Cannabis, Della Vedova: «Il proibizionismo ci sta portando i narcos in casa»
Il 27 giugno arriva alla Camera il ddl elaborato dall’intergruppo parlamentare cannabis legale
[3 Giugno 2016]
Il maresciallo Silvio Mirarchi, carabiniere, è stato brutalmente assassinato nelle vicinanze di una piantagione di marijuana a Marsala. Gli inquirenti dovranno indagare per capire se il movente sia diverso da quello che appare, naturalmente, ma tutto lascia per il momento supporre che l’omicidio sia legato proprio alla produzione illegale della cannabis.
Se così fosse, avremmo il primo evidente segnale che il costoso e inutile proibizionismo su questa sostanza – l’osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha certificato ieri l’altro che il mercato della cannabis è in continua espansione – ci sta portando i narcos in casa.
Il commercio di cannabis prodotta direttamente in Italia rappresenta un affare miliardario su cui le narcomafie, desiderose di diversificare i propri business, punteranno sempre più massicciamente.
Legalizzare la cannabis toglie alla criminalità il mercato oggi più redditizio, evita processi e galera ai consumatori, consente di controllare le sostanze e rendere più credibile il contrasto al consumo dei minori. Inoltre dirotta quelli che oggi sono i sovraprofitti delle mafie al bilancio della stato attraverso imposte sul consumo, licenze, tasse e contributi di imprese e lavoratori lungo la filiera.
La nostra proposta è chiara; non altrettanto quella di chi propone di proseguire come nulla fosse.
di Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato al ministero degli Affari esteri