Al Wwf Francia piace abbastanza il Plan de relance di Macron
«Uno sforzo per la transizione, non ancora per la trasformazione»
[4 Settembre 2020]
Il governo francese ha presentato il suo plan de relance de l’économie da 100 miliardi di euro per affrontare l’impatto economico della crisi del coronavirus nei prossimi due anni. Si tratta soprattutto di investimenti pubblici, sussidi e tagli alle tasse: 35 miliardi di euro per aumentare la competitività dell’economia francese, 30 miliardi per l’energia rinnovabile e 25 miliardi a sostegno dei i lavoratori. Il premier francese Jean Castex ha fatto notare che si tratta di investimenti 4 volte superiori a quelli messi in campo 10 anni fa per far fronte alla crisi finanziaria globale e che la Francia sta investendo più denaro pubblico di qualsiasi altro paese europeo: il 4% del PIL.
Il presidente Emmanuel Macron punta dichiaratamente a riportare l’economia ai livelli di attività pre-crisi entro il 2022, ma quest’anno dovrà affrontare la più grande recessione dal dopoguerra: meno 11% del PIL. Il liberista Macron investe denaro pubblico per rilanciare il business, con tagli alle tasse sulle imprese per oltre 10 miliardi all’anno per dare una spinta alla ripresa nell’industria, edilizia e trasporti. Degli 11 miliardi di euro destinati ai trasporti, 4,7 andranno alla rete ferroviaria, mentre alla ristrutturazione edilizia ad alta efficienza energetica sono destinati 6 miliardi e 4 miliardi andranno al settore pubblico e 2 a quello delle abitazioni private.
Macron punta 2 miliardi di euro sull’industria dell’idrogeno, che considera essenziale per uscire dai combustibili fossili e dice che i 30 miliardi di euro per la transizione ecologica sono «una strategia per spianare la strada alla costruzione della Francia del 2030. Le misure per affrontare la crisi attuale sono già state attuate».
Abbastanza positivo il giudizio del Wwf France: «Una colpo di acceleratore per alcuni settori che resta da precisare nella sua attuazione e soprattutto da accompagnare ad una più profonda trasformazione del nostro modello economico. La crisi sanitaria del Covid-19 ha messo in luce la fragilità delle nostre società e del nostro modello di produzione e consumo. Gli effetti della contrazione economica ci mettonoo oggi di fronte a una grande sfida».
Nel suo rapporto “Monde d’après: l’emploi au cœur d’une relance verte”, pubblicato a luglio, il Wwf France aveva proprio dimostrato «il potenziale di una ripresa attraverso la transizione ecologica in termini di posti di lavoro sostenuti e creazione di valore aggiunto» e ora ribadisce che «Le conclusioni sono chiare: investire nella ristrutturazione energetica degli edifici, nello sviluppo di energie rinnovabili, nell’elettromobilità, nei trasporti pubblici, nella bicicletta, nell’agricoltura biologica o anche nel turismo verde sosterrebbe più di 1 milione posti di lavoro entro il 2022, vale a dire il doppio dei posti di lavoro sostenuti entro il 2022 rispetto a un piano di ripresa “senza sforzi per la transizione”».
Comunque il Wwf ritiene il Piano presentato da Castex e Macron «Un orientamento da accogliere, che ora deve essere amplificato e specificato al servizio della transizione ecologica e dell’occupazione».
Ma le critiche non mancano: «Al di là degli sforzi per il calore e la digestione anaerobica, ci rammarichiamo comunque della mancanza di risorse mobilitate per le energie rinnovabili. Al di là delle grandi dotazioni finanziarie, il governo deve portare avanti misure concrete per sostenere lo sviluppo di settori chiave: un’evoluzione della tassazione automobilistica (rafforzamento della malus automobile e integrazione di un criterio pesante per frenare lo sviluppo dei SUV), un obbligo di risultato nella ristrutturazione termica degli edifici, una revisione dei criteri di aggiudicazione della PAC per indirizzare il sostegno finanziario verso l’agroecologia».
Secondo Pierre Cannet, direttore advocacy del Wwf France, «Questo plan de relance dà un colpo di acceleratore alla transizione di alcuni settori come la ristrutturazione edilizia e la mobilità sostenibile. Per segnare una svolta verso l’ecologia del mandato quinquennale, il governo deve ora sostenerlo con misure forti, come l’eco-condizionalità degli aiuti alle grandi aziende o anche il sostegno alle comunità locali, nel bilancio e nell’attuazione di proposte della convention citoyenne. Per passare da un rilancio a una trasformazione, dovrà anche fare i conti con i punti ciechi di questo piano. Dopo le battute d’arresto di questa estate sui neonicotinoidi e la biodiversità, chiediamo al governo di cambiare il modello agricolo, lottare contro la deforestazione importata e rafforzare le aree protette».
Per cambiare davvero rotta, il Wwf France chiede al governo di garantire che tutto il denaro pubblico investito possa servire la transizione ecologica: «La Francia non può allo stesso tempo investire 30 miliardi per la transizione e destinare aiuti alle grandi imprese senza compensazione ecologica e sociale. Infine, se il governo insiste negli interventi sul ruolo dei territori nell’attuazione della ripresa e della transizione, è necessario associargli mezzi ambiziosi. I “contrats de relance et de développement écologique” pianificati dal governo devono essere finanziati in modo da non restare gusci vuoti come i contrats de transition écologique prima di loro. L’imminente esame in Parlamento della Legge Finanziaria per il 2021 e della legge che dovrebbe attuare le proposte della Convention Citoyenne pour le Climat dovrebbero essere un’opportunità per specificare l’attuazione di questo piano ma anche per integrare nuove proposte coinvolgendo i cittadini e gli attori della società civile».