Resistenza agli antibiotici: 25.000 morti all’anno nell’Ue. Peggio di Ebola e Zika, ma non fa notizia (VIDEO)
“Una sola salute”, i ministeri di sanità e agricoltura devono collaborare
[11 Febbraio 2016]
Intervenendo alla conferenza ministeriale europea sulla resistenza agli antibiotici tenutasi ad Amsterdam, la ministro della sanità olandese, Edith Schippers, ha sottolineato che «Contrariamente ai virus Zika ed Ebola, la resistenza agli antibiotici fa raramente notizia su titoli dei giornali. Nonostante questo, la progressione dei batteri resistenti costituisce una reale minaccia per il nostro Sistema sanitario. In Europa, muoiono già 25.000 persone ogni anno a causa di infezioni batteriche incurabili. Dopo i tempi dei rapporti, adesso è venuto quello delle azioni».
Secondo la presidenza di turno olandese dell’Ue la lotta alla resistenza agli antibiotici riguarda sia i ministeri della salute che quelli dell’agricoltura ed è importante che tutti gli Stati membri dell’Ue si impegnino insieme a lavorare in questo settore. La conferenza di Amsterdam ha sottolineato l’importanza del concetto “Una sola salute”, che si basa su un’azione coordinata nei settori della sanità, dell’ambiente, dell’agricoltura e dell’allevamento.
La resistenza agli antibiotici è un problema in crescita in tutto il mondo: l’utilizzo eccessivo di antibiotici ha provocato un aumento dei batteri immuni alla loro azione e malattie oggi facilmente curabili rischiano di ridiventare minacce mortali e di mettere in crisi la sanità pubblica e l’allevamento di bestiame. A favorire la diffusione di questi batteri resistenti è la globalizzazione, con persone che si spostano in poche ore da un capo all’altro del Pianeta. L’Ue dice che «La resistenza agli antibiotici costituisce una minaccia per gli esseri umani e per gli animali e pasa sui costi della sanità».
Il Piano di azione dell’Ue punta a lottare contro la resistenza agli antibiotici e an che l’Organizzazione mondiale della sanità ha elaborato un piano a livello mondiale che chiede a tutti gi Stati membri dell’Oms di mettere in atto piani di azione nazionali entro i prossimi due anni.
Il successo di queste iniziative dipende dall’impegno dei governi e dalla loro volontà di prendere delle iniziative. La Conferenza dei ministri della salute e dell’agricoltura europei ha messo l’accento sulla necessità di un approccio “Una sola salute” che implica un impegno coordinato dei ministeri dell’agricoltura e della salute che punta ad essere un esempio per il resto del mondo.
Ma la Schippers ha sottolineato che fino ad ora Oms, Fao, World Organization for Animal Health ed Ue hanno firmato molti accordi e le buone intenzioni abbondano, come i documenti prodotti: «Due raccomandazioni del Consiglio Ue, diverse conclusioni del Consiglio, un piano d’azione europeo, gli orientamenti della Commissione europea, risoluzioni del Parlamento europeo. Diversi rapporti su impatto economico, un’agenda di ricerca strategica … Nel frattempo, vediamo ancora i livelli di resistenza in aumento in Europa. Nel frattempo, vediamo ancora che l’uso di antibiotici in Europa in aumento. Nel frattempo, la resistenza antimicrobica sta lentamente minando la nostra sanità. Anche nei Paesi in cui i livelli di resistenza sono relativamente bassi, come in Olanda, siamo insidiati dalle conseguenze della resistenza agli antibiotici».
Anche se la resistenza agli antibiotici non fa notizia, l’impatto sulla vita delle persone è enorme e la Schippers ha detto che «Dobbiamo evitare che lo scenario nel quale ci ritroveremo di nuovo tra dieci anni, sia quello dove ammetteremo gli uni con gli altri che non siamo ci siamo riusciti. Ammettendo l’un l’altro che, nonostante tutti i nostri piani e le buone intenzioni, a dispetto di tutto il nostro lavoro di ufficio, abbiamo continuato a sperperare antibiotici. Che ci abbiamo provato, ma non ci hanno dato troppa attenzione. Per altri, problemi più visibili urgenti. Per i titoli dei giornali. Che così abbiamo perso uno dei più preziosi farmaci che l’umanità abbia mai avuto. Ritornando indietro nel tempo».
La ministro ella sanità olandese ha però sottolineato che «Siamo in grado di cambiare il corso della storia, se facciamo ora della resistenza agli antibiotici nostra priorità comune».
La resistenza agli antibiotici è una minaccia che non conosce frontiere ma la Schippers è convinta che «ci sia spazio per una maggiore cooperazione nel quadro delle competenze attuali. Perché per la lotta contro la resistenza antimicrobica non si tratta di competenze, si tratta di volontà politica. La reale volontà politica di agire; la prevenzione delle infezioni e l’uso prudente degli antibiotici, sia nel settore sanitario che nell’agricoltura: i nuovi antibiotici e le alternative agli antibiotici e nuovi strumenti diagnostici, veloci e convenienti. Quindi passiamo dalle parole ai fatti. Dalla carta alla pratica. Dal progetto all’attuazione».