degli eventi climatici estremi in tutto il mondo era legato all’utilizzo umano di combustibili fossili».
Alla fine perfino la Global Warming Policy Foundation, un gruppo di pressione presieduto dallo stesso Lord Lawson, ha dovuto ammettere che le sue statistiche erano «erronee».
Il media editor della BBC, Amol Rajan, aveva dichiarato che «il programma Today aveva il compito di offrire opinioni dissenzienti», per sfidare il pensiero predominante e le opinioni conformiste. Ma poi ha dovuto prendere atto che «Il dipartimento lamentele della BBC ha stabilito che il mancato esame delle affermazioni di Lord Lawson significava che l’intervista non era conforme agli standard editoriali» e ha stabilito che le affermazioni di Lawson «Erano, almeno, contestabili e dovrebbero essere state contestate».
Nel 2014 il BBC Trust aveva dichiarato che la corporation ha «Il dovere di riflettere il peso dell’accordo scientifico, ma deve anche riflettere l’esistenza di critiche appropriate». Il problema per la BBC, come ammette oggi è che un rapporto di Skeptical Science afferma che il 97% degli scienziati di tutto il mondo crede che il cambiamento climatico sia causato dall’uomo e permettere a un negazionista climatico di occupare senza contraddittorio un programma sul clima per criticare con dati falsi un film di un notissimo attivista climatico non riflette certo il peso del meno del 3% degli scienziati ecoscettici.
Detto questo, e di fronte alla retromarcia imbarazzata della BBC, ci chiediamo cosa succederebbe nell’Italia della falsa par condicio elettorale se questi stessi criteri fossero applicati a trasmissioni a senso unico tipo quella condotta da Belpietro o ad altre che fanno della mancanza di fonti e riscontri certi la loro cifra distintiva, seminando paura e insicurezza.