Sentenza storica della Corte suprema dell’Ecuador salva il Bosque Protector Los Cedros
«Rispettare i diritti costituzionali della natura». Bloccate le attività della società mineraria statale ecuadoriana ENAMI
[6 Dicembre 2021]
Con una sentenza senza precedenti e 7 voti favorevoli e 2 contrari, la Corte Constitucional dell’Ecuador ha applicato la disposizione costituzionale sui “Diritti della Natura” per salvaguardare la foresta pluviale di Los Cedros messa in pericolo da alcune concessioni minerarie.
Nel settembre 2020 Earth Law Center, Global Alliance for the Rights of Nature e Center for Biological Diversity avevano presentato una memoria amicus curiae di fronte alla Corte Corte Constitucional dell’Ecuador. Le organizzazioni ambientaliste chiedevano alla Corte di «Proteggere Los Cedros e di applicare con fermezza le disposizioni costituzionali che stabiliscono i diritti fondamentali della natura, o “pachamama”, compreso il diritto di esistere, il diritto al ripristino e i diritti dei fiumi, in particolare il fiume Magdalena.
Il Wwf Ecuador parla di sentenza storica e spiega che la «La Corte Costituzionale dell’Ecuador ha dichiarato che l’estrazione nel Bosque Protector Los Cedros , ubicato a Cotacachi nella provincia di Imbabura, costituisce una violazione dei diritti della natura. Con questa sentenza si revocano le autorizzazioni delle concessioni minerarie Magdalena 1 e Magdalena 22, che coprevano un’estensione di 9.909 ettari e si sovrapponevano per oltre il 60% all’area della foresta protetta, colpendo le comunità Brilla Sol e Corazón». A Los Cedros vivono o circa 226 specie a rischio di estinzione, come la giaguaro, la scimmia urlatrice e l’orso andino. Questa area di alto interesse conservazionistico serve come stazione scientifica, dove sono state fatte importanti scoperte di flora e fauna. Con questa sentenza il governo è tenuto ad applicare l’articolo 73 della Costituzione, che richiede l’adozione di misure cautelari e restrittive per evitare l’estinzione di specie. Il caso del Bosque Protector Los Cedros è un precedente significativo per la conservazione degli ecosistemi e un esempio dell’importanza del riconoscimento dei diritti della natura nella Costituzione dell’Ecuador».
Sulla scia della sentenza, pubblicata il primo dicembre, e che nega anche i permessi idrici e ambientali alle compagnie minerarie, la Corte Costituzionale dell’Ecuador svilupperà un ambito di diritto vincolante secondo il quale dovranno essere rispettati i diritti della natura, il diritto ad un ambiente sano, il diritto all’acqua e la consultazione ambientale delle comunità indigene.
Il Center for Biological Diversity (CBD) ricorda che «Erano state concesse licenze minerarie su due terzi dell’incredibile riserva di Los Cedros. La società mineraria statale ecuadoriana ENAMI ne detiene i diritti. Per Alejandro Olivera, scienziato senior e rappresentante del Messico al CBD, «Questo caso che costituisce un precedente è importante non solo per l’Ecuador, ma anche per la comunità internazionale. Questa sentenza progressista e innovativa riconosce che la natura può avere e ha diritti. Protegge la fauna selvatica in pericolo di Los Cedros, come le scimmie ragno dalla testa marrone in via di estinzione e gli orsi dagli occhiali, dalle compagnie minerarie». La scimmia ragno dalla testa marrone (Ateles fusciceps) che vive a Los Cedros è minacciata dall’estrazione mineraria e nel nord-ovest dell’Ecuador ha perso oltre l’80% della sua areale originario. Nel 2005 gli scienziati hanno stimato che in tutto il mondo sopravvivono meno di 250 scimmie ragno dalla testa marrone, facendone una delle specie dei 25 primati più minacciati al mondo.
Anche per Natalia Greene della Global Alliance for the Rights of Nature, «Questa è una vittoria storica a favore della natura. La Corte Costituzionale afferma che nessuna attività che minacci i Diritti della Natura può essere sviluppata all’interno dell’ecosistema del Bosque Protector Los Cedros, comprese le attività estrattive e minerarie. L’estrazione mineraria è ora vietata in questa foresta protetta straordinaria e unica. Questo costituisce un grande precedente giuridico per continuare con altre foreste protette minacciate. Oggi le rane in via di estinzione, gli orsi dagli occhiali, la scimmia ragno, gli uccelli e la natura nel suo insieme hanno vinto una battaglia senza precedenti».
Constanza Prieto Figelist, responsabile legale per l’America Latina dell’Earth Law Center, concorda: «E’ senza dubbio una buona notizia, ma la situazione del Bosque Protector Los Cedros non è un evento isolato in Ecuador. Questo è un problema per le foreste di tutto il Paese. Negli ultimi anni sono state assegnate concessioni minerarie che si sovrappongono alla foreste protette».
Earth Law Center, Global Alliance for the Rights of Nature e Center for Biological Diversity concludono: «La sentenza è di grande significato, sia per l’Ecuador che per il mondo, perché stabilisce un’importante e influente “giurisprudenza della Terra” che aiuterà a guidare l’umanità ad essere un beneficio piuttosto che una presenza distruttiva all’interno della comunità della vita. L’estrazione proposta è illegale perché viola i diritti del Bosque Protector Los Cedros come ecosistema, nonché i diritti dei molti membri di quella comunità vivente».