Accendi la tua luce per ricordare le vittime del terremoto dell’Aquila e quelle del coronavirus

11esimo anniversario del terremoto dell’Aquila: anche Legambiente aderisce all’iniziativa Accendi la tua luce per abbracciare a distanza L’Aquila e tutta l’Italia

[3 Aprile 2020]

Il 6 aprile ricorre l’11esimo anniversario terremoto dell’Aquila che nel 2009 che ha devastato il capoluogo abruzzese e i paesi del cratere e i Comitati Familiari delle Vittime, l’Arcidiocesi, la Prefettura e il Comune dell’Aquila hanno diffuso un comunicato congiunto: «Nella notte tra il 5 aprile e il 6 aprile la città dell’Aquila ricorderà l’undicesimo anniversario del sisma del 2009 e renderà omaggio alle 309 vittime che persero la vita in quella drammatica notte. Come undici anni fa, fatalmente, ricorrono gli stessi giorni della settimana: il 5 aprile sarà domenica delle Palme e il 6 lunedì. Quest’anno, a causa delle restrizioni previste a tutela della salute pubblica e per prevenire il diffondersi del contagio da Covid – 19, la commemorazione non avverrà secondo le modalità consuete.

In particolare non potrà svolgersi la fiaccolata in ricordo delle vittime. La dolorosa coincidenza con l’emergenza sanitaria in corso che ricorda agli aquilani e agli abitanti del Cratere lo sconvolgimento umano e sociale del terremoto delle 3,32 del 6 aprile, con le sue distruzioni, i silenzi, le perdute vite e le labili zone rosse, ci ha indotto a immaginare una commemorazione ampia, un congiungimento ideale con il resto del Paese che piange quotidianamente per morti in solitudine, come accadde nel 2009».

Per questa ragione , il ricordo del sisma dell’Aquilano abbraccerà l’intera Italia. Antonietta Centofanti, Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, Vincenzo Vittorini e Maurizio Cora, 309 Martiri dell’Aquila, Massimo Cinque, Fondazione 6 Aprile per la vita, Sergio Bianchi, AVUS Associazione Vittime Universitarie Sisma, Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila hanno sottoscritto l’appello “Una luce per non dimenticare” rivolto a tutti gli italiani: «Sarà un anniversario scandito dal silenzio e dall’isolamento quello che si appresta a celebrare L’Aquila, con l’intero Abruzzo, il prossimo 6 aprile. Lo impone la situazione difficile e complessa determinata dal coronavirus che vieta ogni forma di assembramento. Il rispetto delle regole – stare a casa – è un obbligo di assoluta e inderogabile civiltà poiché ne va della sicurezza di tutti. Ma possiamo sentirci uniti, nel ricordo, con un semplice gesto: accendendo una candela o un lume alle finestre, ai balconi, nei giardini delle nostre case, la notte tra il 5 e il 6 aprile. In memoria delle 309 vittime di quella terribile notte di 11 anni fa, ma anche di tutte le donne e gli uomini che a causa del contagio hanno perso la vita e se ne sono andati via da soli, senza il conforto di un familiare accanto, senza l’ultima carezza o l’ultimo sguardo di chi li ha amati e senza una cerimonia degli addii. Uno strazio che noi ben conosciamo e che aggiunge dolore al dolore. Chiediamo a tutto il Paese di partecipare a questo rito collettivo: una orazione fatta di luce. Così almeno quella notte saremo tutti meno soli».

Nell’appello, allegato al comunicato, si chiede a tutti di illuminare, alla mezzanotte tra il 5 e il 6 aprile, finestre e balconi, con la luce del cellulare o una candela, «In omaggio alla memoria delle vittime, inoltre, a partire da domenica notte, saranno illuminati i luoghi simbolo del terremoto, in cui persero la vita non solo nostri concittadini ma anche molti giovani che avevano scelto L’Aquila per i propri studi e per la propria formazione: via XX settembre, l’area in cui sorgeva la Casa dello Studente, piazzale Paoli, via Gabriele D’Annunzio, la sede del Convitto in corso Umberto».

In una nota gli organizzatori spiegano che «In piazza Duomo, alle 23,30 sarà accesa una fiaccola simbolica. Dell’accensione si occuperà, per preciso volere dei Comitati, il sindaco dell’Aquila accompagnato dal prefettoe da un rappresentante dei Comuni del Cratere. A seguire, sempre in piazza Duomo, il prefetto e i sindaci omaggeranno le lapidi commemorative delle vittime del terremoto nella Cappella della Memoria della Chiesa di S. Maria del Suffragio. In quella sede, rispondendo a una volontà dei Comitati, il sindaco Biondi ricorderà il dolore della nostra terra.

A mezzanotte, sempre in chiesa, si terrà a porte chiuse la Santa Messa in suffragio delle vittime del sisma, con la lettura dei nomi dei 309 martiri, presieduta dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita dell’Aquila. Al termine della Messa suoneranno le campane della Chiesa di S. Maria del Suffragio, edificio sacro eretto a ricordo delle vittime del terremoto del 1703. Alle ore 3,32 suoneranno, invece, 309 nuovi rintocchi. Tutti i momenti della commemorazione saranno trasmessi in diretta».

Ad “Accendi la tua luce” ha annunciato la sua adesione anche Legambiente e il suo presidente nazionale, Stefano Ciafani spiega che «L’associazione con i suoi circoli e regionali diffusi sul territorio raccoglie l’appello lanciato dai promotori dell’iniziativa e tra il 5 e 6 aprile accenderà sui balconi delle proprie case una candela per illuminare una notte che undici anni fa ha portato dolore e sofferenza. Stiamo vivendo settimane difficili segnate da un’emergenza sanitaria legata al Covid-19 che ha messo in ginocchio il Paese, e che è ancor più difficile da affrontare in quei territori dove le ferite del sisma sono ancora aperte, come quelli del Centro Italia colpiti prima nel 2009 e poi nel 2016. A loro va il nostro pensiero, e a chi di competenza ricordiamo che in queste zone il processo di ricostruzione deve essere accompagnato anche da una ricostruzione del tessuto sociale ed economico».

Enrico Stagnini, direttore di Legambiente Abruzzo. Conclude: «Questa ennesima emergenza ci insegna, di nuovo, che siamo parte di un sistema interconnesso e che le nostre scelte, come singoli e come comunità, influenzano la vita di tutti, a livello planetario. Ancora una volta la comunità scientifica internazionale ha dato prova della correttezza e della validità del metodo che segue e tutti gli Stati vi si affidano per affrontare correttamente l’emergenza che stiamo vivendo, seguendo protocolli e direttive di scienziati e ricercatori al fine di mitigare l’impatto della diffusione della pandemia. Ebbene questa comunità scientifica è la medesima che chiede da anni di rivedere il sistema di sviluppo e di sfruttamento delle risorse del pianeta Terra, al fine di non trovarci ad affrontare nei prossimi anni crisi climatiche ed ambientali paragonabili a questa, sia sotto il profilo economico che di vite. Pertanto noi della Legambiente non distogliamo l’attenzione dalle tematiche dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile e rafforzeremo ancora di più i rapporti con la comunità scientifica che per noi costituisce uno dei mattoni su cui abbiamo costruito negli anni il nostro modo di fare ambientalismo».