Realacci: «Un segnale netto di inversione di rotta sul consumo del nostro fragile territorio»
Consumo di suolo: il Consiglio dei ministri approva il Ddl
Legambiente: «Ora iter rapido e tempistica precisa per raggiungimento degli obiettivi»
[13 Dicembre 2013]
Come aveva annunciato ieri alla Conferenza nazionale “La Natura d’Italia” il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, oggi il Consiglio del ministri ha approvato il Ddl sul consumo di suolo. «Siamo di fronte ad una svolta per l’uso del suolo nel nostro Paese – spiega oggi il ministro Orlando – si potrà costruire solo se si riutilizza e questo in un Paese in cui si è costruito a prescindere delle esigenze è un paletto importantissimo. Si tratta di sviluppare un ragionamento incentivando il riutilizzo del patrimonio edilizio civile e industriale».
Le nuove norme, come sintetizzato dall’Ansa, vanno dalla nuova definizione di superficie agricola ai limiti per le superfici di territorio consumabili e nel riuso di suolo (rigenerazione urbana) con incentivi per il recupero del patrimonio rurale, fino al divieto di utilizzo se non per uso agricolo per terreni che usufruiscono di aiuti di Stato. Il provvedimento varato oggi prevede inoltre l’istituzione di un Comitato interministeriale (composto anche da rappresentanti dell’Istat, dell’Ispra e della Conferenza unificata) per il controllo e il monitoraggio del consumo di superficie agricola, sul quale ogni anno dovrà redigere un report di aggiornamento. Il ddl dedica grande attenzione al contesto rurale, creando infine l’istituzione – precisa ancora l’Ansa – di un registro al ministero delle Politiche agricole per i comuni ‘virtuosi’, il risanamento di complessi edilizi nei centri storici, interventi di qualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche con l’obiettivo di mettere in sicurezza le aree esposte a rischio idrogeologico, soprattutto quelle più esposte a eventi meteorologici estremi.
La prima reazione arriva dal presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza: «L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Ddl sul consumo di suolo è una buona notizia. Speriamo questa sia la volte buona e che Governo e Parlamento decidano di lavorare insieme e speditamente per raggiungere l’obiettivo di una rapida conversione in Legge dello Stato. Ci auguriamo anche che la si smetta con atteggiamenti schizofrenici, per cui mentre si approva un testo contro il consumo di suolo, contemporaneamente nella legge di bilancio si avallano nuove speculazioni attraverso l’emendamento stadi alla legge di stabilità o la proroga per l’utilizzo da parte dei Comuni degli oneri di urbanizzazione per le spese ordinarie come approvato a giugno. Affinché l’obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050 possa essere perseguito, chiediamo a Governo e Parlamento di avviare una procedura rapida che sia regolata da una precisa tempistica che stabilisca obiettivi precisi e improrogabili a più breve termine. Non possiamo infatti puntare concretamente al risultato finale nel 2050 senza prevedere percentuali precise di riduzione del consumo di suolo tra cinque, dieci e venti anni».
Per Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, «E’ molto importante che il Consiglio dei Ministri oggi abbia finalmente varato l’annunciato disegno di legge sul contenimento del consumo di suolo e sul riuso del suolo edificato, provvedimento che può rafforzare e accelerare il cammino delle proposte di legge presentate da vari gruppi parlamentari sul tema e già in discussione alla Camera, una delle quali a mia firma. Il ddl varato oggi rappresenta inoltre, come affermato dal ministro Orlando, un segnale netto di inversione di rotta sul consumo del nostro fragile territorio. Come ci ha ricordato la recente tragica alluvione in Sardegna, frenare la cementificazione incontrollata che colpisce il nostro Paese è una assoluta priorità, certifica anche dall’Ispra secondo cui l’Italia perde 8 metri quadri al secondo di terreno».