Col riciclo dei pneumatici fuori uso cresce anche il lavoro: +64,8%

Il mancato sviluppo del Gpp e lo stallo sulla normativa End of waste frenano però lo sviluppo di questa economia circolare

[15 Maggio 2019]

La Fondazione per le qualità italiane Symbola, attraverso il suo ultimo quaderno “Effetto Ecopneus”, mostra come l’industria del riciclo – e in questo caso quella dei pneumatici fuori uso in particolare, che trova il suo fulcro appunto in Ecopneus – porti con sé non solo benefici ambientali, ma anche tangibili progressi in ambito occupazionale e guadagni in termini di competitività economica.

«Con il 18,5% di utilizzo di materia seconda sui consumi totali di materia – argomenta Ermete realacci, presidente Symbola – l’Italia è leader tra i grandi Paesi europei per tasso di circolarità dell’economia. Una sostituzione di materia che comporta un risparmio pari a 21 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 58 milioni di tonnellate di CO2. E una parte di questi risultati è legata all’azione dei consorzi, tra cui appunto Ecopneus».

Un sistema produttivo articolato, fatto di piccole-medie imprese manifatturiere distribuite sul territorio nazionale, grazie al cui lavoro di recupero dei pneumatici fuori uso è possibile ottenere superfici sportive, asfalti modificati “silenziosi” e duraturi, isolanti acustici, arredo urbano, energia.

«Abbiamo saputo dare stabilità e obiettivi comuni alle imprese del nostro sistema – aggiunge Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus – La garanzia dei flussi di materiale da trattare, la certezza dei pagamenti, la forte attenzione alla gestione della qualità in azienda (sia di prodotto che di processo), hanno inoltre consentito alle aziende di poter pianificare investimenti a medio-lungo termine e implementare processi per migliorare la qualità delle lavorazioni, offrendo materiali in uscita sempre più rispondenti alle richieste del mercato».

Anche per questo, nelle 67 imprese della filiera Ecopneus si è registrata una crescita occupazionale del 64,8% nel periodo 2011/2016, con ad oggi circa 900 dipendenti dedicati ai pneumatici fuori uso; dato ancora più importante se guardiamo alla collocazione geografica delle imprese, con più di un terzo nel Mezzogiorno (37,3%); nel Nord-Ovest si concentra invece il 22,4% del totale, nel Nord-Est il 17,9% e nel Centro il 22,4%. Aziende che hanno potuto investire nel rinnovo delle tecnologie, dei macchinari e della qualità del prodotto finito, con effetti testimoniati anche dall’indicatore di efficienza sviluppato da Symbola: dai 3,8 kg di Pfu trattati per ogni euro ricevuto dal sistema Ecopneus nel 2012 si è arrivati ai 4,8 kg nel 2017.

All’orizzonte restano ancora alcune incognite sul settore, legate principalmente allo sviluppo del Gpp -Green public procurement e all’emanazione della normativa sull’End of Waste, la definitiva classificazione di granulo e polverino di gomma a tutti gli effetti come prodotti. La filiera dei Pneumatici Fuori Uso di Ecopneus ha gli strumenti, la capacità e la visione per saperne cogliere tutte le opportunità.