Legambiente: felici per Mimmo Lucano
Ciafani e Falcone: «Qualcuno avvisi Salvini che Riace non si arresta»
[4 Aprile 2019]
Siamo veramente felici di leggere che la Cassazione ha chiesto di valutare nuovamente il divieto di dimora per Mimmo Lucano, il coraggioso sindaco di Riace allontanato dalla sua cittadina per alcuni presunti reati legati al modello di accoglienza.
Secondo la Cassazione non risultano, infatti, frodi nella gestione di alcuni servizi, come quello della raccolta di rifiuti. Anche a proposito del favoreggiamento di matrimoni di comodo la sentenza depositata oggi recita “poggia sulle incerte basi di un quadro di riferimento fattuale non solo sfornito di significativi e precisi elementi di riscontro ma, addirittura, escluso da qualsiasi contestazione formalmente elevata in sede cautelare”.
Non avevamo mai avuto dubbi sulla buona fede di Mimmo Lucano e sicuramente non possono esserci ombre sul modello Riace che, a prescindere dagli uomini e dagli ipotetici errori umani, resta un esempio di accoglienza e di integrazione che fa onore alla Calabria e che dovrebbe essere esportato altrove.
Mimmo Lucano è riuscito in un piccolo miracolo nella sua Riace: aveva trovato la ricetta giusta per combattere lo spopolamento e per favorire un reale inserimento nella vita attiva della piccola società dei migranti provenienti da ogni parte del mondo.
In questi mesi Riace è stata duramente colpita: il progetto è stato cancellato, molti migranti sono stati costretti ad abbandonare il Paese che li aveva accolti. Addirittura il Viminale aveva annunciato di volersi costituire parte civile nel procedimento contro Lucano. Evidentemente, chi alimenta odio e marcia sulla paura della gente alla fine perde. Perde umanamente di fronte alla grandezza di un semplice sindaco calabrese che ha scelto di andare a processo, a differenza di chi ha preferito il paracadute; perde perché la società civile ancora una volta ha dimostrato di essere più avanti di chi la rappresenta: la gara di solidarietà verso Riace in questi mesi non si è mai arrestata e siamo orgogliosi di averne fatto una piccola parte insieme a Re.Co.Sol e a tante altre associazioni e cittadini che hanno capito, prima di chi ci governa, che non si può fermare il vento con le mani.
Abbiamo sempre sostenuto che l’ecologia umana è la chiave di volta del nostro impegno, che il modello Sprar era ed è un modello funzionante che non deve essere cancellato a favore di grandi assemblamenti che ricordano i lager. Siamo stati a visitare la baraccopoli di San Ferdinando, qualche giorno fa, dopo le ruspe di Salvini: non è accettabile che esista una distesa di tende in mezzo alla sporcizia in cui vivono ammassati centinaia di nuovi schiavi e contemporaneamente pensare che sia Riace il problema.
Riace è la soluzione. Anche per noi italiani. Per noi calabresi. Per i nostri piccoli borghi che giorno dopo giorno si spopolano e si impoveriscono. Riace è quell’accoglienza che fa bene all’Italia che vogliamo raccontare insieme a tante altre belle realtà della nostra terra e lo faremo venerdì a Crotone dove presenteremo il dossier proprio dal titolo “L’accoglienza che fa bene all’Italia” e in cui Riace rientra a pieno titolo.
Lo facciamo con maggiore convinzione, sapendo che c’è di nuovo una speranza per Riace e perché ci piace narrare la bellezza, nonostante le storture dei nostri tempi.
In fondo, ne siamo convinti, la bellezza salverà il mondo.
Stefano Ciafani, Presidente Nazionale Legambiente
Francesco Falcone, Presidente Legambiente Calabria