Chi legge Harry Potter non vota Donald Trump

I messaggi del candidato alla Casa Biana sono vicini a quelli di Voldemort

[22 Luglio 2016]

Il nuovo studio “Harry Potter and the Deathly Donald?“, che sarà pubblicato su un numero speciale di PS: Political Science and Politics,  rileva che gli statunitensi che hanno letto i libri di Harry Potter sono meno favorevoli a votare per il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump, appena incoronato con non poche gaffe e molti mal di pancia, sfidante ufficiale di Hillary Clinton.

Il maghetto inglese potrebbe non essere il Patronus che abbatterà Trump, ma le sue storie avrebbero fornito a chi le legge uno scudo contro il populismo fascistoide e razzista del candidato alla Casa Bianca. Inoltre, più libri uno legge della saga di Harry Potter più cala la stima verso Trump. Anche quando si tiene conto  delle preferenze politiche, del sesso, del livello di istruzione, dell’età, dell’appartenenza a una confessione o a una setta evangelica o della classe sociale, rimane l’effetto anti-Trump di Harry.

Sono questi i risultati dello studio realizzato da Diana Mutz, che insegna Scienza politica e comunicazione alla Annenberg School for Communication dell’università della Pennsylvania. Mutz sottolinea che nel XIX secolo si pensava che La capanna dello zio Tom avesse contribuito a spostare l’opinione pubblica contro la schiavitù, ma fino ad oggi le prove che un libro con una storia inventata, anche se assai nota, potesse influenzare l’opinione pubblica erano molto scarse. La popolarità di Harry Potter, che vanta più di 450 milioni di copie vendute in tutto il mondo, ha reso possibile uno studio di questo tipo su un pubblico molto vasto.

«Dato che le opinioni politiche di Trump sono viste come ampiamente in contrasto con i valori dichiarati nella serie di Harry Potter, l’esposizione alla serie – osserva Diana Mutz – può svolgere un ruolo rilevante nell’influenzare la risposta degli americani a Donald Trump».

Per spiegare “l’effetto Harry Potter”, la Mutz si è concentrata su tre temi centrali della saga: il valore della tolleranza e del rispetto per le differenze; l’opposizione alla violenza; l’opposizione all’autoritarismo. Mutz sottolinea che «i messaggi di Donald Trump si oppongono agli insegnamenti veicolati in Harry Potter e sono più vicini a quelli del suo nemico: Lord Voldemort».

Gli esempi abbondano in tutta la serie: Harry e i suoi amici sostengono gli  elfi domestici oppressi e si oppongono alla purezza del sangue tra i maghi ricercata da Voldemort. Harry è un mezzosangue (sua madre proviene da una famiglia di Babbani), mentre Trump chiede di bloccare l’immigrazione musulmana e ha fatto commenti misogini e razzisti contro donne, messicani, asiatici e disabili.

La saga di Harry Potter promuove mezzi non violenti per la risoluzione dei conflitti; mentre Voldemort è sempre disposto a uccidere, Harry e i suoi amici evitano costantemente di usare le maledizioni senza perdono per uccidere, torturare o tenere gli altri sotto controllo. Harry salva anche la vita a Draco Malfoy, alleato di Voldermort. Trump, al contrario, ha parlato spesso ampiamente della sua predilezione per  la tortura del waterboarding, e sostiene l’uccisione delle famiglie dei terroristi come mezzo di deterrenza. Ha elogiato gli atti di violenza contro i manifestanti dei suoi seguaci durante i  suoi comizi.

Nei libri di Harry Potter i personaggi principali  lottano contro personaggi autoritari. «Come fa Voldemort – scrive la  Mutz – Trump si ritrae come un uomo forte che può piegare gli altri alla sua volontà, siano essi il governo cinese o i terroristi».

La professoressa Mutz  ha sondato un campione rappresentativo a livello nazionale di 1.142 americani nel 2014, e di nuovo nel 2016, chiedendo il loro se e quanto avessero letto Harry Potter, i loro atteggiamenti su questioni come il waterboarding, la pena di morte, il trattamento dei musulmani e gay, e (solo nel 2016) di valutare i loro sentimenti verso Donald Trump su una scala da 0 a 100. Lo studio ha scoperto che il Partito di appartenenza non ha influenzato la probabilità che una persona avesse letto i libri di Harry Potter: democratici, repubblicani e indipendenti hanno tutti  letto i libri della Rowling in numero più o meno uguale. Ma ogni libro in più di Harry Potter letto ha abbassato di 2-3 punti (su una scala di 100 punti) le valutazioni degli intervistati su Donald Trump.

«Questo risultato può sembrare piccolo – riconosce la Mutz – ma per chi ha letto tutti e sette i libri, l’impatto complessivo potrebbe abbassare la stima verso Trump di 18 punti su 100. La dimensione di questo effetto  equivale a quella dell’identificazione di partito nell’atteggiamento verso gay e musulmani». Al proposito, i dati della Mutz dimostrano anche che ogni libro di Harry Potter letto fa migliorare le valutazioni personali su musulmani e omosessuali, due gruppi scelti per valutare la tolleranza e il rispetto delle differenze di chi ha partecipato al sondaggio.

 

Ma Harry Potter potrà sconfiggere Donald Trump? «Durante la serie, l’amore e la gentilezza trionfano sempre sull’aggressione e i pregiudizi – conclude la Mutz – E’ un tema positivo potente, e quindi non sorprende che i lettori comprendano il messaggio di fondo di questa storia e che ne vengano smossi. Questi punti di vista pro-unità arrivano forti e chiari dalla trama e sono stati anche espressi dall’autrice della serie, J.K. Rowling, che ha pubblicamente esposto opinioni politiche anti-Brexit e anti-Trump. La popolarità di Harry Potter in tutto il mondo può fare la differenza, non solo nelle elezioni Usa,  ma anche  in tutta Europa e nelle elezioni che coinvolgono candidati aggressivi e prepotenti in tutto il mondo».

Forse la bacchetta magica di Harry Potter potrebbe servire anche in Italia, bisognerebbe provarci con Salvini e la sua compagnia di Mangiamorte padani.