Le diete vegane hanno un quarto dell’impatto sul clima di quelle a base di carne
La dieta vegana è decisamente migliore anche per la biodiversità
[24 Luglio 2023]
Lo studio “Vegans, vegetarians, fish-eaters and meat-eaters in the UK show discrepant environmental impacts”, pubblicato su Nature Food da un team di ricercatori del progetto Livestock, Environment and People (LEAP) delle università di Oxford e di Griffith, ha messo insieme i dati dietetici di oltre 55.000 persone con quelli sugli impatti ambientali degli alimenti che mangiano e ha scoperto che «Gli impatti dietetici dei vegani erano circa un terzo di quelli dei grandi mangiatori di carne». Lo studio ha anche evidenziato «Una differenza del 30% tra diete ricche e povere di carne per la maggior parte delle misure del danno ambientale».
Gli individui sono stati classificati come vegani, vegetariani, pescetariani o mangiatori di carne e i dati sull’impatto ambientale delle loro diete sono stati valutati in relazione alle emissioni di gas serra, all’uso del suolo, all’uso dell’acqua, al rischio di inquinamento idrico e alla perdita di biodiversità. Il team ha anche tenuto conto della variazione dell’impatto ambientale in base a come e dove viene prodotto il cibo, includendo questa variazione nei risultati. I ricercatori sottolineano che «Questo è importante in quanto garantisce che i risultati siano basati su tutti i dati disponibili sull’impatto ambientale degli alimenti, invece di concentrarsi su specifici metodi di produzione alimentare che possono oscurare la relazione tra consumo di alimenti di origine animale e impatto ambientale».
Ne è venuto fuori che «Nonostante le sostanziali variazioni a seconda di dove e come il cibo è stato prodotto, la relazione tra impatto ambientale e consumo di alimenti di origine animale è chiara» e gli autori sostengono che «Questo dovrebbe indurre ad azioni politiche per ridurre la produzione e il consumo di carne».
L’impatto del cibo che mangiamo sull’ambiente è ben noto. Nel 2015 le emissioni dirette e indirette di gas serra del sistema alimentare globale erano circa un terzo delle emissioni totali. Si stima che il sistema alimentare sia responsabile del 70% dell’utilizzo e del 78% dell’inquinamento di acqua dolce. Circa tre quarti della superficie terrestre libera dai ghiacci è utilizzata in qualche maniera dagli esseri umani, sp oprattutto a fini agricoli e per il cambiamento dell’uso del suolo, come la deforestazione che è una delle principali fonti di perdita di biodiversità.
Il principale autore dello studio, Peter Scarborough, del Nuffield Department of Primary Care Health Sciences dell’università di Oxford, sottolinea che «Le nostre scelte dietetiche hanno un grande impatto sul pianeta. I dati con fallacia logica su alimenti a base vegetale ad alto impatto o carne a basso impatto possono oscurare la chiara relazione tra alimenti di origine animale e ambiente. I nostri risultati, che utilizzano i dati di oltre 38.000 allevamenti in oltre 100 Paesi, dimostrano che le diete ad alto contenuto di carne hanno il maggiore impatto su molti importanti indicatori ambientali, tra cui il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Ridurre la quantità di carne e latticini nella nostra dieta può fare una grande differenza per la tua impronta alimentare».
Ricerche precedenti avevano dimostrato che, quando si tratta di misure ambientali come le emissioni di gas serra, l’uso del suolo e dell’acqua, le diete a base vegetale sono sostanzialmente inferiori a quelle a base di carne e che ridurre l’assunzione di carne è più salutare, ma i ricercatori fanno notare che « In genere hanno formulato ipotesi sull’assunzione di cibo da parte delle persone e non hanno tenuto conto della variazione dell’impatto ambientale a seconda di dove e come il cibo viene acquistato e prodotto».
Scarborough e il team hanno esaminato il modo in cui le persone mangiano davveroe tutti e 5 gli impatti ambientali sono stati associati alla quantità di alimenti di origine animale consumati. Il risultato è che «Gli impatti dei vegani sono stati un quarto di quelli dei grandi mangiatori di carne per le emissioni di gas serra e l’uso del suolo, solo il 27% degli impatti per l’inquinamento dell’acqua, il 46% per l’uso dell’acqua e il 34% per la biodiversità. Per la maggior parte degli indicatori sono state riscontrate differenze di almeno il 30% tra grandi mangiatori di carne e scarsi.
I ricercatori concludono: «Lo studio amplia il lavoro passato, sottolineando che le diete vegane e vegetariane hanno un impatto ambientale molto inferiore rispetto al consumo di pesce e carne. La regione di origine e i metodi di produzione alimentare non oscurano le differenze tra i gruppi dietetici e non dovrebbero costituire un ostacolo alle azioni politiche volte a ridurre il consumo di alimenti di origine animale».