Per la riduzione del rischio servono investimenti da 780 mln di euro

Alluvioni in Toscana, ecco quante sono le risorse erogate finora da Regione e Governo

Quelle rese disponibili da Roma dopo il 2 novembre coprono appena il 30%, e solo per gli interventi di somma urgenza. Monni: «Preoccupa la fase della ricostruzione»

[17 Gennaio 2024]

L’assessora regionale alla Protezione civile, Monia Monni, ha risposto ieri all’interrogazione di Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia) in merito all’attività delle strutture commissariali per gli eventi calamitosi verificatisi in Toscana nel maggio 2023 e nel novembre 2023.

Per quanto riguarda gli eventi del 15-17 maggio scorso sono stati stanziati 15 mln di euro per gli interventi di somma urgenza e immediato sostegno alla popolazione; risorse «già assegnate ai Comuni coinvolti da parte commissario Giani, che ha già fatto il censimento delle opere necessarie per la ricostruzione», spiega Monni.

Assai più complessa – e onerosa – la situazione post-evento meteo estremo del 2 novembre scorso, quando l’alluvione che si è abbattuta sulla Toscana ha provocato 8 morti e danni stimati per 2 miliardi di euro.

In questo caso la Regione, in qualità di struttura commissariale, ha già speso circa 110 mln di euro per gli interventi di somma urgenza e sostegno immediato alla popolazione, mentre dal Governo Meloni – nonostante sia stata dichiarata l’emergenza nazionale – sono arrivati circa 30 mln di euro.

«Le risorse assegnate dal Consiglio dei ministri ammontano a 30 milioni di euro per le province di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e Livorno mentre 3,7 milioni sono stati assegnati alle province di Lucca e Massa Carrara, ma non sono ancora nella disponibilità al commissario Giani – dichiara Monni – Una volta disponibili erogheremo agli enti attuatori, ai consorzi di bonifica, alle unioni dei comuni e ai comuni, circa il 50% delle risorse sostenute per l’assistenza alla popolazioni e per le somme urgenze, ma non saremo in grado di erogare ai soggetti gestori che resteranno scoperti».

Riguardo alle risorse diverse gestite dalla struttura commissariale, la Regione Toscana ha destinato 25 mln di euro per i ristori alle famiglie e 12 per le imprese per un totale di 37 mln di euro, paradossalmente più di quanto stanziato dal Governo Meloni.

In un contesto simile Monni sottolinea che «preoccupa la fase della ricostruzione che comprende il rimborso a privati ed imprese», sia perché «il Governo non ha emesso uno specifico decreto legislativo che avrebbe permesso maggiore chiarezza sulle risorse da destinare alla popolazione e sul rimborso dei danni», sia perché le risorse arrivate finora sono irrisorie rispetto ai danni per 2 miliardi di euro provocati dall’alluvione.

Senza contare i necessari investimenti sulla prevenzione, che permetterebbero di evitare nuove tragedie: «Abbiamo terminato la fase di ricognizione degli interventi per la riduzione del rischio residuo, quelli strutturali, che ammontano a circa 780 milioni di euro», evidenzia Monni.

Sotto questo profilo la Regione sta già facendo la sua parte: sulla sicurezza idraulica vengono investiti circa 100 mln di euro all’anno in manutenzione e altrettanti in nuove opere, la Toscana è stata la prima Regione in Italia ad avviare – nel giugno scorso – il percorso di stesura del Piano di tutela dell’acqua, inoltre al Governo sono stati presentati progetti per oltre 800 mln di euro contro la siccità.

Nonostante tutto, la crisi climatica corre più veloce. È dunque urgente sia ridurre rapidamente le emissioni di gas serra dovute all’uso dei combustibili fossili, sia investire ancora di più sulla resilienza del territorio.

Secondo Tozzi «la relazione trasmessa al ministero parla di una ricognizione pari a 110 milioni , sui 780 milioni si tratta di opere che dovremo approfondire nell’interesse collettivo». La consigliera regionale riporta inoltre lo stanziamento di ulteriori risorse da parte del Governo Meloni, che evidentemente però non risultano alla struttura commissariale regionale: «5 milioni in somma urgenza più altri 3,7, altri 25 sulle somme urgenze, altri 6 sono dal ministero dell’Agricoltura, il Decreto energia II ne ha portati altri 50 e 110 sulle esportazioni per un tortale di 199 milioni. È chiaro – conclude comunque Tozzi – che questo non basta e ci vuole lo sforzo di tutti di fonte ad un territorio martoriato».