Libertà di panorama, introdurla in tutta Europa?
Condividere liberamente foto di edifici pubblici, come proteggere i diritti d'autore?
[2 Luglio 2015]
In alcuni Stati membri dell’Unione europea esiste già la cosiddetta libertà di panorama, cioè la possibilità di utilizzare e condividere gratuitamente immagini di aree ed edifici pubblici, ora i parlamentari europei stanno discutendo se debba essere applicata ovunque, ma le opinioni sono differenti.
L’eurodeputata dei verdi tedeschi Julia Reda, che ha redatto un rapporto sulla proposta della Commissione europea per l’aggiornamento delle regole in materia di copyright, è convinta che sia un diritto di tutti e sottolinea che «Nel mondo ci sono poche forze più potenti del desiderio delle persone di esprimere e condividere le proprie esperienze e pensieri attraverso la scrittura, le immagini o la musica. Conserviamo i nostri viaggi e le nostre impressioni per le lunghe notti d’inverno e per tutte le generazioni a venire. Le nostre leggi cercano di ricompensare l’autore, incoraggiando la creazione ed assicurano lo scambio di opere. Quando gli interessi si accavallano, forniscono degli orientamenti per la mediazione. La libertà di panorama è il riconoscimento codificato che una sfera pubblica esista davvero nell’interesse di tutti. Un edificio o una scultura meritano e ricevono la protezione della legge, ma la portata di questa protezione finisce dove comincia la protezione della sfera pubblica Perché funzionino e siano accettati i copyright non devono semplicemente proteggere delle opere, devono saper creare uno spazio vitale per coloro che si esprimono, dipingono, fanno sculture, che citano o che criticano. La libertà di panorama fa parte di questo spazio vitale per coloro che creano, per più di 500 milioni di autori in Europa». Insomma, per la Reda il panorama è di tutti.
Invece l’eurodeputato liberale francese Jean-Maria Cavada. presidente del président du Mouvement Nous Citoyens, che ha proposto un emendamento alla proposta della Commissione Ue che prevede l’autorizzazione del titolare dei diritti d’autore per la riproduzione commerciale degli edifici pubblici, sostiene che «L’utilizzazione commerciale della riproduzione di opere d’arte che si trovano nello spazio pubblico va spesso a detrimento degli artisti, ma anche degli utilizzatori. Per questo motivo bisogna lasciare agli Stati membri la libertà di scegliere in base ai loro particolarismi culturali se attuare o no la libertà di panorama. Wikimedia vorrebbe sfruttare queste opere a fini commerciali e non unicamente educativi, senza compensare i loro autori e Facebook si esonera dal pagamento dei diritti di autore per qualsiasi utilizzo commerciale delle foto scaricate sulla sua rete, facendo pesare questa responsabilità sui suoi utilizzatori attraverso la carta di utilizzo. In questo contesto bisogna garantire la protezione degli utilizzatori con le eccezioni esistenti e la compensazione finanziaria degli artisti attraverso gli intermediari di internet»
Per ora la linea maggioritaria sembra quella di Cavada, visto che il suo emendamento è stato adottato dalla commissione per gli Affari giuridici, ma gli eurodeputati sono chiamati ad esprimersi su questo tema nella Plenaria della prossima settimana e vedremo se questa “privatizzazione” della libertà di panorama passerà.