Cicloturismo in Italia: 56,8 milioni di presenze, 5,5 miliardi di euro di impatto economico (VIDEO)

La rivoluzione gentile ma disordinata del cicloturismo nazionale

[5 Aprile 2024]

Al Forum del Cicloturismo, tenutosi all’interno della Fiera del Cicloturismo in corso a Bologna, è stata presentata la 4a edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da Istituto nazionale ricerche turistiche (ISNART) e Legambiente in collaborazione con Bikenomist e dal quale emerge che «In uno scenario in cui la domanda turistica è sempre più caratterizzata dal desiderio di vivere momenti ed esperienze a forte impatto emotivo, il cicloturismo si caratterizza come uno dei segmenti a forte trend di crescita, nell’ambito del contesto più ampio del turismo attivo ed in plein air».

Sebastiano Venneri, responsabile nazionale Legambiente turismo, spiega che «Nel Rapporto presentato oggi  abbiamo volutamente parlato di una “rivoluzione gentile ma disordinata” che si muove sulle due ruote dal nord al sud del Paese. Gentile, perché lenta, sostenibile e lontana dalle logiche di fruizione “mordi e fuggi” delle nostre città, coste, borghi ed aree interne del Paese. Disordinata, perché molto resta da fare per costruire una “cultura del turismo slow”, a cominciare dal Codice della Strada, che nella revisione in discussione in Parlamento non va nella direzione di una maggior tutela dell’utenza fragile».

Pinar Pinzuti, direttrice della Fiera del Cicloturismo e del consiglio di Eurovelo, ha aggiunto: «Siamo lieti di rinnovare la collaborazione con ISNART e Legambiente, avendo contribuito alla redazione di una parte del Rapporto “Viaggiare con la Bici 2024” e ospitandone per il secondo anno consecutivo la presentazione all’interno della Fiera del Cicloturismo di Bologna. La crescita del cicloturismo in Italia è sicuramente incoraggiante e, come Bikenomist, siamo impegnati a formare e a mettere in rete tra loro gli operatori del settore, per offrire prodotti turistici sempre più accattivanti che sappiano valorizzare anche le zone più remote del nostro Paese».

Secondo ISNART, Legambiente e Bikenomist, «Quello che nel 2019 era un fenomeno emergente, oggi è voce “forte e chiara” dell’offerta turistica del Paese, che sta innescando un circuito virtuoso tra una domanda sempre più attenta, caratterizzata da interessi trasversali e una capacità di spesa medio-alta, e un’offerta di servizi che vanno specializzandosi, così da rendere il cicloturismo uno dei nuovi turismi di punta in ambito esperienziale ed emozionale».

Un trend positivo, pur con gli inevitabili alti e bassi tipici di un fenomeno in consolidamento, che ha trovato conferma negli ultimi anni: l’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di Commercio stima in oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche nel 2023, il 6,7% delle presenze complessive registrate in Italia.

Il rapporto evidenzia che «L’elemento che appare rilevante è quello che vede le presenze direttamente associabili alla fruizione cicloturistica non solo riallinearsi al dato pre-pandemico, fenomeno che si è registrato anche per gli altri prodotti turistici; bensì, crescere di un ulteriore 4% rispetto ai 54 milioni di presenze registrati nel 2019, anno che, come ben sappiamo, ha rappresentato il picco del turismo italiano nell’ultimo decennio».

Quindi, non stupisce che il cicloturismo sia diventato una voce importante del fatturato turistico italiano, «Con un impatto economico diretto stimabile in oltre 5,5 miliardi di euro al 2023, in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019 (4,6 miliardi) –  fa notare il rapporto – Il cicloturista spende in media 95 euro al giorno per l’acquisto di beni e servizi, un importo che per gli stranieri sale a 104,5 euro: cifre che appaiono rilevanti, se consideriamo che la spesa media giornaliera del totale dei turisti in visita nel nostro Paese è pari a 59,6 euro.

Paolo Bulleri,  dirigente dell’area ricerca di ISNART, conferma che «Il cicloturismo italiano è molto cresciuto in questi ultimi anni, anche grazie agli sforzi di tanti imprenditori che hanno saputo investire per offrire esperienze e servizi di qualità, contribuendo a “vivificare”, anche economicamente, molte aree interne del Paese, lontane dai tradizionali flussi turistici. Credo, tuttavia, che ci siano ancora ampi spazi di mercato da cogliere e che per farlo serva una vision coerente ed integrata che sappia ancor meglio posizionare l’offerta cicloturistica del Paese, in particolare sui mercati internazionali».

I dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio restituiscono il profilo ben definito della domanda: «Il cicloturista in Italia, nell’estate 2023 è, in prevalenza, un Millennial (47%, + 10p.p. sul 2022)1, con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%; +7,5 p.p. sul totale turisti) e dichiara un reddito medio (52%) o addirittura medio-alto (24%), il che lo rende un target economicamente molto appetibile per i territori. Il cicloturista in Italia viaggia in compagnia: del proprio partner (41%), della famiglia (26,7%) o degli amici (17%). Soprattutto, è un turista “trasversale” per cui l’uso della bicicletta fa da “collante” tra interessi e motivazioni turistiche variegate: dalle visite al patrimonio artistico-monumentale (37%), all’immersione in quello naturalistico (36,4%), dalle esperienze enogastronomiche (24%) a quelle orientate al wellbeing in senso lato (8%)».

6 cicloturisti su 10 utilizzano la rete per raccogliere informazioni e pianificare la loro vacanza su due ruote. Quello che ne emerge è il profilo di «Un turista attivo e consapevole, che predilige organizzare il tutto nei minimi dettagli prima ancora di partire, consapevole della maggiore complessità tecnico-logistica della vacanza (attrezzature, trasporti, alloggi) – si legge nel rapporto –  Un dato estremamente interessante è che il 22% dei cicloturisti stranieri siano repeater, ovvero disposti a ritornare in Italia a seguito di un’esperienza piacevole, dimostrando una propensione a lasciarsi fidelizzare su cui certamente merita puntare. Il cicloturista ha una propensione maggiore a lasciare recensioni online (6 su 10), indicazioni su itinerari e “tecniche”, in particolare rivolte alla propria community, a cui è legato da un sentimento di fraternità ed appartenenza. I Social sono il canale più utilizzato, soprattutto TripAdvisor (42%), Facebook (33,2%) e Instagram (22%)».

Un turista su 3 afferma di aver scelto una specifica ciclovia perché ben manutenuta, un dato che ricorda l’importanza della corretta programmazione e gestione dei lavori di manutenzione della rete dei percorsi ciclabili; il 26,2% opta per percorsi immersi in un contesto ambientale suggestivo, in linea con la sensibilità verso la sostenibilità e l’interesse per il patrimonio naturale; il 22,4% dichiara di aver scelto la destinazione attratto da una nuova ciclovia, segnale di un’utenza appassionata, che si informa e che sa apprezzare le novità (e quindi gli investimenti) nell’offerta infrastrutturale dedicata.

Per quanto riguarda il mezzo scelto, quasi la metà degli intervistati (49%) ha optato per la MTB, il 24% ha preferito la bici da corsa, il 15,4% la bici da città/passeggio ed il 12% ha optato per l’e-bike, che consente di ampliare la quota di domanda cicloturistica, avvicinando una fascia di utenza non necessariamente attiva a livello sportivo.

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