Ignorate le varie osservazioni presentate
Ambientalisti contro l’autonomia differenziata. Wwf: «A rischio unità degli ecosistemi»
«La natura non riconosce i confini amministrativi delle regioni e la tutela deve essere garantita in modo omogeneo ovunque sul territorio nazionale»
[17 Gennaio 2024]
La riforma avanzata dal ministro Calderoli sull’autonomia differenziata, pensata per rafforzare i poteri delle regioni a discapito di quelli dello Stato, sta facendo passi avanti: ieri al Senato la maggioranza ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità avanzate dalle opposizioni, avanzando così lungo l’iter di approvazione del disegno di legge.
Ma gli ambientalisti non ci stanno. In particolare il Wwf italiano, come ribadito più volte nel corso dell’ultimo anno, sottolinea i rischi che la riforma comporta sotto il profilo della tutela ambientale.
«Si rischia la frammentazione della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema – spiegano dal Panda nazionale – La natura non riconosce i confini amministrativi delle regioni e la tutela deve essere garantita in modo omogeneo ovunque sul territorio nazionale, anche perché a questa è connessa la tutela della salute e del benessere dei cittadini».
Il Senato ha ignorato le varie osservazioni presentate proprio dal Wwf. Tra queste una di particolare rilievo: le disposizioni dell’articolo 116 della Costituzione introdotte con la riforma del 2001 andavano lette alla luce della riforma costituzionale degli articoli 9 e 41 della Costituzione avvenuta nel 2022.
La tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, anche nell’interesse delle generazioni future, è oggi tra i principi fondamentali della Costituzione e questo avrebbe dovuto imporre il ricorso a procedure differenziate rispetto a quella relative ad altre materie.
«Il richiamo formale che il disegno di legge fa alle direttive europee e alle norme quadro ambientali non basta perché – argomentano gli ambientalisti – non tiene conto della realtà materiale che vede Stato e Regioni coinvolti in complessi contenziosi europei e costituzionali. Finge di ignorare, poi, la prevista definizione dei Livelli essenziali di prestazione (Lep) che devono essere garantiti ugualmente in tutte le Regioni, e che devono riguardare anche i temi della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, assicurando le risorse necessarie. Inoltre, il testo non tiene neppure conto che i Livelli essenziali delle prestazioni nel campo della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema non sono stati ancora individuati secondo parametri di carattere scientifico».
In definitiva per il Wwf il ddl Calderoli travalica il senso stesso dell’articolo 116 della Costituzione – che prevede la possibilità di riconoscere alle Regioni particolari forme di autonoma differenziata – rispondendo «ad una ragione politica in cui l’ambiente ancora una volta non viene considerato come dovrebbe».