Ad oggi si stima illegale fino al 30% delle spedizioni, per un giro d’affari da 9,5 mld di euro
Dalla plenaria dell’Europarlamento ok a norme più stringenti per l’export di rifiuti
Weiss: «Dobbiamo trasformare i rifiuti in risorse nel mercato comune e, quindi, prenderci più cura del nostro ambiente e della nostra competitività»
[18 Gennaio 2023]
Dopo il via libera arrivato a dicembre dalla commissione Ambiente, ieri il Parlamento europeo – con 594 voti favorevoli, 5 contrari e 43 astensioni – ha adottato la sua posizione negoziale su una nuova legge per riformare le procedure e le misure di controllo dell’Ue per le spedizioni di rifiuti: ora i negoziati con gli Stati membri sono pronti a partire.
Tutto nasce da una proposta di riforma legislativa avanzata dalla Commissione europea a fine 2021, a partire dalla constatazione che il vigente Regolamento europeo sull’esportazione di rifiuti (in vigore dal 2006) rappresenta un filtro dalle maglie molto larghe: dal 2004 l’export è cresciuto del 75% fino a raggiungere le 32,7 milioni di tonnellate l’anno – mentre altre 70 mln di ton circolano tra i vari Stati membri dell’Ue –, e in larga parte si tratta di movimentazioni illegali.
Secondo i dati raccolti dalla stessa Commissione Ue la percentuale di export illegale oscilla tra il 15% e il 30%, per un giro d’affari illecito da circa 9,5 miliardi di euro annui.
Per migliorare, gli eurodeputati sostengono adesso il divieto di spedizione di tutti i rifiuti Ue destinati allo smaltimento verso paesi extra Ue, tranne in casi limitati, autorizzati e debitamente giustificati; inoltre, vengono vietate le esportazioni di rifiuti pericolosi dell’Ue verso Paesi non Ocse.
L’esportazione di rifiuti non pericolosi destinati al recupero sarebbe consentita solo ai Paesi non Ocse che danno la loro autorizzazione e dimostrano di essere in grado di gestire tali rifiuti in modo sostenibile. Inoltre, i deputati vogliono vietare l’esportazione di rifiuti di plastica verso i Paesi non Ocse ed eliminare gradualmente l’esportazione verso i Paesi Ocse entro quattro anni.
Il Parlamento chiederà infine la creazione di un meccanismo di selezione a livello Ue basato sul rischio, per orientare i Paesi Ue che effettuano ispezioni a prevenire e individuare le spedizioni illegali di rifiuti.
«La nostra posizione ambiziosa per i prossimi negoziati con i Paesi Ue è stata appena approvata da un’ampia maggioranza in plenaria – commenta la relatrice danese, Pernille Weiss (Ppe) – Dobbiamo trasformare i rifiuti in risorse nel mercato comune e, quindi, prenderci più cura del nostro ambiente e della nostra competitività. Le nuove regole ci permetteranno anche di combattere più facilmente la criminalità legata ai rifiuti all’interno e all’esterno dell’Ue. Inoltre, con il divieto di esportazione dei rifiuti di plastica da noi proposto, stiamo spingendo per un’economia molto più innovativa e circolare, ovunque sia coinvolta la plastica. Questa è una vera vittoria per le prossime generazioni».