Il dl finanziato con 52,2 milioni di euro
Il Governo approva misure urgenti di prevenzione del rischio sismico nei Campi Flegrei
Osservatorio Vesuviano: «Un fenomeno con cui le persone devono purtroppo convivere»
[6 Ottobre 2023]
Lo sciame sismico che da settimane sta interessando i Campi Flegrei preoccupa le istituzioni e ha costretto il Governo a intervenire. Come spiegano all’Osservatorio Vesuviano, «Nonostante l’evento di magnitudo 4.2 di mercoledì 27 settembre sia stato il più potente nell’area degli ultimi 40 anni, nessuno dei terremoti avvenuti nell’ultimo periodo ha prodotto danni a cose o persone, ma le scosse sempre più frequenti hanno fatto salire l’allerta».
Un piano di evacuazione dei Campi Flegrei della Protezione civile esisteva già, ma il Consiglio dei Ministri, ha approvato un decreto-legge, finanziato con 52,2 milioni di euro, che introduce misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei e che introduce la possibilità di adottare un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico e che sarà composto da 4 attività: «Uno studio di microzonazione sismica; un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata; un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia pubblica e un primo piano di misure per la mitigazione; un programma d’implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture».
Una nota del Consiglio dei ministri evidenzia che «Sulla base dei dati di sollevamento bradisismico e della sismicità dell’area, il Dipartimento della protezione civile provvederà a una prima delimitazione urgente della zona di intervento. Per la celere attuazione del piano, il Dipartimento si avvale di una struttura di supporto. Inoltre, si definisce il piano di comunicazione alla popolazione, approvato dalla Regione Campania, in raccordo con il Dipartimento della protezione civile. Tale piano concerne il potenziamento d’iniziative già avviate e lo sviluppo di nuove iniziative finalizzate alla diffusione della conoscenza dei rischi, con specifico riguardo alle persone con disabilità. Si prevede, entro 60 giorni, la definizione del piano di emergenza per il territorio interessato dal fenomeno bradisismico, basato sulle conoscenze di pericolosità elaborate dai Centri di competenza e che contiene le procedure da adottare in caso di aggravamento del fenomeno in atto. Si introducono misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporti e di altri servizi essenziali. Si prevede che la Regione Campania coordini le attività di verifica delle criticità per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto. Infine, si prevede il potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile. In particolare, la Città Metropolitana di Napoli coordina: la ricognizione dei fabbisogni urgenti relativamente al reclutamento di personale a tempo determinato, da impiegare per dodici mesi per il potenziamento della struttura comunale di protezione civile; l’acquisizione di materiali necessari per garantire un’efficace gestione delle attività di protezione civile; l’allestimento di aree e strutture temporanee per l’accoglienza della popolazione.
Quanto ai profili finanziari, l’onere complessivo derivante dalle disposizioni del decreto-legge ammonta ad un importo quantificato in 52,2 milioni di euro, che sarà sostenuto integralmente dallo Stato.
Intanto la Città Metropolitana di Napoli ha reso noto che sono terminati sugli edifici scolastici di sua competenza nel Comune di Pozzuoli e che «Al momento, non sembrano emergere particolari criticità». A breve partiranno i sopralluoghi e le verifiche sulle altre scuole ricadenti nei territori limitrofi e inserite nel Piano di Sicurezza della Protezione Civile.
Il piano nazionale della Protezione civile prevede una zona rossa più esposta al pericolo di flussi piroclastici, come valanghe di gas, cenere e frammenti vulcanici, e coinvolta nell’evacuazione preventiva dei circa 500mila abitanti, distribuiti tra i Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nella zona più esterna, quella gialla, ricadono invece 24 quartieri di Napoli, i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano, Mugnano e altri, nei quali vivono complessivamente 800.000 abitanti. In caso di eruzione, quest’area sarebbe esposta alla ricaduta di ceneri vulcaniche e sarebbe interessata da allontanamenti temporanei della popolazione. Il piano prevede quattro livelli di allerta – verde, giallo, arancione e rosso – che individuano lo stato di attività del vulcano e scandiscono il tempo che precede una possibile ripresa dell’attività eruttiva. Nella fase di ‘preallarme’, le persone che vogliono allontanarsi possono farlo ma solo autonomamente, mentre alla dichiarazione dello stato di ‘allarme’ tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito.
Il tempo complessivo stimato per l’evacuazione è di tre giorni ed è suddiviso in tre fasi: nelle prime 12 ore le persone avrebbero la possibilità di prepararsi mentre le autorità sarebbero al lavoro per predisporre le misure necessarie all’allontanamento; nelle successive 48 ore inizierebbe l’evacuazione della popolazione di tutti i Comuni della zona rossa secondo i cronoprogrammi; nelle ultime 12 ore sono previsti eventuali interventi per la gestione di eventuali criticità e all’allontanamento degli operatori della Protezione civile.
Secondo gli esperti al momento l’attività bradisismica non sarebbe accompagnata da segnali di un’imminente eruzione della caldera sotto i Campi Flegrei. Se però da una parte gli scienziati precisano che un’eruzione improvvisa non può essere prevista con esattezza, alcuni segni premonitori dei terremoti in questa zona possono essere registrati, in quanto le scosse sono solo uno dei segnali del fenomeno bradisismico dei Campi Flegrei.
L’Osservatorio Vesuviano riporta il testo dell’intervista concessa al Tg La7 dal suo direttore Mauro Di Vito: «Questa serie di sciami più o meno continui in questo periodo, rientrano in questo fenomeno del bradisismo cioè di sollevamento lento del suolo che deforma la crosta per la spinta di gas e magma profondo, fratturandola e generando questi terremoti. Quello che registriamo sono deformazione del suolo, terremoti, degassamento, risalita di grandi quantità di gas. Il messaggio –è che bisogna lavorare molto sull’informazione, bisogna lavorare molto anche sulla valutazione di quelle che possono essere le risposte locali. E su questo gli enti stanno lavorando molto: la Regione, il Comune e la Protezione civile nazionale, per rendere sempre più efficaci le misure; per contrastare quelli che possono essere i problemi associati a un fenomeno con cui le persone devono purtroppo convivere».